Pitosforo – Pittosporum tobira
Il pitosforo o pittosporo è una pianta arbustiva ornamentale ideale per realizzare recinzioni e siepi profumate, perfetta in vaso per abbellire i terrazzi e i balconi.
- Caratteristiche generali dei Pitosforo
- Fioritura
- Coltivazione del pitosforo – Pittosporum
- Esposizione
- Terreno
- Annaffiature
- Concimazione
- Moltiplicazione del pitosforo
- Semina
- Talea
- Impianto del pitosforo
- Abbinamenti
- Potatura del pitosforo
- Pitosforo: coltivazione in vaso
- Rinvaso del Pitosforo
- Parassiti e malattie del pitosforo
- Cure e trattamenti
- Varietà di Pitosforo
- Pittosporum tenuifolium
- Pittosporum heterophyllum
- Pittosporum tobira Nanum
- Pittosporum crassifolium
- Pittosporum undulatum
- Usi
- Tossicità del Pitosforo
- Curiosità
- Galleria foto del pitosforo
Caratteristiche generali dei Pitosforo
Il pitosforo, nome scientifico Pittosporum tobira è un arbusto sempreverde della famiglia delle Pittosporaceae, originario dell’estremo oriente, diffuso allo stato spontaneo in Africa, Asia, Australia e anche alle nostre latitudini come pianta ornamentale.
Il pittosforo è una pianta arbustiva sempreverde che può essere facilmente allevato ad alberello.
L’arbusto, variamente ramificato fin dalla base, ha rami contorti con corteccia liscia di colore marrone chiaro tendente al grigiastro.
Le foglie sono oblunghe, opposite e coriacee. La lamina superiore è lucida, verde brillante con una evidente nervatura centrale di colore giallastro quella inferiore invece è più chiara ed è opaca.
I fiori, riuniti in dense ombrelle terminali molto persistenti La corolla dei fiori è composta da cinque petali lobati di colore bianco-crema che con il loro delicatissimo e gradevole profumo attraggono le api ed altri insetti pronubi.
I frutti sono delle capsule legnose sferiche che racchiudono nel loro interno piccoli semi con rivestimento resinoso.
Fioritura
Il pitosforo fiorisce nel periodo marzo-luglio.
Coltivazione del pitosforo – Pittosporum
Esposizione
Il pittosporo cresce bene anche all’ombra parziale ma per produrre fiori in abbondanza va posto in un luogo soleggiato per molte ore del giorno. Tollera bene anche l’aria salmastra propria delle zone costiere. Teme il gelo e gli inverni molto rigidi.
Terreno
Anche se si sviluppa bene in qualunque tipologia di terreno predilige un miscuglio composto da terra da giardino, sabbia, torba, e ben drenato.
Annaffiature
Il pitosforo è un arbusto poco esigente di acqua infatti resiste senza problemi anche periodi di prolungata siccità. Tuttavia per favorire un’abbondante e prolungata fioritura è consigliabile annaffiarlo con regolarità durante il periodo dello sviluppo vegetativo, soprattutto se giovane e messo a dimora da poco tempo.
Concimazione
Non necessita di concimazioni particolari ma nel periodo primaverile è consigliabile somministrare del concime granulare a lento rilascio.
Moltiplicazione del pitosforo
Il pitosforo si riproduce per seme e per talea semi-legnosa.
Semina
La semina in cassone freddo deve essere fatta nel mese di marzo.
Talea
Le talee prelevate dalla pianta madre si fanno radicare in un mix di torba e sabbia fino a quando compariranno nuovi germogli.
Impianto del pitosforo
Le piante di pitosforo vanno messe a dimora in piena terra tra aprile-maggio scavando buche dalle dimensioni doppie del vaso. Le piante vanno interrate con tutto il pane di terra che avvolge l’apparato radicale. Dopo l’impianto vanno annaffiate abbondantemente e in seguito con moderazione evitando di inzuppare il terreno.
Abbinamenti
Il Pitosforo è un arbusto che può essere accostato alla Fatsia, al Rosmarino, Lentisco, Agapanto ed anche alle varie specie di Salvia e Lavanda.
Potatura del pitosforo
La potatura si effettua annualmente da aprile a giugno. Si potano i rami secchi e danneggiati. Si pareggiano quelli troppo lunghi per dare una forma armoniosa e compatta alla pianta.
Il pitosforo governato con opportune potature può assumere anche la forma di alberello globoso.
Pitosforo: coltivazione in vaso
Le piante di Pittosforo si coltivano facilmente anche in vaso purchè di dimensioni adeguate allo sviluppo delle radici e della chioma. Il terreno deve essere sciolto, specifico per piante da fiore e ben drenato. Le piante allevate in vaso, vanno annaffiate indipendentemente dal periodo dell’anno, attendendo che che il terreno sia asciutto tra un’annaffiatura e l’altra.
