Primula coltivazione

Autore:
Laura Bennet
  • Docente sc. biologiche

Primula

La primula con la vivacità dei suoi colori è una pianta ornamentale che regala splendide macchie di colore anche nel periodo invernale e, come indica il suo nome che deriva dal latino primus, è la pianta che preannuncia l’arrivo della primavera.

Primule-perenni

Caratteristiche della primula

La primula è una pianta erbacea ornamentale della famiglia delle Primulacee proveniente dalle zone temperate di Europa, Asia ed America.

Si tratta di una pianta perenne con apparato radicale fascicolato composto da numerose ma sottili radici biancastre.

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La parte aerea della primula è formate da una rosetta di foglie ovate-lanceolate di colore verde brillante ricoperte da una leggera e sottile peluria biancastra e varie nervature ben evidenti.

In estate le foglie disseccano per poi ricomparire nella primavera successiva.

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I fiori che compaiono riniti in mazzetti al centro della rosetta di foglie hanno la corolla composta da petali coriacei gialli, blu, rossi e violetti. In alcune varietà ibride i petali si presentano con colori doppi.

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Fioritura

La primula fiorisce nel periodo inverno – primavera ma può fiorire anche in periodi diversi a seconda della specie. La fioritura di alcune varietà di primule  è influenzata dalle quantità di luce che ricevono e soprattutto dalla temperatura. Alcune specie se allevate in luoghi troppo ombreggiati producono solo foglie.

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Allo stato spontaneo cresce forte e rigogliosa anche lungo i bordi delle strade e in montagna producendo fiori di una bellissima tonalità di giallo o azzurro elettrico.

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Coltivazione delle primule

Esposizione

La primula preferisce i luoghi semi-ombreggiati. Per farle durare da un anno all’altro, conviene proteggerle dalla luce diretta del sole soprattutto in estate.

Terreno

Predilige terreno acido ben drenato, soffice e torboso. Il substrato di coltivazione più adatto è composto è quello umido, ricco di materia organica decomposta e, come tutte le piante acidofile, preferisce un pH acido con valori compresi tra 5,5 – 6.

Annaffiature

Regolari e costanti per mantenere il terriccio umido. Le innaffiature vanno praticate anche in relazione al grado di umidità dell’ambiente e al tempo di disseccamento del terreno di coltura. Le primule allevate in vaso richiedono un maggior apporto idrico ma senza ristagni nel sottovaso.

Concimazioni

Per favorire la fioritura primaverile concimare a fine inverno con concime azotato e poi con concime per piante da fiore, da somministrare mediamente ogni 10-15 giorni.

Primula: coltivazione in vaso

Le primule sono le prime piante che abbelliscono i nostri balconi o terrazzi con i loro colori vivaci. Coltivarle in vaso è semplicissimo. Ecco come fare.

Si sceglie un vaso di dimensioni adeguate al numero di piante che si vuole impiantare e dopo aver stratificato sul fondo del materiale drenante si aggiunge del terriccio universale o del terreno ricco di sostanze nutritive, fresco e ben drenato. Si impiantano le primule in buche di poco più grandi del pane di terra e dopo aver compattato ben bene il terreno si annaffiano. Si mettono i vasi in una zona a mezz’ombra e poi si concimano, ogni 20 giorni, con un fertilizzante bilanciato in azoto (N), fosforo (P), potassio (K) con l’aggiunta di microelementi utili per la crescita e la fioritura.

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Rinvaso delle primule

Le primule allevate in vaso vanno rinvasate ogni 2 anni, in contenitori più grandi, fino ad un massimo e definitivo diametro di 15 cm. Il terriccio deve essere rinnovato del tutto e deve essere soffice, torboso e ben drenato.

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Moltiplicazione delle primule

La moltiplicazione avviene per semina in semenzaio o per divisione dei cespi.

Semina

La semina si effettua quasi sempre a spaglio. I semi si stratificano superficialmente su un terriccio soffice e torboso e poi ricoperti con sottile strato di terreno misto ad un po’ di sabbia fine.

I semi possono essere anche messi in piccoli fori superficiali distanti tra loro circa 10 cm.

Moltiplicazione per divisione dei cespi

Con questo metodo di propagazione agamica si ottengono piante con le stesse caratteristiche genetiche della pianta madre.

In primavera o in  autunno, si dividono i cespi più vigorosi e si interrano al momento stesso in terreno specifico e poi si trattano come le piante adulte.

Trapianto o messa a dimora

Le primule già cresciute e sviluppate vanno messe a dimora in buche distanti 10 -15 cm per assicurare lo spazio sufficiente allo sviluppo ulteriore delle parte aerea e alle radici. per ogni metro quadrato occorrono almeno 12 piantine.

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Abbinamenti

Le primule possono essere piantate anche insieme ad altre piante aventi le stesse esigenze colturali come: Anemone, Felci, Hosta, Pulmonaria, Viola. E’ perfetta per i giardini rocciosi e per abbellire i giardini urbani.

Potatura delle primule

Per garantire una fioritura longeva e continua, bisogna eliminare le foglie ed i fiori ingialliti o secchi. Le foglie secche vanno eliminate anche per evitare che possano essere veicolo di malattie fungine.

