Soia – Glycine max
La soia è una leguminosa annuale, che può essere coltivata anche negli orti domestici come le altre leguminose rispettando ovviamente tutte le sue i sue esigenze colturali per ottenere raccolti soddisfacenti con poca spesa. Questa leguminosa viene coltivata in tutto il mondo non solo per i suoi semi ma che come foraggio per gli animali e come miglioratrice dei suoli agrari.
Caratteristiche generali della soia – Glycine max
La soia, nome botanico Glycine max, è una pianta annuale della famiglia delle Fabaceae (Leguminose) originaria dell’Asia orientale, coltivata in tutti i climi temperati e subtropicali. In Italia viene coltivata soprattutto nelle regioni settentrionali per poter far fronte all’eccessivo costo degli apporti irrigui. Nel nostro Paese, la soia cresce bene in Pianura Padana ma è produttiva anche nelle regioni del Centro- Sud.
La soia è una leguminosa che forma folti cespi fogliosi prostrati.
Le radici della pianta di soia, come le altre specie di leguminose, ospitano nei loro tubercoli radicali il Bradyrhizobium japonicumun, un batterio simbionte che cattura l’azoto atmosferico e lo rende disponile per la crescita della pianta, per la produzione dei fiori e dei frutti.
Gli steli sono erbacei, quadrangolari, di colore verde chiaro, ricoperti da una corta peluria brunastra
Le foglie basali sono opposte ed ovali mentre tutte le altre sono trifogliate, composte da singole foglioline pubescenti, lunghe fino a 15 cm e larghe 2–7 cm. Sono verdi e cadono prima che i legumi abbiano raggiunto la piena maturità.
I fiori compaiono in grappoli portati da rametti ascellari situati a livello dei nodi degli steli. Ogni grappolo è formato da 2 a 15 fiori che in base alla varietà, possono essere bianchi, rosa o violacei. L’impollinazione è autogama.
I frutti sono baccelli pelosi lunghi 3–8 cm che racchiudono nel loro interno i semi. frutto è un baccello, piccolo, coperto di peli, che si può presentare diritto o incurvato. La colorazione può variare dal giallo al grigio al nero. Un baccello contiene da 1 a 5 semi (normalmente 2 o 3).
I semi, da 2 a 3 per baccello, sono tondeggianti o ellittici, dal colore variabile dal giallo paglierino al nero a seconda della varietà. I semi di soia ben conservati, possono essere utilizzati per le semine successive tenendo presente però che la loro germinabilità diminuisce con gli anni.
Fioritura
La soia è una pianta brevidiurna quindi fiorisce quando le notti sono piuttosto lunghe e generalmente dopo 50 giorni dalla semina.
Coltivazione della Soia
Esposizione
Va coltivata al pieno sole e a temperature medie comprese tra i 20 °C e i 30 °C anche se tollera abbastanza bene anche quelle più alte.
La soia è una pianta brevidiurna, ossia per fiorire ha bisogno di notti piuttosto lunghe.
Terreno
Per quanta riguarda il terreno la pianta è poco esigente anche se predilige quello leggermente acido con pH 6,5 e non particolarmente soffice o sciolto.
Annaffiature
Le piante di soia sono avide di acqua quindi vanno irrigate spesso soprattutto nella fase di germinazione dei semi, durante il periodo di crescita, durante la fioritura e la produzione dei baccelli, quanto basta per mantenere il terreno umido.
Concimazione
La soia come le altre leguminose è praticamente autosufficiente per l’azoto quindi il terreno di coltivazione va arricchito di fosforo (P) e potassio (K) nel caso in cui sia carente di questi macroelementi. La concimazione azotata può essere limitata alla semina.
Semina della Soia
La semina della soia è la fase più delicata della coltivazione ma fatta nel periodo giusto con i dovuti accorgimenti e le cure richieste non dà problemi.
La semina della soia va fatta quando le temperature del suolo non scendono sotto i 10 °C. Il momento ideale per piantare la soia è 2-3 settimane dopo l’ultima gelata e quando il suolo raggiunge una temperatura di circa 15 °C, da inizio maggio a metà giugno.
Il terreno di semina va preparato in anticipo. Va lavorato fino a circa 40 cm di profondità; va liberato da pietre o sassi e da tutte le erbacce e infine va perfettamente livellato.
Nel caso in cui il terreno è carente di nutrienti prima della semina va anche opportunamente mescolato con del letame stagionato o del compost e se da tempo non ha ospitato la soia, è fondamentale inoculare nella semente il batterio inoculare nella semente Rhizobium japonicum, un batterio che le permette di recuperare dal suolo i nutrienti indispensabili per la germinazione. Utili a tale scopo sono liquidi o pastosi su veicolo di torba e grafite che vanno mescolati con il seme, con l’aggiunta di piccole quantità di acqua.
