Ramonda – Piante della resurrezione

Autore:
Laura Bennet
  • Docente sc. biologiche
Ramonda-nathaliae
Piante di Ramonda

Le piante di Ramonda sono sempreverdi da fiore ideali per abbellire i giardini rocciosi, balconi verande e terrazze, perfette per coprire fessure e crepe dei muri.

Caratteristiche generali della Ramonda

Il genere Ramonda comprende diverse specie di piante da fiore rustiche della famiglia delle Gesneriaceae originarie della Serbia, Bulgaria e dei Balcani dove crescono indisturbate dai 500 ai 2000 metri d’altitudine in quasi tutti gli  ambienti ombrosi e freschi, soprattutto nei boschi di conifere o latifoglie e persino nelle spaccature delle rocce ricoperte da uno spesso strato di muschio, dove si riproducono velocemente grazie ai semi liberati dalle capsule mature.

La pianta di Ramonda ha una robusta radice fascicolata che in pieno vigore vegetativo genera un un folto cespo appiattito composto da numerose foglie sempreverdi molto decorative sostenute da piccioli coperti da numerosi peli color ruggine.

Le foglie, disposte a rosetta sulla superficie del terreno, sono spesse, ruvide, di colore verde scuro, con lamina fogliare ovale o romboidale, base cuneiforme e margine dentato. Sono coperte da corti peli bianchi sulla pagina superiore, lunghi e color ruggine su quella inferiore.

I fiori, portati da 1 a 6 assi fioriferi ghiandolosi e purpurei, hanno generalmente la corolla piatta o leggermente campaniforme, composta da 4 – 5 petali ovali viola, raramente bianchi, centro vellutato composto da stami eretti gialli o arancioni. Il calice è formato da 5 lobi verdastri, con apice ottuso.

Ramonda-frutti-semi

Il frutto è una capsula ovoidale appuntita formata dalla fusione di due carpelli che a maturazione si apre a metà,  disseminando i semi contenuti in essa.

I semi della Ramonda sono piccolissimi, ellissoidali, scuri e germinativi.

Fioritura

Le piante di Ramonda fioriscono in primavera avanzata, generalmente in aprile-maggio.

Coltivazione della Ramonda

Esposizione

Amano i luoghi ombrosi o a mezz’ombra soprattutto nelle ore più calde del giorno.

Clima

Sono piante che amano il clima fresco e molto resistenti alle basse temperataure invernali infatti sopravvivono senza problemi fino ai -17°C.

Terreno

Le piante di Ramonda pur non avendo esigenze particolari vegetano bene dando il meglio di sè in un miscuglio sciolto composto da terriccio fresco ed umido misto a foglie e torba.

Annaffiature

Resistono molto bene alla siccità e, anche se appassiscono hanno la capacità di riprendere completamente il loro turgore non appena vengono annaffiate abbondantemente, grazie a un fenomeno naturale noto come anabiosi. Le annaffiature vanno comunque praticate con frequenza e regolarità nei mesi estivi e sospese durante l’inverno.

Concimazione

Alla fine dell’inverno per stimolare la ripresa vegetativa e una maggiore produzione dei fiori è bene mescolare nel terreno del concime specifico per piante verdi da fiore, in forma liquida o granulare a lenta cessione.

Ramonda: coltivazione in vaso

Possono essere coltivate con successo e per molti anni anche in vasi pieni di terreno soffice, ricco, umido ben con valori di pH leggermente acidi o neutri.

Rinvaso

Si rinvasano solo quando le radici fuoriescono dai fori del drenaggio del vaso.

Moltiplicazione della Ramonda

Le piante di Ramonda si riproducono per seme e nuovi esemplari si possono ottenere facilmente per talea di foglie.

Semina

In settembre o in marzo si mettono a germinare i semi in un cassone freddo pieno di terriccio specifico mantenuto umido fino alla comparsa delle plantule. Quando le piantine saranno abbastanza grandi da poter essere maneggiate, si trapiantano in vasetti aventi un diametro di 7-8 cm, riempiti con una composta per vasi e si allevano in essi per almeno 1 anno prime di trapiantarle a dimora definitiva.

Riproduzione per talea

In estate, da giugno a luglio si prelevano talee di foglie, provviste di gemme basali e si mettono a radicare obliquamente, per un terzo della loro lunghezza, in un cassone freddo riempito con un miscuglio di torba e sabbia in parti uguali mantenuto umido mediante nebulizzazioni fino all’attecchimento delle radici, che generalmente compaiono dopo circa 40 giorni.