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Malattie e parassiti della primula

Le foglie più tenere temono gli afidi, il ragnetto rosso  e la muffa grigia. Le radici temono il marciume radicale causato da stress idrico. Le foglie della primula vengono rovinate seriamente e talvolta con gravi conseguenze dalle limacce e alle chiocciole. Per la lotta esistono: trappole, parassitoidi naturali e rimedi chimici.

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Varietà di Primula

Al genere appartengono diverse specie e tra le tante citiamo quelle più conosciute.

Primula vulgaris

La primula comune , una specie spontanea perenne che forma cespugli  composti da una rosetta di foglie ovate rugose  o lisce, con margini dentati. Da febbraio ad aprile produce mazzetti di fiori di vari colori, che sovrastano le foglie. Ama il sole diretto solo nel periodo invernale; predilige un terriccio ricco e torboso.

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Primula malacoide

Una specie perenne alta 30-45 cm, coltivata come annuale. Ha foglie tomentose di colore verde chiaro, con forma ovata, margini dentato-arrotondati. Dalla fine di dicembre ad aprile produce fiori stellati con petali bilobati di colore  bianco, lilla, porpora chiaro o rosso vivo, che sbocciano riuniti in ombrelle portate da sottili fusti eretti. Predilige come substrato di coltivazione una miscela a base di terra da giardino, terriccio, torba e sabbia. Ama l’esposizione luminosa ma non il sole diretto.

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Primula obconica

La primula obconica, adatta alla coltivazione in vaso e all’aperto.

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Primula farinosa

Una specie spontanea originaria delle Alpi diffusa nei prati, lungo i sentieri montani e nei boschi. Forma cespugli di foglie  ovate-lanceolate lisce nella pagina inferiore e farinose in quella inferiore per la presenza di piccolissimi peli bianchi. Da Aprile ad Agosto produce infiorescenza globose formate da piccoli fiori con petali di un bel color roseo violaceo alle estremità e gola più chiara, che spazia dal giallo al bianco.

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Primula veris

Conosciuta come primula officinale è una specie erbacea rizomatosa e sempreverde diffusa allo stato spontaneo in tutto il nord e centro nord dell’Italia. Si presenta con foglie basali lievemente dentate e ricoperte una fitta peluria soffice di un colore verde. Alla fine dell’inverno produce infiorescenze a capolino composte da fiori campanulati e profumati con petali di una bella tonalità giallo dorata che spiccano tra l’erba. E’ una delle specie floreali protette.

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Primula denticulata

Una varietà semi-persistente che forma vigorosi cespugli alti dai 40 ai 60 cm, composti da foglie ovali lanceolate, reticolate e finemente dentate di colore verde erba che seccano in autunno. Tra Aprile -Maggio produce vistose infiorescenze globose – ombrellifere di colore viola pallido o bianche nella Primula denticulata Alba.  Ama il terreno fresco, umido, tendenzialmente acido e come esposizione preferisce la mezzombra.

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Primula pulverulenta

Una pianta erbacea alta circa 70 cm che può essere coltivata anche nelle zone semiombrose, adatta per le bordure delle aiole. Produce fiori di colore rosso porpora da utilizzare anche come fiori recisi.

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Primula japonica

Una specie che produce grandi foglie di colore verde chiaro e fiori con petali seghettati simili a quelli del garofano dei poeti.

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Linguaggio dei fiori

La primula nel linguaggio dei fiori e delle piante è il simbolo della rinascita, della speranza e dell’amicizia.

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Usi

La primula è utilizzata in giardinaggio per realizzare bordure e aiuole.

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In vaso viene coltivata sui davanzali delle finestre e sui balconi insieme alle erbe aromatiche più comuni come rosmarino, menta, timo e basilico.

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Proprietà della primula

In medicina e fitoterapia la primula viene impiegata nella cura di numerose affezioni del corpo.

      • Il decotto delle radici della primula è impiegato per la cura della bronchite e dell’asma.
      • L’infuso delle foglie e dei fiori come tranquillante, per l’insonnia, il raffreddore e il mal di testa.
      • Gli impacchi o frizioni con l’olio essenziale sono efficaci antireumatici, ottimi per curare la gotta e decongestionare la pelle del viso.

La primula è velenosa?

I fiori della primula sono eduli come quelli della begonia, della viola, della borragine e rientrano quindi nella categoria dei fiori commestibili e possono essere utilizzati nelle insalate primaverili, per decorare torte e per preparare bevande dissetanti o diuretiche.

Le parti velenose della primula sono invece le foglie ed i gambi. L’ingestione anche da parte degli animali domestici quali cani e gatti, può determinare dermatite da contatto, vomito, diarrea, .

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Curiosità

Il nome del genere Primula deriva dal latino primus e da una antica locuzione italiana che significa fior di primavera e, con tale termine anticamente si indicavano tutte i fiori che annunciavano la primavera come la pratolina o bellis perennis una piccola margherita che già dal mese di febbraio sboccia un po’ ovunque.

Galleria foto Primule