Pachyveria – Crassulacea
La Pachyveria è una pianta succulenta di facile coltivazione in vaso e come ornamentale nei giardini rocciosi e costieri.
- Caratteristiche Pachyveria
- Fioritura
- Coltivazione Pachyveria
- Esposizione
- Terreno
- Annaffiature
- Concimazione
- Moltiplicazione Pachyveria
- Moltiplicazione per seme
- Propagazione per talea
- Pachyveria: coltivazione in vaso
- Rinvaso
- Parassiti e malattie della Pachyveria
- Cure e trattamenti
- Varietà di Pachyveria
- Pachyveria scheideckeri
- Pachyveria clavifolia
- Pachyveria pachyphytoides
- Usi
- La Pachyveria è velenosa?
- Curiosità
- Galleria foto piante grasse
Caratteristiche Pachyveria
Il genere Pachyveria comprende diverse specie di piante perenni succulente della famiglia delle Crassulaceae apprezzate alle nostre latitudini per la bellezza del fogliame e per la loro resistenza alle avversità e alla siccità
Si tratta di piante ibride con corte radici biancastre.
Le foglie, pur variando per dimensioni ed apici, sono tutte disposte a formare dense rosette di colore verde chiaro o verde brillante.
Nel periodo della fioritura, da centro della rosetta o tra le intersezioni fogliari spuntano steli cilindrici eretti e cavi portanti particolari infiorescenze composte da piccoli fiori colore giallo, giallo aranciato o rosa carico.
I fiori sono campanulati e molto simili a quelli dell’Aloe vera o della Gasteria.
Fioritura
Le piante di Pachyveria generalmente fioriscono in primavera.
Coltivazione Pachyveria
Esposizione
E’ una pianta che, come l’aeonium e altri tipi di succulente, ama i luoghi luminosi e soleggiati. Nelle regioni caratterizzate da estati molto calde la pianta va riparata dai raggi diretti del sole con un telo ombreggiante solo nelle ore più calde del giorno. Anche se tollera le temperature inferiori ai 7° C si consiglia di collocarla in un luogo non esposto a forte escursioni termiche. Gli esemplari coltivati in vaso durante l’inverno vanno riparati dal gelo dell’inverno.
Terreno
Predilige i terreni soffici misti a sabbia e ben drenati. Il substrato ottimale di coltivazione deve essere sciolto, poroso e misto con sabbia grossolana per facilitare il drenaggio dell’acqua delle annaffiature.
Annaffiature
Va moderatamente annaffiata nel periodo della ripresa vegetativa, (maggio -ottobre) evitando però di inzuppare il terreno ed aspettando che esso sia completamente asciutto. Le irrigazioni vanno diradate in autunno e del tutto sospese nel periodo invernale.
Concimazione
Dalla ripresa vegetativa necessita di concime specifico per piante succulente almeno una volta al mese. La prima concimazione dell’anno va fatta alla seconda irrigazione della Pachyveria e somministrando un prodotto ad alto tenore di fosforo ( Perfosfato minerale-18 alla dose di 1 grammo per litro) un fertilizzante utile a stimolare la produzione dei fiori.
Successivamente e in media una volta al mese, si somministra un concime misto composto da un basso titolo di azoto e a più alto tenore di fosforo (P) e potassio(K) come per esempio l’NPK 6-18-36 o 5-15-30 con l’aggiunta di tutti i microelementi utili per un adeguato accrescimento e un normale sviluppo della Pachyveria. Il concime va diluito nell’acqua delle annaffiature alla dose di 1-2 grammi per litro, come da indicazioni riportate sulla confezione.
Moltiplicazione Pachyveria
Come tutte le piante grasse anche la Pachyveria si può moltiplicare per seme, divisione dei cespi o o per talee di foglie o di rami nel periodo primaverile.
Moltiplicazione per seme
La riproduzione per seme è più difficile, i tempi di germinazione sono molto lunghi e i risultati non sempre positivi.
Si utilizza un semenzaio con terriccio specifico per la semina che va preventivamente bagnato possibilmente con acqua piovana e comunque non calcarea. Si procede distribuendo i semi in modo uniforme sulla superficie del semenzaio. Si coprono i semi con uno strato sottilissimo delle stesso terriccio o di graniglia. Si avvolge il semenzaio con la pellicola trasparente da cucina e lo si mette in un luogo molto luminoso ma non esposto ai raggi diretti del sole dove la temperatura ambiente si mantiene costante tra i 18 – 21° C.
La comparsa di teneri germogli è indice dell’avvenuta germinazione dei semi.
Propagazione per talea
La moltiplicazione della Pachyveria si ottiene facilmente tramite talea di rosetta apicale, talee di ramo, talee di foglia, talee di fusto e anche mediante divisione dei polloni che crescono ai piedi della pianta adulta.
In tutti i casi le talee praticate, sempre con attrezzi ben affilati e disinfettati con la candeggina o alla fiamma, vanno messe a radicare in substrato torboso misto a sabbia in parti uguali.
