Giaggiolo d’acqua – Iris pseudacorus

Autore:
Laura Bennet
  • Docente sc. biologiche

Iris-Giaggiolo d’acqua

L’Iris d’acqua o giaggiolo d’acqua, è una pianta acquatica elegante e decorativa coltivata negli specchi di acque tranquille per il fogliame slanciato e per i suoi fiori particolari di colore giallo canarino.

Caratteristiche generali del giaggiolo d’acqua –

Il giaggiolo d’acqua, nome scientifico, Iris pseudacorus, è una pianta perenne della famiglia delle Iridaceae originaria dell’Asia, diffusa in tutti i paesi dell’Europa e in Italia è autoctona dal livello del mare fino ai 1000 m di altitudine lungo le rive di laghi, fiumi e fossati, su terreni umidi e melmosi o in acque poco profonde, dal piano fino a circa 1000 metri di altitudine.

Si tratta di una pianta palustre dal portamento eretto che in pieno sviluppo vegetativo forma cespugli alti e larghi 80-100 cm. Se coltivata in piena terra invece non supera i 60 cm di altezza.

Ha radici rizomatose oblique e scure, spesse più di 1 cm che con il tempo emettono numerose ramificazioni laterali che a loro volta generano cespugli cilindrico-ramificati che si irrobustiscono sempre più negli anni formando  molto robusti formati da un fogliame molto decorativo.

Iris d’acqua-Giaggiolo-foglie

Le foglie del giaggiolo d’acqua differiscono per forma e dimensioni: le foglie basali che si formano direttamente dalle radici rizomatose ce disposte a formare una specie di stretto ventaglio sono spadiformi con apice appuntito e larghe circa 3 cm;  quelle cauline sono più strette e piatte, quasi nastriformi, ma molto più lunghe.

Entrambi i tipi di foglie sono di colore verde glauco; hanno le lamine glabre, solcate da sottili nervature parallele; i margini fogliari sono lisci e leggermente taglienti. Le foglie sono decidue: in autunno seccano lasciando i rizomi nudi.

Iris acquatico-fiori

I fiori, in numero da 3 a 5-7, sono portati da lunghi fusti o steli cilindrici che spuntano nel centro del ventaglio formato dalle foglie basali. Sono molto vistosi, larghi 10 cm, inodori e di colore giallo intenso.

Ciascun fiore è formato da due verticilli composti da tre tepali ciascuno disposti in modo alternato.
I tre tepali del verticillo esterno sono grandi e rivolti verso il basso con evidenti screziature marroni che contrastano fortemente con il giallo mentre quelli interni sono allungati, stretti ,e rivolti verso l’alto. I tepali, saldati nella parte basale, formano un tratto tubuloso nel cui interno si trova l’ovario con uno stilo diviso in tre lobi che sovrasta gli stami impedendo in tal modo l’autofecondazione. L’Impollinazione dei fiori quindi è entomofila o entomogama ovvero avviene solo grazie alle api o agli altri insetti pronubi come i bombi.

I frutti che compaiono dopo la fioritura, sono grandi capsule penduli, triloculari e fusiformi lunghe 5-7 cm, contenenti numerosi semi che in autunno, stagione in cui  raggiungono la maturazione, si aprono rilasciando numerosi semi.

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I semi sono piccoli dischi piatti di colore giallo-brunastro. Galleggiando leggeri sul pelo dell’acqua vengono trasportati facilmente alla deriva e mischiandosi al limo germinano dando vita a nuove piante. La specie botanica è molto invasiva. Nei laghetti piccoli meglio coltivarli in vaso.

Fioritura

Il giaggiolo d’acqua o iris acquatico fiorisce in primavera, tra Aprile – maggio o tra maggio-luglio a seconda delle condizioni climatiche del luogo di coltivazione.

Giaggiolo-acquatico-Hydrophillum

Coltivazione dell’Iris acquatico – Giaggiolo d’acqua

Esposizione

E’ una pianta che pur sviluppandosi ben a mezz’ombra, per produrre un’abbondante fioritura necessita di un’esposizione soleggiata per molte ore del giorno. Tollera bene il caldo e resiste bene al gelo e alle temperature molto rigide, fino a -28°C, se i rizomi sono completamente sommersi dal limo del fondo.

Terreno

E’ una pianta acquatica che ama particolare i terreni umidi, piuttosto fangosi, torbosi, ricchi di materia organica e con valori di pH leggermente acidi. Generalmente si impianta con tutto il cesto in una zona non troppo profonda e facile da raggiungere quando si vogliono prestare le cure manutentive.

Se coltivata in giardino, predilige il terreno umido, acido, con un buon quantitativo di torba e ricco di humus. Il drenaggio è importantissimo: eventuali ristagni d’acqua possono provocare marciumi radicali che fanno morire la pianta.

