Pachysandra – Pachysandra terminalis

Autore:
Laura Bennet
  • Docente sc. biologiche

Pachysandra

La Pachysandra terminalis è una pianta erbacea di facile coltivazione, resistente alle avversità, ideale da utilizzare come tappezzante nei giardini molto spaziosi.

Caratteristiche generali della Pachysandra

Il genere Pachysandra comprende alcune specie di piante erbacee perenni sempreverdi della famiglia delle Buxaceae, originarie dell’Asia e dell’America del nord. La specie più diffusa e coltivata un po’ ovunque è la Pachysandra terminalis.

La Pachysandra terminalis è una pianta erbacea perenne a portamento tappezzante alta circa 20 cm. Ha una radice rizomatosa che si espande orizzontalmente al suolo generando numerosi stoloni sotterranei che in breve tempo danno vita a dense colonie di piantine con fogliame denso e compatto.

Pachysandra-terminalis-foglie

Le foglie, disposte a formare dense rosette lucide e coriacee radenti al suolo, sono ovali, con apici appuntiti e bordi dentellati. Il colore delle foglie giovani è verde chiaro o porpora mentre quello delle foglie già sviluppate è verde scuro e, contrasta con la profonda nervatura di colore bianco crema che percorre la parte centrale delle lamina. In inverno il fogliame della Pachysandra terminalis assume una bellissima e decorativa colorazione dorata.

Pachysandra terminalis-fiori

I fiori, riuniti in infiorescenze poco appariscenti, anche se sono piccoli, bianchi e privi di petali , creano un effetto cromatico unico con il verde delle foglie.

Fioritura

La Pachysandra fiorisce in primavera, da Aprile a Maggio.

Pachysandra-terminalis-coltivazione

Coltivazione della Pachysandra terminalis

Esposizione

La Pachysandra anche se cresce bene nelle zone parzialmente ombreggiate per svilupparsi in modo rigoglioso ama l’ombra completa. Se esposta in luoghi soleggiati o luminosi stenta crescere, le foglie ingialliscono e seccano precocemente. Non teme  teme il freddo, ma soffre il gelo intenso o prolungato e i venti invernali.

Terreno

Per crescere al meglio la Pachysandra terminalis predilige il terreno umido, sciolto, molto ricco di materia organica e soprattutto ben drenato. Se coltivata in un substrato compatto e poco drenante le radici soffrono e si ammalano fino a marcire. Il terreno da giardino troppo  pesante va alleggerito con l’aggiunta di una buona dose di sabbia di fiume o altro materiale drenante e con del terriccio bilanciato in macro e microelementi.

Annaffiature

E’ una pianta che ama un terreno costantemente umido, quindi nel periodo vegetativo va annaffiata spesso, utilizzando grandi quantità d’acqua facendo attenzione a no bagnare le foglie, che potrebbero rovinarsi e marcire. In autunno, le irrigazioni, vanno praticate saltuariamente e in inverno vanno ridotte al minimo indispensabile o sospese completamente soprattutto se le gelate sono intense e prolungate.

Concime-pellettato

Concimazione

Da marzo a ottobre per assicurare i nutrienti indispensabili all’irrobustimento delle radici e alla emissione di nuove foglie è bene somministrare del concime liquido per piante verdi diluito nell’acqua delle annaffiature. In autunno, distribuire sul terreno un fertilizzante pellettato o minerale a lenta cessione ricco anche di microelementi.

Pachysandra: coltivazione in vaso

Questa pianta tappezzante coltivata in fioriere o vasi abbastanza capienti è perfetta anche sui balconi all’ombra della propria casa e se curata bene regala splendide macchie di colore verde che contrastano con il bianco dei fiori. Il contenitore, largo 50 cm e profondo non meno di 40 va riempito con terreno fresco, sciolto, ricco di sostanza organica e sabbia di fiume. Il terriccio ottimale per il vaso deve essere composto da 2/3 di terra fertile e 1/3 di torba concimato con 20/30 grammi di concime complesso per decalitro di terra. Se le piante di Pachysandra si espandono velocemente, di tanto in tanto, vanno diradate per fare in modo che crescano più rigogliose.

Rinvaso

Il rinvaso si effettua a fine inverno. Quando le piante sono troppo compresse o invadenti e le radici fuoriescono dai fori di drenaggio dell’acqua delle annaffiature basta asportare il terriccio superficiale, circa 3 cm, e sostituirlo con uno nuovo ma fertile, nella stessa quantità.