Prima di interrare le talee si raccomanda di lasciare cicatrizzare all’aria aperte le ferite da taglio almeno un giorno per le talee di ramo, 4-5 giorni se si tratta invece di talee di foglie.
Dopo l’interramento il contenitore va posto in un luogo riparato dai raggi diretti del sole fino a che la talea non ha ben attecchito.
La radicazione generalmente avviene nel giro di poche settimane e, una volta che le nuove piantine di Pachyveria saranno abbastanza robuste da potere essere maneggiate potranno essere messe in vasi singoli o direttamente a dimora ed allevate con le stesse cure riservate alla pianta madre.
Pachyveria: coltivazione in vaso
Nelle regioni caratterizzate da un clima invernale rigido è consigliabile la coltivazione in un vaso o ciotola abbastanza larga ma poco profonda contenente terriccio specifico per succulente.
Rinvaso
Il rinvaso si effettua in primavera o alla fine dell’autunno ogni volta che si nota la fuoriuscita delle radici dai fori di scolo sul fondo del vaso o quando la Pachyveria avrà occupato tutto lo spazio disponibile.
Il nuovo vaso deve essere più grande del precedente e il terriccio soffice, fresco, fertile e soprattutto ben drenato.
Dopo aver svasato la pianta, le radici troppo lunghe potranno essere accorciate di qualche centimetro nella parte terminale; in questo caso dopo il rinvaso la pianta potrà essere annaffiata dopo 2-3 giorni tempo necessario per la cicatrizzazione ed evitare il marciume.
Nell’effettuare il rinvaso si consiglia come sempre di mettere sul fondo della sabbia grossolana, poi della sabbia fine e per ultimo il terriccio.
Parassiti e malattie della Pachyveria
Si tratta di una pianta resistente alle cocciniglie ma soffre l’attacco del ragnetto rosso un piccolo acaro che tesse piccole ragnatele tra gli steli se l’ambiente è troppo secco viceversa se l’ambiente di coltivazione è troppo umido subisce infestazioni di afidi neri.
Tra le malattie fungine è sensibile al marciume delle radici a causa dei ristagni idrici.
Cure e trattamenti
In inverno riparare al coperto la Pachyveria coltivata in vaso mentre si consiglia di pacciamare alla base quelle coltivate direttamente a dimora. In caso di infestazioni parassitarie rimuovere i parassiti manualmente con cotone idrofilo imbevuto in alcool. Trattamenti preventivi specifici prima del risveglio vegetativo delle piante.
Varietà di Pachyveria
Esistono molte specie tutte belle e facili da coltivare in vaso o direttamente a dimora.
Pachyveria scheideckeri
Una succulenta con fusti corti ricoperti da numerose foglie carnose, strette, leggermente concave di colore grigio-azzurro. Questa pianta è un ibrido ottenuto dall’incrocio tra Pachyphytum bracteosum e Echeveria secunda. Va coltivata in un luogo luminoso e soleggiato, specialmente in autunno, in modo che le foglie possano colorazioni più intense. E’ preferibile tenerla a temperature miti e soprattutto mai inferiori a 7°C, per tale motivo si consiglia di posizionarla in luoghi riparati e arieggiati durante l’inverno. Va annaffiata con moderazione, solo quando il terreno è completamente asciutto, una volta a settimana in primavera e estate, una volta al mese in autunno e quasi mai nel periodo invernale. Va concimata con concime specifico per succulente u, una volta l’anno.
Pachyveria clavifolia
Si tratta di un ibrido ottenuto da Pachyphytum bracteosum e Echeveria rosea. E’ una succulenta alta circa 15 cm e larga 6 cm. Ha foglie carnose di colore verde chiaro o verde brillante, rossastre ai bordi e sulle punte. Produce fiori a forma di stella da arancio a rosso. Ama il luoghi soleggiati ma riparati dai venti. Va coltivata nel terreno poroso e ben drenato, misto a lapillo o pomice. Necessita di annaffiature moderate, solo quando il terreno è completamente asciutto. Teme le temperature invernali inferiori ai 7° C.
Pachyveria pachyphytoides
Una specie ibrida ottenuta dall’incrocio di Pachyphytum bracteosum e Echeveria gibbiflora metallica”. Presenta un fusto grosso portante delle rosette di foglie carnose coperte da pruina cerosa. Va coltivata al pieno sole o a mezz’ombra nel terreno ben drenato e con pH acido o neutro (5-7). Teme il freddo e il gelo prolungato. Va annaffiata occasionalmente solo quando il terreno tende a diventare polveroso e le foglie più basse appariranno appassite o svuotate.
Usi
Le piante di Pachyveria vengono utilizzate come ornamentali da vaso e come tappezzanti nei giardini rocciosi delle zone costiere.
La Pachyveria è velenosa?
Non è tossica per l’uomo e per gli animali domestici.
Curiosità
Il nome della Pachyveria è deriva dalla fusione fra la Pachyphytum e la Echeveria e per questo motivo è considerata un ibrido tra i due generi quindi è molto difficile distinguerle l’una dalle altre.