Coltivazione del melograno: la guida completa
Che tipo di pianta è il melograno? E’ possibile coltivarlo in vaso? In che stagione si possono mangiare i frutti? E’ vero che il melograno fa dimagrire? Quali sono le sue proprietà benefiche? Rispondiamo a tutte le domande per scoprire tutto quello che c’è da sapere sul melograno, dalle differenti tipologie, alle cure da assicurare alla pianta fino alle proprietà benefiche dei suoi frutti. Ecco un video sulla pianta di melograno, da guardare subito!
Il melograno, Punica granatum, è un albero da frutto della famiglia delle Lythraceae originario dell’Iran, ma diffuso fin dall’antichità in tutto il bacino del Mar Mediterraneo. Da sempre apprezzato per i suoi caratteristici frutti rossi, il melograno è una pianta assai coltivata, anche negli orti e nei giardini di molte delle nostre case. Ma come si cura una pianta di melograno? Quali sono le sue caratteristiche principali? Quante e quali proprietà benefiche possiedono i suoi frutti? In questo articolo vi forniremo tutte le info più importanti e utili per coltivare questa pianta e per conoscerne le tante virtù.

- Caratteristiche generali
- Varietà di melograno
- Coltivazione: dove esporre la pianta, ogni quanto annaffiarla, quale terreno prediligere
- Moltiplicazione
- Coltivazione in vaso e rinvaso
- Quando e come potare il melograno
- Raccolta e conservazione dei frutti
- Malattie e parassiti
- Usi, proprietà e curiosità
- Coltivazione del melograno: foto e immagini
Caratteristiche generali

Il melograno è un albero deciduo formato da un apparato radicale robusto, nodoso e profondo di colore rosso porpora. Il tronco, eretto e con corteccia di colore grigiastro, si allarga verso l’alto formando una chioma ramificata dalla forma tondeggiante. Le foglie sono lisce e lanceolate, di colore verde intenso e caduche. In autunno, le foglie prima di cadere assumono una colorazione che va dal giallo all’ocra.
I fiori sono ermafroditi e, isolati o riuniti in mazzetti, sbocciano alla terminazione dei rami. La forma dei fiori del melograno è quella tipica di un calice, formato da 5 o 6 petali di colore rosso vermiglio, che creano un bel contrasto cromatico con l’interno, di colore giallo.
I frutti sono particolari bacche carnose chiamate balaustre o melagrane, formate da una buccia esterna spessa e amara. La polpa interna della melagrana, di colore bianco- crema, avvolge tanti grani succosi. All’interno di ciascun frutto si possono contare fino a 500 chicchi, traslucidi e di un bel colore rosso vivo; presentano un semino centrale, commestibile e di colore bianco.
Varietà di melograno

Esistono diverse specie di Melograno, o Punica granatum, che si differenziano fra di loro per dimensioni, colori dei fiori e commestibilità dei frutti. Vediamo quali sono le più diffuse e conosciute:
- Punica granatum “Legrellei”: è una varietà di melograno coltivata solo a scopo ornamentale, per abbellire parchi pubblici e giardini. Ha portamento arbustivo con chioma arrotondata, con foglie decidue di colore verde brillante. In estate, tra giugno e agosto, produce grandi fiori arancio-rosa bordati di bianco, seguiti da piccoli frutti non commestibili rosso -arancio che compaiono in autunno.
- Punica granatum “Dente di cavallo”: si tratta di una tipologia molto diffusa, con foglie caduche di medie dimensioni. Fiorisce da giugno a settembre e produce frutti di colore verde chiaro con sfumature rosse. I chicchi delle melagrane di questa varietà sono di colore rosa tendenti al violetto e hanno un retrogusto agrodolce.
- Punica granatum “Chico”: una varietà nana, coltivata solo a scopo ornamentale, perfetta anche da crescere in vaso. E’ un tipo di melograno dal portamento compatto, con chioma arrotondata e rametti ricoperti da foglie caduche di colore verde brillante, giallo oro in autunno. Produce una fioritura spettacolare da maggio a settembre; i suoi frutti sono piccoli e non commestibili, di colore rosso -arancio, e compaiono in autunno.
Coltivazione: dove esporre la pianta, ogni quanto annaffiarla, quale terreno prediligere