Annaffiature

Le piante di Giaggiolo coltivate in piena terra o in vaso vanno regolarmente annaffiate soprattutto nei mesi caldi perchè non sopportano minimamente il terreno asciutto, anche per un solo giorno.

Concimazione

In primavera, per stimolare la crescita e la fioritura delle piante del Giaggiolo d’acqua, inserire tra i rizomi un concime specifico per piante verdi e da fiori sotto forma di compresse. Per un sicuro successo si consiglia di estrarre le piante dall’acqua e inserire le compresse tra il fitto intreccio delle radici secondarie o dei rizomi. Le compresse possono essere preparate anche all’occorrenza compattando del concime granulare a lenta cessione con terriccio universale o torba umido.

Per le piante coltivate a dimora nelle aiuole del giardino o in vaso, si consiglia di arricchire il terreno di coltivazione, da marzo a novembre, mediante apporti mensili di un concime per piante da fiore, liquido o granulare.

Iris acquatico-giaggiolo giallo

Iris d’acqua: coltivazione in vaso

E’ una pianta che si adatta ad essere coltivata anche nelle vasche artificiali del giardino o sulle terrazze della propria casa, in grandi contenitori.

Il vaso deve essere largo e profondo. Sul fondo va stratificato un terreno ricco, torboso e sabbioso, con pH acido.

Si copre con acqua non calcarea, preferibilmente piovana che va ricambiata ogni 15-20 giorni e con maggiore frequenza nei periodi di siccità e caldo per garantire una adeguata ossigenazione dei rizomi.

In alternativa, le piante di Giaggiolo d’acqua, come altre piante acquatiche, possono essere impiantate nel contenitore direttamente con il loro cestello così facendo si agevola di molto l’ordinaria manutenzione e il ricambio dell’acqua.

Moltiplicazione del Giaggiolo d’acqua – Iris pseudacorus

La riproduzione avviene per seme e mediante divisione dei bubi o dei cespi.

Moltiplicazione del Giaggiolo o Iris d’acqua

La moltiplicazione avviene per seme o mediante divisione dei rizomi o dei cespi.

Moltiplicazione per seme

Si utilizzano i semi raccolti freschi ma privati del pericarpo che li avvolge onde evitare che  galleggino sul pelo dell’acqua e si spostino addensandosi in una zona che si vuole lasciare libera.

  • La semina si effettua in autunno utilizzando come detto i semi freschi e privi della polpa che li avvolge.
  • I semi si interrano in un miscuglio composto da sabbia e torba in parti uguali, mantenuto sempre umido.
  • Le piante nate da seme, vanno fatte irrobustire fino alla primavera successiva e poi interrate ai bordi o sui fondali di vasche o laghetti, singolarmente o con tutto il contenitore.
  • Le piante di Clava d’oro ottenute dai semi produrranno i fiori solo dopo il quarto anno di vita.

Propagazione per divisione dei rizomi

  • In tarda primavera/estate, tra giugno-luglio autunno, si estrae la pianta dal terreno;
  • si sceglie un rizoma grosso e carnoso e lo si divide con un coltello ben affilato e disinfettato, in più porzioni portanti almeno 2 radici secondarie ben sviluppate.
  • si mettono a radicare le porzioni di rizoma in un vaso contenente acqua e un po’ di concime granulare a lento rilascio arricchito di potassio (K);
  • nella primavera successiva, le nuove piante vanno poi interrate sul fondo di un laghetto o sui bordi, lasciando emergere le foglie dalla superficie dell’acqua.

In alternativa, tra giugno-luglio è anche possibile dividere i cespi più vigorosi in più piante munite di almeno una radice ben sviluppata; le nuove piante così prodotte vanno subito messe a dimora. La maggior parte di queste piante possiede un gran vigore e negli stagni medio piccoli andrebbero piantate in vaso per controllare la loro crescita, tagliando regolarmente le radici e dividendole ogni due o tre anni.

Iris acquatico-potatura

Potatura

Eliminare con regolarità i fiori appassiti se non si vogliono produrre i semi. In particolare alla fine della fioritura ripulire dalle parti secche, lasciando le foglie basali. Ogni anno per evitare un’eccessiva diffusione della pianta considerata estremamente invasiva è bene eliminare i rizomi vecchi e accorciare quelli laterali troppo lunghi che potrebbero soffocare o togliere energie alle piante più sviluppate e rigogliose.

Impianto o messa a dimora

Le piante si mettono a dimora ad una profondità di 0-20 cm tra rizoma e pelo dell’acqua. In un laghetto naturale o in una vasca artificiale si piantano direttamente nel limo del fondo. Un modo più pratico consiste ne impiantarle nell’acqua in cesti forati specifici per piante acquatiche di dimensioni adatte allo spazio disponibile e riempiti con terreno acido, torboso e ricco in humus.