Rinvaso del Pitosforo
- Le piante di Pitosforo allevate in vaso vanno rinvasate in un contenitore più grande quando le radici fuoriescono dai fori di drenaggio dell’acqua delle annaffiature.
- La pianta va estratta con il suo pane di terra e rinvasata utilizzando nuovo terriccio.
Parassiti e malattie del pitosforo
Il pitosforo è una pianta che teme gli attacchi degli afidi neri minuscoli parassiti animali che formano fitte colonie sotto le foglie e anche sui fiori ancora in boccio. Le foglie sono anche soggette all’attacco delle cocciniglie che generalmente formano densi ammassi polverosi biancastri tra le inserzioni fogliari. Tra le malattie fungine è sensibile alla fumaggine e se il terreno è poco permeabile all’acqua soffre il marciume delle radici.
Cure e trattamenti
I trattamenti antiparassitari o antifungini vanno fatti a scopo preventivo irrorando la chioma nelle ore più fresche della giornata. Per non ammazzare anche gli insetti utili si consiglia di utilizzare prodotti biologici come:
Varietà di Pitosforo
Pittosporum tenuifolium
Il pitosforo tenuifolium, conosciuto anche con il nome tawhiwhi, è un arbusto sempreverde a crescita lenta originario della Nuova Zelanda. Ha fusti quasi neri, con foglie ovate di colore verde chiaro brillante. Nel mese di agosto produce grappoli di fiori campanulati di colore porpora scuro, con un delicato profumo di vaniglia. Questa specie preferisce l’esposizione a mezzombra, soffre la siccità, il caldo molto intenso il gelo e le temperature invernali molto basse. E’ una pianta ideale per la coltivazione in vaso.
Pittosporum heterophyllum
Questo pitosforo, originario della Cina, è un arbusto sempreverde a portamento compatto, alto e largo circa 2 metri. Ha fusti con piccole foglie verdi obovate e lucide. In primavera produce densi grappoli di fiori di colore giallo-crema. gradevolmente profumati. Ama l’esposizione al pieno sole: cresce bene in qualunque tipo di terreno, purchè con buon drenaggio e, tra i Pittosporum, è quello che resiste meglio al freddo e al gelo. E’ adatto alla coltivazione sia in piena terra che in vaso ed è perfetto per siepi, ma anche per macchie isolate, profumatissime e decorative.
Pittosporum tobira Nanum
Il pitosforo nano è un arbusto sempreverde originario della Cina, Taiwan e Giappone. E’ una specie a crescita lenta alta 70-90 cm, con chioma tondeggiante larga circa 1 metro. Ha foglie ovali oblunghe e lucide di colore verde scuro. In primavera produce mazzetti di fiori bianchi e profumati. Il Pitosforo nano cresce bene al pieno sole e a mezz’ombra in climi temperati. Resiste alla siccità, al freddo fino ai -10°/-5° C; tollera bene la salsedine e lo smog. Viene utilizzato per realizzare bordure e siepi basse. Viene coltivato anche in vaso come pianta ornamentale da balcone o terrazzo. Gli ibridi di questa specie hanno le foglie con variegature di colore grigio-verde e con bordi bianco-gialli.
Pittosporum crassifolium
Il Pittosporum crassifolium è una specie di grandi dimensioni originaria della Nuova Zelanda. Cresce fino a circa 5 metri di altezza e ha foglie coriacee grigio-verde scuro. In primavera produce grappoli di piccoli fiori rosso-viola a cui fanno seguito baccelli con semi appiccicosi.
Pittosporum undulatum
Il Pittosporum undulatum noto anche come pitosforo dolce, è un albero a crescita rapida che può raggiungere anche i 50 metri di altezza. Produce foglie sempreverdi lanceolate, con margini ondulati. In primavera si copre di mazzetti di fiori bianchi e profumati e in estate porta numerosi frutti legnosi arancioni che persistono per diversi mesi dopo la fioritura.
Usi
Il pitosforo è una pianta apprezzata in giardinaggio per la creazione di siepi, barriere di recinzione. E’ perfetta l’arredo urbano grazie alla sua resistenza all’inquinamento, allo smog, alla siccità e al freddo.
Tossicità del Pitosforo
Il pitosforo non è velenoso ma per ingestione provoca disturbi gastrointestinali nell’uomo e anche nei cani e nei gatti.
Curiosità
Il nome Pittosporum deriva dall’unione di due parole greche: pitta (pesce), sporos (seme) e fa riferimento al rivestimento vischioso che ricopre i semi.