Occupiamoci subito delle principali necessità di questa pianta: quali sono le condizioni di vita migliori da assicurare al nostro melograno affinché cresca forte, rigoglioso, producendo tanti frutti?
- Esposizione: il melograno ama le zone soleggiate; non teme particolarmente il freddo e gli inverni rigidi. Tuttavia, smette di produrre frutti quando le temperature scendono al di sotto dello zero.
- Terreno: pur adattandosi a qualsiasi tipo di terreno, anche quello comune da giardino, predilige i terreni acidi e ben drenati. A fine inverno, sarebbe consigliabile somministrare del concime organico ben maturo o un fertilizzante granulare a lenta cessione, ricco di macro e microelementi nutritivi. Il concime andrà interrato alla base dell’albero, facendo attenzione a non rovinare le radici.
- Annaffiature: il melograno è una pianta resistente e abbastanza “autonoma”, accontentandosi delle acque piovane. Tuttavia, nei periodi particolarmente caldi e siccitosi, è bene irrigarlo periodicamente, soprattutto nel primo anno d’impianto, per favorire lo sviluppo e l’irrobustimento del tronco e delle radici.
Moltiplicazione

La pianta del melograno si riproduce in diversi modi: per talea, per seme, per propaggine o per margotta. La talea può essere effettuata con parti di ramo o di radice o anche per talea dei polloni, parti legnose della pianta, simili ai rami, che crescono fitti alla base del tronco negli esemplari adulti. Le talee vanno messe a radicare in miscuglio di torba e sabbia in parti uguali.
Per tutto il tempo necessario alla radicazione il substrato va mantenuto umido. La margotta, invece, è una tecnica di moltiplicazione utilizzata soprattutto per le piante e gli alberi da frutto; consente di dar vita a esemplari già fruttiferi, con le stesse caratteristiche della pianta madre dalla quale originano.
Coltivazione in vaso e rinvaso

Le varietà nane della pianta di melograno sono adatte ad essere coltivate anche in vaso su balconi e terrazze. L’ideale sarebbe selezionare una delle varietà più piccole che, al massimo del loro sviluppo, non superino il metro di altezza. Il vaso, in plastica o coccio, deve contenere terreno soffice, sciolto, ricco di sostanza organica.
Andrà posizionato preferibilmente in una zona abbastanza soleggiata del terrazzo o del balcone, assicurandosi che il terreno non diventi mai completamente asciutto. In inverno il vaso va spostato in un luogo protetto, ma comunque soleggiato e luminoso.
Bisognerà occuparsi del rinvaso quando le radici del melograno avranno occupato tutto lo spazio a loro disposizione, fuoriuscendo anche dai fori di drenaggio dell’acqua di sgrondo. Procedere è molto semplice:
- scegliete un vaso più grande del precedente, con una capacità di almeno 25/30 litri di terreno;
- posizionate uno strato drenante sul fondo del nuovo vaso, costituito da pomice o perlite;
- riempite il resto del vaso aggiungendo un mix di terriccio formato da compost, torba e un po’ di concime granulare a rilascio lento;
- posizionate la pianta di melograno nel suo nuovo vaso, riempiendo le zone vuote con altro terriccio fino all’altezza del colletto, arrivando più o meno a 3 cm dal bordo del vaso;
- compattate ben ben il terreno con le mani e annaffiate generosamente.
Quando e come potare il melograno