Iris acquatico-abbinamenti

Abbinamenti

In laghetti, stagni o vasche di grandi dimensioni i giaggioli d’acqua possono essere anche accostati con altre piante acquatiche o palustri a portamento cespuglioso come ad esempio:  Calla palustris, Baldellia, Clava d’oro, Ninfee, ecc, ovviamente considerando un numero limitato e ristretto di varietà.

Parassiti e malattie Giaggiolo d’acqua – Iris pseudacorus

E’ una pianta rustica che raramente viene attaccata  dagli afidi o da altri parassiti animali molto comuni e non soffre malattie fungine.

Cure e trattamenti

Non richiede una particolare manutenzione ed è quindi facile da gestire.

Gli afidi possono essere possono essere eventualmente debellati mediante l’utilizzo di prodotti naturali non inquinanti a base di piretro o facendo ricorso all’antiparassitario all’ortica o all’antiparassitario all’aglio, che non contaminano l’acqua e non mettono a rischio la flora e la fauna.

Iris-varietà

Varietà di Iris pseudacorus

Iris pseudacorus variegata

E’ una specie perenne rizomatosa che forma un cespuglio alto 1 metro composto da foglie verdi variegate. In tarda primavera, da maggio a giugno, produce bellissimi fiori di colore giallo.
E’ una pianta ideale per la coltivazione in stagni, laghi, ruscelli, ma adatta anche fuori dall’acqua purchè in terreno sempre umido e a pH acido. E’ resistente al gelo ed utile alla depurazione dell’acqua.

Iris pseudata

Una varietà ibrida ottenuta dall’incrocio di Iris pseudacorus e Iris ensata. E’ una pianta acquatica perenne che va coltivata in acque tranquille a 10/15 cm di profondità. Può essere facilmente coltivata anche nei terreni umidi. I fiori portati da un unico stelo si differenziano dalle altre specie per la presenza di ciglia sul petalo più grande. Adatte ai laghetti ed ai mini pond.

Iris acquatico-usi

Usi

L’Iris pseudacorus è una pianta ornamentale apprezzata in giardinaggio per realizzare bordure nei terreni fangosi o limacciosi, lungo i bordi o le sponde di specchi di acqua naturali ed artificiali.

I fiori recisi vengono utilizzati nei bouquet specialmente quelli di laurea per esprimere alla persona interessata quando si apprezza il grado di conoscenza e di saggezza acquisita tramite lo studio.

E’ perfetta per la fitodepurazione del laghetto, per le biopiscine e per gli impianti di fitodepurazione. Efficace ed utile anche per l’assorbimento di metalli pesanti disciolti in acqua.

Nel passato, i semi torrefatti venivano usati nei periodi di carestia come succedaneo del caffè mentre le altre parti vegetali della pianta venivano utilizzate per la produzione di coloranti naturali gialli dal fiore e neri dal rizoma, inchiostro e prodotti per la concia delle pelli.

Proprietà terapeutiche

Il giaggiolo d’acqua, anticamente veniva sfruttato come pianta medicinale per le sue proprietà terapeutiche naturali.

Il succo estratto dai rizomi veniva usato per uso esterno per accelerare la cicatrizzazione  delle ferite trattamento esterno delle ferite e per via orale per curare il mal di denti (anche se risultava irritante per le mucose mucose) come tonico, astringente, diuretico, purgativo e vermifugo.  usi oggi completamente dimenticati.
Pianta emmenagogo ( possiede proprietà rilassanti, promuove le funzioni fisiologiche dell’utero durante il mestruo e favorisce il suo rilassamento) astringente; odontalgica; catartica; emetica. Dalla pianta si ricavavano i seguenti prodotti: tannini, coloranti gialli dal fiore e neri dal rizoma, inchiostro.

Tossicità

L’utilizzo dell’Iris d’acqua a scopo medicinale oggi è stato completamente abbandonato in quanto il rizoma contiene alcune sostanze chimiche fortemente irritanti e molte altre addirittura tossiche. Attualmente la pianta è nella lista delle piante velenose a causa dell’iridina, un alcaloide tossico.

Iris-significato

Linguaggio  dei fiori e significato dell’Iris

Il fiore dell’Iris acquatico come quello delle altre specie ha vari significati: è simbolo di fede, speranza, di buon augurio e di sapienza. Nella cultura popolare un mazzo di iris gialli regalato ad una persona è segno di amore e passione ardente.

Curiosità

Il nome Iris deriva dal greco ἷρις, arcobaleno, ed è riferito alle vivaci tonalità di colore che hanno i petali dei fiori nelle diverse specie del genere.

L’Iris pseudacorus, impropriamente chiamato anche  Giglio d’acqua, in molte regioni italiane è una pianta a rischio di estinzione perchè minacciata dalla sparizione progressiva del suo habit naturale.

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