I semi di soia vanno interrati a una profondità di 2 – 6cm, distanziati sulle file l’uno dall’altro di circa 7-8 cm, e tra le file almeno 50 cm.
Una volta piantati i semi si apporta acqua quanto basta per inumidire il terreno. Quando le piante di soia sono ben sviluppate vanno irrigate a dovere per farle crescere rigogliose e consentire un’abbondante produzione di baccelli.
Potatura
Una volta che germogli di soia hanno raggiunto l’altezza di qualche centimetro si rimuovono quelli più fragili e si asportano le foglie più deboli in maniera da ottenere abbondanti fioriture e quindi un raccolto più abbondante. Durante lo sviluppo vegetativo vanno eliminate le infestanti manualmente o mediante zappature.
Raccolta
La raccolta della soia va fatta a settembre, quando le piante hanno perso le foglie e i baccelli presentano una colorazione brunastra.
Se si vogliono utilizzare i baccelli verdi e ancora immaturi in questo caso infatti la raccolta della soia va fatta tra metà luglio e agosto.
Conservazione dei semi
I semi secchi di soia vanno conservati in sacchi di iuta riposti in un luogo asciutto e buio.
Parassiti e malattie della soia
Le piante di Soia vengono attaccate da acari e lepidotteri, e negli ultimi anni anche dalla cimice asiatica, un parassita che provoca danni da non sottovalutare per la rapida espansione.
Le malattie fungine più frequenti che colpiscono fusto e radici sono:
- Marciume da sclerotinia, una fungina che provoca marciumi molli del colletto, del fusto, dei rami, delle foglie e dei baccelli e che ricopre le parti attaccate con un feltro micelico biancastro.
- Marciume da fitoftora, una malattia che interessa la zona del colletto e che determina l’imbrunimento e la morte dei tessuti del cambio.
- Cancro dello stelo e dell’avvizzimento dello stelo
- Rizottoniosi, una patologia che provoca il deperimento dell colletto della pianta e delle radici più vicine alla superficie del terreno ed è facilmente riconoscibile in quanto queste parti attaccate assumono un colore bruno-rossastro.
Le malattie che colpiscono più frequentemente foglie e baccelli sono:
- Antracnosi della soia,
- Peronospora
- Alternariosi.
Cure e trattamenti
Durante lo sviluppo vegetativo le piante di soia vanno ripulite dalle erbe infestanti che crescono attorno alle piante effettuando zappettature o estirpandole manualmente. La scerbatura va fatta solo fino a quando le piantine si sono stabilizzate e sono diventate più grandi in quanto successivamente sono in grado di sopprimerle da sole.
Se il terreno è molto compatto, va arieggiato con una sarchiatura in modo da far sì che i batteri situati nei tubercoli radicali possano meglio fissare l’azoto.
In caso di presenza di parassiti, vanno effettuati trattamenti insetticidi, intervenendo soprattutto nel periodo della formazione dei baccelli fino al completamento del seme.
Le malattie fungine che attaccano la soia invece vanno prevenute utilizzando semi certificati; interrando i residui delle piante; evitando stress ambientali, ristagni idrici e adottando lunghe rotazioni colturali.
Varietà di soia
Esistono varietà di soia precoci e medio tardive che vengono coltivate in base al clima del territorio di semina. In base al colore oltre alla classica soia gialla esistono: la soia nera, la marrone e la soia blu.
Usi della soia
La soia è largamente utilizzati in vari ambiti come alimento naturale sotto varie forme per le sue qualità straordinarie.
In cucina si utilizzano i germogli di soia, i semi, i baccelli e tanti derivati.
I semi secchi della soia prima di essere consumati al pari degli altri legumi vanno messi in ammollo in acqua per almeno 12 ore, poi fatti bollire in acqua per almeno 2 ore e una volta cotti possono utilizzati nelle insalate miste, per prepare minestre, vellutate, purea di soia e cicoria e anche per accompagnare spinaci, peperoni, feta ecc.
Nell’industria la soia viene lavorata per produrre prodotti alimentari come: farina, latte, tofu, vellutate e salse.
In campo agricolo, la soia come gli altri legumi, fava, fagiolo, pisello e favino, è ritenuta una coltura miglioratrice del suolo e quindi viene utilizzata per il sovescio. Inoltre in quantità limitata è anche un ottimo foraggio per i ruminanti.
Curiosità
In Europa la coltivazione della soia risale all’Ottocento, in America invece viene coltivata in modo intensivo solo dai primi del Novecento.
Oggi la soia è coltivata in tutto i Paesi e la sua produzione mondiale si attesta attualmente a poco più di 300 milioni di tonnellate.
I maggiori produttori di soia sono, nell’ordine, Stati Uniti, Brasile, Argentina, Cina e India.