Asparagi selvatici: ecco come conservarli

Revisore:
Laura Bennet
  • Docente sc. biologiche
Autore:
Stefano Cantoni

Gli asparagi selvatici appena colti sono una primizia eccellente della cucina italiana: vediamo assieme come conservarli per averli freschi e gustosi per le nostre ricette.

Asparagi freschi appena colti
Autore: Pezybear / Pixabay

L’asparago selvatico è una delizia per palato e gola: se ne incontrano parecchi durante le passeggiate all’aria aperta e per chi li coglie la soddisfazione è molta. Inutile nascondersi, il loro profumo e il sapore che sprigionano quando vengono impiattati è in grado di conquistare anche i palati più esigenti.

Occorre però essere a conoscenza di come poter conservare in modo corretto e per parecchio tempo tali primizie. Metodi e tecniche utili a mantenerne intatte sia la freschezza che la fragranza, qualità che rendono l’asparago in cucina una delle fortune più preziose che possa capitare a uno chef.

Dettagli di punte di asparagi selvatici
Autore: PublicDomainPictures / Pixabay

 

1. Asparagi selvatici: la raccolta

Il primo step, inutile a dirsi, consiste nella raccolta dell’asparago selvatico in montagna e tale metodologia consta di alcune tecniche precise. Una serie di metodi ed accorgimenti tali da non rovinare questa verdura e poterla cogliere nella maniera più consona e rispettosa.

Una volta individuato il nostro asparago dovremo piegarlo e spezzarlo all’ inizio della sua parte tenera: essa sarà quella che donerà alle nostre pietanze gusto, sapore e quella unicità che tutti conosciamo i grado di impreziosire le nostre ricette.

La parte dura va lasciata nel terreno, ovviamente compresa la radice, in modo tale che in futuro possa moltiplicarsi e ridonare a tutti altre primizie pronte da cogliere. Questa operazione è molto importante e non va per nessun motivo sottovalutata: contempla coscienza collettiva e rispetto per tale essenza.

2. Asparagi selvatici: pulizia e congelamento

 

 

Il secondo, importante step nel processo di conservazione degli asparagi selvatici è la pulizia. Una volta arrivati a casa con le nostre borse (si spera colme), dobbiamo sciacquare abbondantemente i nostri asparagi sotto il getto dell’acqua corrente, non avendo fretta: in questa fase l’igiene è essenziale, per cui siate scrupolosi.

Una volta effettuata tale operazione, bisogna lasciarli gocciolare e solo dopo tale operazione potrete iniziare delicatamente a tamponarli con un canovaccio, asciugandoli senza rompere le punte. Riponiamoli quindi in una busta per alimenti.

 

A questo punto siamo pronti per attuare il primo metodo, forse il più utilizzato, per la conservazione dell’asparago selvatico: porli in freezer. In tal maniera avremo la certezza di ritrovarli intatti, freschi come appena colti e, soprattutto, ricchi del loro inconfondibile sapore.

Asparagi pronti per conservazione in freezer
Autore: Karolina Grabowska / Pexels

 

3. Asparagi selvatici: conservazione in salamoia

Oltre al metodo del congelamento esistono alcuni metodi naturali di conservazione dell’asparago selvatico che si sono rivelati oltremodo efficaci e preziosi. Uno di essi è senza dubbio la salamoia, che da secoli rappresenta una tecnica naturale di conservazione dei cibi anche più delicati.

Vi suggeriamo di mettere sotto salamoia i rizomi e i gambi più teneri, colti nella fase iniziale della maturazione ( inizio primavera), così da evitare di ritrovarsi poi delle parti dure e legnose. Adattissimi a tale metodo sono, oltre ai selvatici, anche quelli bianchi e viola, purché siano stati colti entro metà giugno.

Una volta che essi hanno tutti la stessa lunghezza, dopo averli regolati con una forbice a tal fine, lavateli e metteteli a mazzetti servendovi di spago alimentare. Quindi, cuoceteli in un’asparagera o in una pentola a pressione o una pentola stretta dai bordi alti, così che stiano dritti.

Una volta lessati e cotti, disponeteli nei barattoli di vetro preventivamente sterilizzati e ricopriteli sino all’orlo con la salamoia. Dopo 40 giorni di riposo in frigo, potrete aprire e gustare, avendo accortezza di consumarli entro 2-3 giorni: buon appetito!

Asparagi in asparagera per lessatura
Autore: Birte / Pixabay

4. Asparagi selvatici: il metodo dell’essicazione

Tra i metodi naturali per conservare i cibi e in particolare l’asparago selvatico, l’essicazione è particolarmente apprezzata per poter disporre in qualsiasi momento di asparagi fragranti, anche se non è adatta a tutte le preparazioni culinarie.

Tale metodologia è però risultata oltremodo interessante e funzionale quando si ha la necessità di evitare sprechi e conservare una quantità di asparagi selvatici in avanzo. Per disidratarli, se disponete di un essicatore disponete sui vassoi dello stesso i cubetti sbollentati di asparagi selvatici che avete lavato e appunto ammorbidito.

Procedete dunque con la disidratazione a 125° per circa 8 ore, toccando i pezzi a mano a mano: quando sono croccanti e non rivelano umidità o altro, sono pronti. Se non avete l’essicatore, niente paura: disponete gli asparagi selvatici in pieno sole avendo cura di coprirli con una protezione per evitare che insetti o altro possano intaccarne l’integrità.

Essi, una volta seccati, sono perfetti per essere gustati sia in zuppe di verdure sia in stufati e marinature. L’importante è farli rinvenire un 30 minuti circa in acqua bollente così da ammorbidirli e sprigionare il loro aroma unico.

Asparagi pronti per essicatura
Autore: SHVETS production / Pixabay

 

Galleria di foto e immagini di asparagi selvatici e conservazione

Ecco una galleria di immagini di asparagi selvatici e alcuni metodi di conservazione per averli sempre freschi, fragranti e gustosi ad ogni evenienza culinaria.