Il melograno generalmente si pota a fine inverno, generalmente nel mese di febbraio. Questa operazione è indispensabile affinché la pianta fruttifichi in abbondanza. Con l’aiuto di cesoie ben affilate e disinfettate, dovrete potare i rami che hanno dato i frutti l’anno precedente, accorciare quelli troppo lunghi e disordinati.
Abbiate cura di recidere anche i polloni, ossia quelle parti legnose simili a rami che crescono alla base del tronco . Recidete anche eventuali rami secchi e quelli danneggiati dal freddo. Nel caso in cui la vostra pianta di melograno sia stata da poco messa a dimora, andrà spuntata a 15-20 cm dal suolo, conservando solo le branche destinate a diventare i rami principali.
Raccolta e conservazione dei frutti

Il frutto raggiunge la maturazione quando la buccia assume la colorazione caratteristica che vira dall’arancio al rosso intenso. Generalmente, le melagrane si iniziano a raccogliere a partire dal mese di novembre, comunque prima che il frutto troppo maturo si spacchi, mostrando la polpa e i chicchi rossastri racchiusi al suo interno. La raccolta dei frutti si effettua utilizzando cesoie o forbici ben affilate e sterilizzate, o torcendo il frutto intorno al lungo picciolo in senso antiorario.
I frutti si possono conservare in luoghi freschi e asciutti per diverse settimane; in frigorifero possono durare anche un paio di mesi. Per maggiori informazioni su come conservare a lungo questo frutto, consultate la nostra guida alla conservazione del melograno.
Malattie e parassiti

Il melograno è una pianta rustica molto resistente alle malattie fungine come la ruggine e il mal bianco; per saperne di più su questa malattia delle piante e come debellarla, vi consigliamo la lettura della nostra guida dedicata. Se il clima è troppo umido o piovoso soffre l’attacco degli afidi, che formano densi ammassi scuri, concentrandosi soprattutto nelle intersezioni fogliari.
Il vero nemico del melograno, tuttavia, è la tignola, una farfalla notturna che è solita cibarsi dei chicchi di questo frutto. La tignola del melograno e che può essere sconfitta da trattamenti a base di Bacillus turingiensis, un batterio efficace però solo contro le larve e non sugli insetti adulti del lepidottero.
Per proteggere il melograno dal gelo dell’inverno, si consiglia di effettuare intorno al tronco una leggera pacciamatura, utilizzando paglia o foglie secche. Gli esemplari di melograno coltivati in vaso, invece, andranno ricoverati in ambienti riparati dal vento e dal gelo.
Usi, proprietà e curiosità

La pianta di melograno viene coltivata sia a scopo ornamentale sia per la produzione di frutti, nelle varietà che ne producono di commestibili, viste le loro innumerevoli virtù benefiche. Le melagrane, infatti, sono largamente utilizzate in farmacologia, per la preparazione di sciroppi, creme lenitive e tisane. Secondo diversi studi clinici, avrebbe addirittura proprietà anti-tumorali, risultando particolarmente utile nella prevenzione del cancro alla prostata.
In campo cosmetico, il succo dei chicchi viene utilizzato per la preparazione di creme nutrienti e antinvecchiamento. Vi consigliamo di approfondire la materia leggendo l’articolo dedicato a tutte le virtù del melograno.
In cucina le melagrane vengono impiegate nella preparazione di innumerevoli ricette, sia primi che secondi piatti, ma anche dolci, sciroppi e liquori. Vi suggeriamo di sperimentare, appena possibile, la nostra speciale ricetta per preparare una gustosa marmellata di melograno fatta in casa.
Questi frutti hanno un enorme valore beneaugurante: i chicchi simboleggiano l’abbondanza e la fecondità e, anche per questo motivo, in molti Paesi vengono consumati a Capodanno per attirare la buona sorte, la ricchezza e l’abbondanza, un po’ come le lenticchie.
Coltivazione del melograno: foto e immagini
Che pianta bellissima e quanto ci piacciono i suoi frutti! Ecco una galleria di immagini che mostrano la ricchezza e la particolarità del melograno.