Kokedama – coltivazione piante senza vaso
Che cos’è il Kokedama? Cosa occorre e come si realizza in casa? Qual è il substrato adatto? Come curare le piante senza vaso? Come e quando annaffiarle?
Che cos’è il kokedama?
Il Kokedama è l’arte giapponese di allevare le piante senza vaso semplicemente avvolte all’interno di un panetto di terriccio o substrato speciale composto da uno strato di argilla rossa, l’Akadama mescolata con il ketotsuchi o torba, e il tutto poi completamente rivestito da uno strato di muschio vivo.
Si tratta di una tecnica innovativa che nasce dalla tradizione giapponese per il culto del muschio ha come scopo la realizzazione, con piante allevate senza vaso, di piccoli giardini pensili o sospesi e l’idea di creare atmosfere surreali e magiche in qualunque angolo della casa.
Con il Kokedama si allevano piante sane e con radici ben sviluppate in una sfera di terra, argilla e altri materiali speciali giapponesi che consentono alle piante e allo stesso muschio utilizzato come involucro finale di continuare a crescere anche se con dimensioni contenute specialmente in larghezza.
Terriccio adatto per il KoKedama
Il terreno utilizzato per i kokedama è una specie di fango delle paludi che nasce da un miscuglio di Akadama, la classica argilla espansa però più finemente strutturata ed è molto importante perché rappresenta la componente drenante e con il ketotsuchi una torba molto compatta che viene usata per i bonsai ed è apprezzata perchè ricca di sostanza nutritive e la sua elevata capacità di trattenere l’acqua.
Usi del Kokedama
I kokedama sono molto decorativi e vengono utilizzati per la realizzazione dei giardini verticali come elementi di arredo appoggiati su vassoi, in ciotole di design e molto frequentemente sospesi a mezz’aria legati con un filo di nylon.
Piante adatte al Kokedama
Le piante che si prestano a questo tipo di coltivazione, come per il bonsai, sono praticamente tutte soprattutto quelle di piccole e medie dimensioni più facili anche all’attecchimento come alcune erbe aromatiche,salvia, timo, lavanda, le varietà nane da frutto come il mandarino cinese o Kumquat, il Chinotto, il Calamondino ecc.; le piante ornamentali come la piccola primula, i gerani di tutte le varietà, le felci come il Platycerium, la Pellaea e perfino le orchidee. Ovviamente più le piante sono piccole e più si è pratici maggiore è la probabilità di ottenere delle perle decorative.
Kokedama fai da te procedimento
Si tratta di una tecnica molto semplice che si può fare anche a casa per rilassarsi e se si ha a disposizione tutto il materiale occorrente insieme alla tecnica dell’Ikebana o Kado di fiori. Vediamo cosa occorre mettere sul ripiano da lavoro.
Materiale occorrente
- pianta giovane e sana con foglie vigorose e steli compatti;
- una bacinella di con acqua fredda
- un foglio di plastica su cui lavorare
- un nebulizzatore o spruzzino vaporizzatore
- filo di nylon, spago e forbici forbici
- reticelle in plastica tipo quelle della frutta;
- muschio fresco: quello vivo ancora verde o lo sfagno, sempre muschio ma molto permeabile e decorativo. Il migliore è il muschio d’Islanda;
- terriccio acido e fangoso realizzato con ketotsuchi misto mischiato con un l’akadama, un componente drenante. Con questo impasto si può facilmente modellare una palla e ricoprirla infine con il muschio.
Come si fa un kokedama
- Per prima cosa si prepara il substrato mescolando 5 parti di torba (ketotsuchi) con una parte di argilla espansa (akadama). I due ingredienti principali si impastano con l’acqua che va aggiunta poca alla volta fino a quando non si ottiene un composto omogeneo facile da modellare a forma di sfera e dalla grandezza giusta a contenere le radici della pianta da allevare senza vaso.
- Si puliscono le radici della pianta eliminando il terreno che le avvolge.
- Con molta delicatezza si inglobano le radici della pianta nella sfera di fango fino a coprirle del tutto fino all’altezza del colletto.
- Dopo aver ricoperto le radici della pianta si attacca il muschio facendolo aderire alla sfera di fango con la pressione delle mani.
- Si lega il Kokedama con lo spago o si avvolge la sfera in una reticella per meglio contenerlo.
- Si immerge il Kokedama nell’acqua per almeno 2 ore in modo che possa assorbire l’acqua necessaria a tenerlo compatto.
- Si fa sgocciolare dell’acqua in eccesso e poi si può mettere in bella mostra all’interno di ciotole o altri di contenitori oppure appenderlo al soffitto con fili di nylon ovviamente sempre rispettando le necessità della pianta (luce, calore , umidità).
- Per mantenere vivo il muschio nebulizzare spesso con acqua a temperatura ambiente e preferibilmente non calcarea meglio se piovana.
Manutenzione del Kokedama
Le piante allevate con la tecnica del Kokedama non necessitano di particolari cure di manutenzione. Esse vanno annaffiate periodicamente e secondo le proprie esigenze.
Generalmente le piante erbacee ornamentali e le varietà nane da frutto si innaffiano una volta a settimana mentre le piante grasse o succulente una volta al mese al massimo due volte se l’ambiente troppo caldo fa perdere molta acqua per evaporazione.
Come annaffiare il Kokedama
Per le annaffiature dei Kokedama si procede nel seguente modo:
- si riempie una bacinella con acqua a temperatura ambiente;
- si mette il Kokedama nell’acqua facendo attenzione che il rivestimento di muschio sia completamente sommerso;
- si lascia in ammollo per 5 minuti;
- si toglie il Kokedama dall’acqua e si strizza per eliminare l’acqua in eccesso.
- infine si rimette la pianta nello stesso posto in cui era precedentemente.
Consigli
Per confezionare i Kokedama si consiglia l’utilizzo del muschio verde e del muschio d’Islanda igienicamente sicuri, entrambi naturali, economici, reperibili facilmente in commercio. L’uso del muschio raccolto nel giardino, sui muri o in montagna potrebbe contenere insetti nocivi microscopici o essere infestato da parassiti e da muffe. Per innaffiare il Kokemada potete anche avvolgerlo in una rete prima di immergerlo nell’acqua e poi strizzarlo. L’uso della reticella è utile anche per compattare il muschio intorno al terriccio: basta rimuoverla dopo 1-2 ore.
Curiosità
Sulle origini dei Kokedama non si hanno notizie storiche ma solo credenze popolari e varie leggende. Secondo la leggenda più popolare il Kokedama sia nato per puro caso: un contadino giapponese era talmente povero e non potendo acquistare un piccolo vaso di coccio per coltivare la sua pianta preferita pensò di inglobarla con tutte le radici creò un miscuglio fangoso e rivestirlo con il muschio e meraviglia delle meraviglie la sua pianticella crebbe rigogliosa e visse a lungo nella sua nuova ed insolita dimora oggi comunemente chiamata sfera di fango.
Il Kokedama che tradotto letteralmente significa perla di muschio si è affermata in Giappone fin dal lontano 1600.