Arnica montana proprietà

Autore:
Laura Bennet
  • Docente sc. biologiche

Che cosa è l’Arnica montana? Quali sono i suoi componenti e gli effetti medicinali? Cosa cura? Quali parti utilizzare? Come preparare in casa il decotto e la tintura di Arnica? Quali sono gli effetti collaterali e le controindicazioni dell’Arnica?

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L’Arnica montana è una pianta officinale facile da coltivare nell’orto, nel giardino e persino in vaso, apprezzata anche a scopo ornamentale per i suoi grandi fiori gialli che sbocciano per tutta l’estate.

Componenti e principi attivi dell’Arnica

Tutte le parti della pianta di Arnica montana, sono ricche di un olio essenziale, timolo, polifenoli, betacarotene, acidi fenolici come il caffeico, il clorogenico e due lattoni sesquiterpenici, elenalina e diidroelenalina, particolari composti chimici ad elevata tossicità.

Proprietà Arnica montana

L’arnica conosciuta come erba delle cadute ma anche erba starnutella o erba delle montagne è una pianta erbacea spontanea che possiede proprietà:

  • analgesiche,
  • antinfiammatorie
  • antiecchimotiche
  • antisettiche

Parti utilizzabili dell’Arnica montana

Le parti della pianta utilizzate a scopo medicamentoso sono la radice rizomatosa, i fiori e le foglie.

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Raccolta dell’Arnica

Il rizoma sodo e carnoso viene raccolto in autunno, nel periodo settembre – ottobre. Nel periodo indicato i rizomi dell’Arnica montana vengono estratti dal terreno, ripuliti dal terriccio e successivamente fatti essiccare in un luogo soleggiato. Dopo l’essiccazione i rizomi si chiudono in sacchetti di carta o in barattoli di vetro e si conservano in un luogo secco ed asciutto.

I fiori raccolti nel pieno della fioritura, si fanno essiccare in luoghi freschi ed aerati oppure nel forno a 40° C. Dopo l’essiccazione si conservano in barattoli di vetro riposti sempre in un luogo buio e privo di umidità.

Le foglie, si possono raccogliere durante tutto il periodo della vegetazione e anch’esse vanno essiccate all’ombra e poi conservate.

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Usi o impieghi dell’Arnica montana

Per le sue proprietà analgesiche ed antinfiammatorie l’arnica, per via topica, è un rimedio naturale per chi soffre di dolori muscolari o articolari. Gli sportivi la utilizzano non solo prima e dopo le gare per combattere i crampi e la rigidità muscolare ma anche per curare le slogature e  le contratture.

L’applicazione di garze sterili imbevute di poche gocce di tintura madre di arnica è un ottimo rimedio contro le punture di insetto, l’acne, i foruncoli e le emorroidi.

I gargarismi preparati con 5-10 gocce di tintura di Arnica, diluite in un bicchiere d’acqua o in  tazza di camomilla, combattono le infiammazioni del cavo oro-faringeo. Sono consigliati almeno 3 sciacqui al giorno.

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Come preparare il decotto di Arnica

  • 2 cucchiai di foglie e fiori di arnica
  • 1 litro di acqua

Mettere i fiori e le foglie secche di Arnica in un pentolino; coprirli con l’acqua e far bollire a fiamma moderata per 5 minuti.  Filtrare il decotto con un colino a rete fitta e applicarlo, ancora tiepido, sulla parte lesa con compresse di garza. Lasciare in posa per 20 minuti.

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Come preparare la tintura curativa di Arnica

Per lesioni più gravi e più estese è molto più efficace la tintura di arnica che si prepara mettendo a macerare per 5 giorni:

10 grammi di fiori di Arnica essiccati in un barattolo contenente 100 ml di alcol.

Trascorso il tempo indicato, si filtra il macerato e lo si conserva in un barattolo a chiusura ermetica.

All’occorrenza basta diluire poche gocce di tintura in 4 parti di acqua. La soluzione si versa su garze sterili e con esse si effettuano impacchi sulle zone contuse o dolenti prive di ulcerazioni o ferite.

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Controindicazioni ed effetti collaterali dell’Arnica

La somministrazione prolungata per via topica può provocare irritazioni nella sede di applicazione
che generalmente si manifestano con eruzioni cutanee pruriginose o vesciche. L’intenso profumo emanato dai fiori e dal rizoma in soggetti particolarmente predisposti, può provocare riniti allergiche.

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Avvertenze: è altamente sconsigliato l’uso di arnica per via interna in quanto la pianta contiene una sostanza tossica per il cuore. E’ sconsigliata in gravidanza, durante l’allattamento al seno e cosa importante non va mai applicata sulle ferite aperte o direttamente sulle mucose.

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