Moltiplicazione della Pachysandra terminalis

La pianta si riproduce per seme ma la propagazione mediante la divisione dei cespi è più facile da effettuare e assicura piante geneticamente identiche a quelle originali.

Propagazione per divisione dei rizomi

In primavera, preferibilmente nel mese di marzo, si estraggono dal terreno i cespi ben sviluppati e si dividono i rizomi con stoloni sani e vigorosi in più porzioni aventi radici secondarie già cresciute.

Le porzioni praticate si mettono al momento stesso a dimora definitiva.

Si compatta bene il terreno e si annaffia abbondantemente per favorire l’attecchimento delle radici.

Pachysandra terminalis

Impianto o messa a dimora

Le piante di Pachysandra si mettono a dimora in piena terra in primavera sia quelle ottenute dalla divisione dei rizomi sia quelle acquistate. Le buche destinate ad accoglierle devono essere ben lavorate, alleggerite con materiale drenante e distanziate tra loro circa 30 cm, spazio necessario allo sviluppo della singola pianta e che tra l’altro ne evita il soffocamento per competizione e scarso arieggiamento. Per un effetto tappezzante compatto generalmente si impiantano  9/12 piante per metro quadro.

Abbinamenti

La Pachysandra terminalis negli angoli ombrosi del giardino si abbina perfettamente con altre piante aventi le stesse esigenze colturali come Astilbe, Felci e Geranium.

Potatura

La Pachysandra è una pianta che cresce abbastanza velocemente e per questo motivo ogni due o tre si cimano,e piante vecchie per stimolare la produzione di nuova getti. Per uno sviluppo migliore e per arieggiare le piante che ricoprono vasti spazi si può utilizzare il tosaerba in modo da ottenere piantine della stessa altezza e nello stesso tempo risparmiare tempo e lavoro.

Parassiti e malattie della Pachysandra terminalis

La pianta di Pachysandra come altre piante ornamentali è sensibile agli attacchi della cocciniglia, un piccolo parassita che rovina vistosamente foglie e fusti. Tra le malattie fungine o crittogame teme il marciume delle radici e il mal secco la malattia tipica degli agrumi.

Cure e trattamenti

E’ una pianta di facile coltivazione, a bassa manutenzione e non richiede particolari cure.Bisogna  fare attenzione ai ristagni idrici e ad eliminare e bruciare tempestivamente le piante infette da mal secco. La lotta alle cocciniglie va fatta facendo ricorso a prodotti chimici specifici da praticare in una giornata soleggiata e non ventosa e solo se non sono presenti alberi in fiore.

Pachysandra terminalis-variegata

Varietà e specie di Pachysandra

Pachysandra terminalis variegata

E’ una pianta erbacea perenne originaria del Giappone. Forma cespugli alti e larghi 20 cm. Ha fogliame verdi con margini bianchi. I fiori, piccoli e senza petali sono riuniti in spighe lunghe 2-5 cm., vengono prodotti in tarda primavera, tra Aprile-maggio. Ama il terreno ricco e fresco come esposizione preferisce la mezzombra o l’ombra totale.

Pachysandra procumbens

Una specie semi-sempreverde con foglie ovate, grossolanamente dentate, leggermente tomentose e fiori bianco-rosati che cominciano a sbocciare ad aprile. Altezza 15-25 cm.

Pachysandra terminalis green sheen

Una pianta erbacea con foglie leggermente più piccole ma con una colorazione più intensa e lucida. A differenza delle altre specie  tollera meglio il caldo.

Pachysandra axillaris

Una specie rara che presenta foglie lucide da triangolari a lanceolate e fiori, notevolmente profumati, di colore bianco che compaiono da inizio primavera. Altezza 10-20 cm.

Pachysandra terminalis stylosa

Una specie sempreverde che forma densi tappetti di fogliame verde scuro. Produce fiori bianco-rosati. E’ adatta alle zone in ombra e vegeta molto bene nei terreni acidi. Ottima coprisuolo raggiunge un´altezza massima di 20-25 cm.

Pachysandra terminalis Green Carpet

Una sempreverde alta 15 cm, con foglie lucide e bordi finemente dentati. Da maggio a giugno produce piccole spighe di fiori bianco puro. E’ ideale come coprisuolo e per realizzare bordure ombreggiate.  Le piante vanno distanziate a distanza di 45 cm.

Pachysandra-procumben

Usi

Le diverse specie di Pachysandra terminalis vengono largamente utilizzate a scopo ornamentale in piena terra come tappezzante del terreno, bordure ad arbusti o in cassette e fioriere sui balconi e terrazzi.

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