Stella alpina – Leontopodium alpinum
La Stella alpina è una pianta erbacea spontanea che negli ultimi anni viene coltivata a scopo ornamentale nei giardini rocciosi e in quelli alpini per la sua splendida fioritura estiva.
- Caratteristiche della Stella alpina
- Coltivazione Stella alpina- Edelweiss
- Moltiplicazione della Stella alpina
- Impianto o messa a dimora
- Rinvaso della Stella alpina
- Potatura
- Parassiti e malattie della Stella alpina
- Usi
- Linguaggio dei fiori
- Raccolta e conservazione dei fiori
- Curiosità
- Galleria foto Stella alpina – Leontopodium alpinum
Caratteristiche della Stella alpina
La stella alpina, nome scientifico Leontopondium alpinum, è un’ erbacea perenne della famiglia delle Asteraceae o Compositae, originaria dell’Asia (India ed Indonesia) e diffusa in Europa, Italia compresa, allo stato rustico nelle zone montuose, nei pascoli e nei terreni aridi fino a circa 3.000 metri di altitudine.
La Stella alpina è una pianta di piccole dimensioni infatti non supera i 15 centimetri di altezza. La radice, molto robusta si abbarbica saldamente nei suoli rocciosi e calcarei.
La parte aerea, a portamento cespitoso, è composta da una rosetta di foglie lanceolate lineari di colore verde-argenteo, simili a quelle delle gazanie, ricoperte da una corta peluria biancastra. In inverno questa pianta perde la parte aerea che si riforma con l’arrivo della primavera.
Durante il periodo della fioritura dal centro della rosetta spuntano steli cilindrici cavi anch’essi pelosi e dello stesso colore delle foglie. Queste piante perdono la parte aerea durante i mesi più freddi dell’anno. Con l’arrivo della primavera ricominciano rapidamente a produrre fusti e foglie.
Sugli apici degli steli compaiono i fiori raccolti in caratteristiche infiorescenze formate da 2-10 capolini giallastri circondati da una rosetta di 9-12 foglie carnose e vellutate di colore biancastro, riunite tra di loro tanto da formare un fiore a stella.
I petali dei fiori della Stella alpina sono bianchi come la neve e ricoperti da una spessa lanugine bianca.
Dopo la prolungata fioritura, i fiori appassiscono lasciando i capolini femminili fecondati pronti a far maturare i semi.
I frutti sono degli acheni granulosi con pappo. Il pappo, lungo poco più di 1 millimetro è di colore paglierino ed è dotato di setole capillari nei fiori femminili e clavate in quelli maschili. Il pappo è molto leggero e viene trasportato dal vento lontano dal luogo di produzione come avviene nel tarassaco o dente di leone.
Fioritura: la stella alpina fiorisce dalla dalla fine del mese di Maggio fino alla fine di Agosto, talvolta anche in Settembre.
Coltivazione Stella alpina- Edelweiss
Esposizione: predilige i luoghi luminosi e soleggiati ma nelle regioni caratterizzate da un clima estivo caldo ed afoso va posta al riparo dei muri, di siepi per assicurare una lieve ombreggiatura nelle ore più calde del giorno. Teme la pioggia battente e le temperature troppo elevate. Resiste al freddo e alle temperature invernali inferiori a 0° C infatti, non a caso il suo ambiente ideale è quello montano al di sopra dei 1500 metri di altitudine.
Terreno: la stella alpina si adatta ai terreni poveri ma ama il terreno di montagna sciolto e ben drenato. Il substrato di coltivazione ottimale, soprattutto per la coltivazione in vaso, è un miscuglio di terreno calcareo misto a sabbia grossolana e ghiaia.
Annaffiature: richiede regolari apporti idrici dalla ripresa vegetativa fino a settembre o fino a quando le foglie non iniziano ad ingiallire aspettando sempre che il terreno si asciughi per evitare il ristagno idrico. Nel periodo autunno-inverno le irrigazione devono essere moderate.
Concimazione: la stella alpina coltivata a scopo ornamentale va concimata al momento dell’impianto somministrando ai piedi del cespo del fertilizzante organica ben maturo in forma granulare e successivamente ogni 40 giorni circa. In inverno si consiglia di mescolare nel terreno un po’ di calce per stimolare il risveglio della parte vegetativa nella primavera successiva.

