Calatea – Calathea coltivazione
La Calatea o Calathea è una pianta d’appartamento molto apprezzata per il design decorativo del suo fogliame.
Caratteristiche della Calatea
Al genere Calatea, famiglia delle Marantaceae, appartengono diverse specie di piante provenienti dal sud America.
La pianta presenta un robusto apparato rizomatoso e una chioma spettacolare formata da grandi foglie, molto decorative, che variano per forma e colore.
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Alcune piante, infatti, hanno foglie ovali, altre tondeggianti e altre ancora allungate.
Il colore delle foglie non è mai monocromatico anzi, a seconda della specie, è quasi sempre doppio, variegato o striato.
La pagina inferiore delle foglie di Calatea in generale è quasi sempre di colore violaceo – marrone.
Fioritura
Se allevata adeguatamente, in primavera, la Calatea crocata produce steli rigidi portanti delle infiorescenze a spighe composte da tanti piccoli fiori di colore bianco, giallo o arancio.
Coltivazione della Calatea
Esposizione
Predilige le posizioni luminose ma non i raggi diretti del sole; non tollera il freddo, teme le correnti d’aria e ama l’umidità ambientale. Cresce bene a temperature tra i 16 e i 20ºC e in ambienti umidi come i bagni con luce medio-intensa.
Terreno
E’ una pianta che ama i terreni soffici, sciolti, ricchi di sostanza organica e ben drenati. Il terreno ottimale di coltivazione è un miscuglio composto da terriccio universale, sabbia o altro materiale drenante e
Annaffiature
Dalla ripresa vegetativa fino alla fine dell’estate annaffiare abbondantemente ma facendo attenzione ai ristagni idrici nel terreno. Durante l’inverno è sufficiente mantenere il terreno umido.
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Concimazione
Dalla primavera e per tutta l’estate concimare la pianta ogni 15 giorni con del concime per piante verdi, diluito nell’acqua delle annaffiature secondo le dosi consigliate sulla confezione.
Moltiplicazione della Calatea
La Calathea si moltiplica in primavera per divisione dei rizomi come si fa normalmente con le Calle.
Si estrae la pianta dal vaso e si divide il rizoma (apparato radicale) in più parti.
Ogni porzione deve essere provvista di radici secondarie o avventizie ben sviluppate e di almeno 3 foglie.
Le porzioni ottenute vanno impiantate in vasi singoli utilizzando del nuovo terriccio. I vasi vanno collocati in zone ombrose fino a quando non spunteranno nuove foglie.
Rinvaso della Calathea
Va rinvasata in primavera ogni 2-3 anni o quando le radici fuoriescono dai fori di drenaggio dell’acqua.
Nell’effettuare il rinvaso è consigliabile utilizzare del nuovo terriccio universale e fare attenzione a non rompere il pane di terra che avvolge le radici.
Potatura
Si recidono alla base del terreno le foglie secche utilizzando la lama di un coltello, affilata e disinfettata alla fiamma.
Malattie e parassiti della Calathea
Le foglie di Calathea vengono attaccate: dalla cocciniglia farinosa che lascia depositi polverosi simili alla farina; dal ragnetto rosso che forma delle ragnatele ben visibili.
Cure
La coltivazione della Calathea è abbastanza complicata, dato che si tratta di una pianta delicatissima che richiede varie cure mautentive e trattamenti specifici in caso di infestazioni parassitarie o fungine.
- Vanno recise le foglie secche alla base con forbici ben affilate e disinfettate;
- va assicurata una costante l’umidità ambientale con frequenti nebulizzazioni fogliari;
- si spolverano le foglie almeno una volta a settimana;
- si controllano le pagini inferiori delle foglie per scoprire se sono state attaccate da parassiti.
Trattamenti
La cocciniglia, in particolare di quella farinosa può essere rimossa con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool. Contro il ragnetto rosso o altri parassiti si possono lavare le foglie con acqua e sapone e poi risciacquarle con cura per eliminare il sapone. Se la pianta è all’aperto si possono usare degli antiparassitari specifici.
La Calathea è una pianta tossica?
E’ una pianta amica dell’uomo e non è tossica neanche per i cani e i gatti, anche se è consigliabile che non la mordano.
Curiosità
Il nome della Calathea deriva dal greco kalathos che significa canestro e allude alla forma dell’infiorescenza di alcune specie e forse anche all’utilizzo delle sue foglie che nei paesi nativi vengono usate per la realizzazione di cesti.
Questa bellissima pianta che purifica persino l’aria, eliminando benzene e formaldeide, viene chiamata comunemente anche Pianta della preghiera in riferimento al comportamento delle foglie che di notte si chiudono appaiate ricordando le mani giunte in preghiera
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