Le talee che hanno attecchito vanno trasferite singolarmente in vasetti da 7-8 cm, riempiti con una composta per vasi e si coltiveranno in essi per 1 anno, prima di metterle a dimora definitiva.

Impianto o messa a dimora

Le piantine di Ramonda nate da seme o dalle talee iari si impiantano in primavera verso la fine di marzo nel terreno sciolto e ben drenato.

Potatura

Vanno ripulite dalle  foglie secche e dai fiori appassiti.

Parassiti e malattie della Ramonda

Le piantine di Ramonda sono molto rustiche, resistenti ai comuni parassiti e ad eccezione del marciume delle radici non teme le malattie fungine. I nemici di queste graziose piante sono le lumache ghiotte delle loro foglie.

Cure e trattamenti

Le piante non necessitano di cure particolari e le lumache possono essere tenute a distanza con le trappole di birra o distribuendo intorno ai cespi della cenere di legna.

Varietà o specie di Ramonda

Ramonda myconi

La Ramonda myconi è una specie originaria dei Pirenei. E’ alta 10-15 cm e larga circa 25 cm. E’ una piantina cespitosa con numerose foglie ornamentali, con picciolo corto e coperto da numerosi peli lunghi color ruggine. Le foglie sono ovate, dentate, verde scuro con screziature rosse, tomentose, riunite in una rosetta appiattita, dalla quale spuntano i fusti fioriferi. I fiori, portati da fusti fioriferi che spuntano dal centro della rosetta di foglie, hanno la corolla pentamera con petali porpora-violetti ( bianchi nella varietà Alba), che contornano un ciuffo di stami dorati. La Ramonda myconi fiorisce in aprile-maggio ed è perfetta per abbellire il giardino roccioso, fresco ed umido. Il suo epiteto specifico myconi è dedicato a Francisco Micó (1528-1592?), medico e botanico catalano che scoprì la pianta nella montagna di Montserrat (Barcellona).

Ramonda-myconi

Ramonda nathaliae

La Ramonda nathaliae è una specie nana sempreverde originaria della Serbia, diffusa come spontanea tra le rocce delle zone montuose della Bulgaria, Macedonia e anche della Grecia.
Si tratta di un’erbacea alta 10 cm e del diametro di 25 cm, con foglie ovate- rotonde viola scuro con lamina e bordi grinzosi. In tarda primavera, da aprile a maggio, su steli purpurei, corti e pelosi, sbocciano vistosi fiori simili a quelli della Violetta africana, con corolla composta da petali ovati viola chiaro che contrastano con l’arancione carico del bottone centrale. È una piantina facile da coltivare in piena terra e in vaso, nel terreno con pH preferibilmente neutro (7). Resiste alle basse temperature invernali fino a -15°C. La Ramonda nathaliae porta il nome della regina serba Natalija Obrenovic ed è il simbolo nazionale del giorno in cui si ricorda l’armistizio durante la prima guerra mondiale.

Ramonda serbica

E’ una specie nana, alta 10 cm, endemica dei Balcani e diffusa in Albania, Bulgaria, Grecia, Macedonia del Nord e Serbia. Forma un piccolo cespo di piccole foglie romboidali di colore viola chiaro, riunite in rosette. Tra aprile-maggio, produce fiori appiattiti con corolla composta da 5 -6 petali (talvolta 4) di colore blu-lilla, bottone centrale con antere porpora. Questa specie è conosciuta anche come fiore della fenice serba, per la sua capacità del fiore di risorgere anche quando è completamente disidratato non appena viene annaffiato. Vegeta tra le fessure delle rocce esposte all’ombra e non teme il freddo.

Ramonda-pirenaica

Usi

Le piante di Ramonda sono ornamentali da fiore da utilizzare senza problemi in qualsiasi giardino con terreno ben drenato, nei giardini rocciosi, nelle crepe o fessure dei muri, nei vasi o fioriere.

Nome Inglese

In Inghilterra, la Ramonda ha ottenuto l’ Award of Garden Merit della Royal Horticultural Society e viene chiamata comunemente Pyrenean-Violet in riferimento al luogo di provenienza e alla somiglianza dei fiori che ricordano quelli della violetta africana o Saintpaulia.

Tossicità

Le piante di Ramonda non sono velenose.

Curiosità

Il genere Ramond, dedicato all’illustre botanico francese Louis Ramond de Carbonnières, comprende alcune specie capaci si sopravvivere per secoli  anche in condizioni estreme, motivo che   giustifica anche il nome con cui sono più conosciute: piante della resurrezione.

Galleria foto Ramonda