Moltiplicazione della Stella alpina
Il Leontopodium alpinum si riproduce per seme.
La semina si effettua all’inizio della primavera interrando i semi in un semenzaio contenente un substrato composto da torba e sabbia in parti uguali molto ben drenante. Il contenitore va posto in un ambiente luminoso e ben aerato.
Quando i semi germinano, bisogna aspettare che le piantine di Stella alpina siano abbastanza robuste da potere essere maneggiate e solo a quel punto potranno essere trapiantate in vasi singoli o direttamente in piena terra nelle aiuole del giardino. La prima fioritura generalmente avviene dopo due anni dalla semina.
Impianto o messa a dimora
Le piantine di stella alpina si mettono a dimora in buche ben lavorate e concimate con sostanza organica ben matura.
Rinvaso della Stella alpina
Il Leontopondium alpinum coltivato in vaso quando non ha più spazio disponibile va trasferito in un contenitore più grande del precedente. Nell’effettuare il rinvaso si consiglia di maneggiare la pianta con delicatezza, facendo attenzione a non rompere il pane di terra che avvolge le sue radici. Il terriccio per il rinvaso deve essere mescolato con un po’ di sabbia in modo da assicurare il perfetto drenaggio dell’acqua delle annaffiature e scongiurare in tal modo il marciume delle radici e del colletto. Dopo il rinvaso la pianta va poi sistemata in una zona ben esposta al sole se il clima è mite a mezza ombra dove fa molto caldo e annaffiata con maggiore frequenza almeno nei primi 15 giorni, poi nel tempo saranno sufficienti due o tre innaffiature alla settimana per vederla forte e rigogliosa.
Potatura
La stella alpina non si pota ma va comunque ripulita delle foglie danneggiate e di fiori appassiti per evitare che possano essere veicolo di malattie fungine. Gli steli sfioriti vanno recisi alla base con attrezzi specifici ben affilati e disinfettati.
Parassiti e malattie della Stella alpina
E’ una pianta rustica sensibile al marciume delle radici se il substrato non è ben drenato e poroso. Il clima troppo umido o piovoso predispone la Stella alpina agli attacchi degli afidi che provocano in poco tempo l’ingiallimento delle foglie e loro precoce caduta.
Usi
La Stella alpina viene coltivata a scopo ornamentale, per le sue proprietà terapeutiche per curare la tosse, i dolori reumatici, vati tipi di infezioni batteriche e anche come astringente.
In cosmesi viene utilizzata per la preparazione di estratti dermoprotettivi, antinfiammatori, creme antiage idratanti e nutrienti.
La parte più utilizzata della Stella alpina è la radice perchè ricca di acido clorogenico un polifenolo ad effetto ipotensivo capace di regolare il livello di glucosio ematico, di indurre perdita di peso in soggetti obesi.
Linguaggio dei fiori
La stella alpina per il candore dei suoi bellissimi fiori è simbolo della purezza e regalata alla persona amata è una confessione di vero e duraturo amore.
Raccolta e conservazione dei fiori
Se avete intenzione di coltivare la Stella alpina ad uso ornamentale dopo la fioritura raccogliete i fiori e conservateli dopo averli fatti essiccare compressi tra le pagine di un libro. Il risultato sarà sorprendente in quanto resteranno immutati per anni senza perdere la loro bellezza.
Curiosità
Il suo nome scientifico della Stella alpina, Leontopodium deriva dal greco lèon (leone) e poùs (piede) che significa piede leonino in relazione alla forma del fiore simile per l’appunto agli arti del leone.
Il nome di origine tedesca Edelweiss deriva da weiss (bianco) e edel (nobile) che significa fiore bianco e nobile.
La Stella alpina che cresce spontanea nei pascoli alpini a causa della raccolta indiscriminata è una specie in via di estinzione che va protetta.
In Italia il suo nome varia a seconda delle regioni e viene frequentemente chiamata Stella delle Alpi, Leontopodio, Stella di lana, Stella d’Italia e anche Edelweiss.