Alkekengi coltivazione

Autore:
Laura Bennet
  • Docente sc. biologiche

Alkekengio Physalis-foto

L’Alkekengio Physalis, meglio conosciuto come pianta delle lanterne cinesi o ciliegino è una pianta molto decorativa coltivata sia a scopo ornamentale nei giardini e a sia scopo alimentare nell’orto.

alkekengi

Caratteristiche generali Alkekengi – Alkekengio Physalis

L’Alkekengi o alchechengio è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Solanacee originaria dell’Asia e diffusa prevalentemente in Cina. Cresce spontanea anche nel nostro Paese fino a 1000 metri di quota ad eccezione della Calabria e della Puglia.

La pianta è composta da una radice rizomatosa abbastanza robusta e profonda. La parte aerea è formata da fusti eretti, lanuginosi e flessibili alti all’incirca 60- 70 cm,, ricoperti da un fogliame molto decorativo.

Le foglie sono alterne e lungamente picciolate: hanno forma ovale con apice appuntito, lamina espansa e pelosa con bordi interi o finemente dentellati.

Alchechengio-fiori

I fiori che spuntano alla base delle ascelle fogliari sono piccole campanelle con corolla composta da 5 lobi triangolari bianchi che contornano stami terminanti con antere gialle. Il calice del fiore è piriforme e di consistenza cartacea.

Alchechengi-frutto

I frutti sono bacche tondeggianti e carnose che a maturazione completa assumono tonalità di colore rosso -arancio. Sono avvolti all’interno di calici vescicolosi che, a maturazione e prima di cadere, assumono un aspetto di una rete semitrasparente. I frutti persistono sui rami per lungo tempo e per la loro particolare forma che ricorda quella di una lanterna vengono comunemente chiamati Lanterne cinesi.

I semi sono di colore giallo-paglierino, numerosi e piccolissimi e contenuti all’interno delle bacche.

Fioritura

L’Alkekengi fiorisce in estate, generalmente da Luglio ad Agosto.

Alkekengi-coltivazione

Coltivazione Alchechengi

Esposizione

E’ una pianta fruttifera che ama i luoghi luminosi o semiombrosi ma non il soleggiamento diretto.

Terreno

Questa pianta esotica e rustica pur crescendo bene in qualunque tipo di terreno, predilige quello sciolto, misto sabbia e soprattutto ben drenato.

Annaffiature

Nelle prime settimane della messa a dimora necessita di regolari apporti idrici. Successivamente le annaffiature dovranno essere moderate e costanti durante i periodi di prolungata siccità.

Concimazione

La pianta di Alkekengi coltivata in vaso necessita di concimazioni primaverili ogni 2-3 mesi con concimi a lenta cessione ricchi in potassio (K) un macroelemento indispensabile per la fioritura e la produzione dei frutti. Per le piante coltivate in piena terra sarà invece sufficiente una concimazione biennale con stallatico o pollina.

Physalis-Alkekengi

Alkekengi: coltivazione in vaso

La pianta delle lanterne cinesi è adatta ad essere coltivata come ornamentale da vaso sul balcone o la terrazza della propria casa. Si sceglie un vaso avente un diametro di poco più grande del pane di terra della pianta, riempito con terriccio specifico ben drenato. Dopo l’impianto, il vaso va posto in una zona luminosa ma non all’irraggiamento diretto. Le concimazioni così come le annaffiature dovranno essere più regolari e frequenti. In inverno la pianta va riparata dal freddo.

Rinvaso

Se la pianta di Alkekengi è molto vigorosa va rinvasata annualmente utilizzando un contenitore  di dimensioni maggiori e nuovo terriccio fresco e ricco di nutrienti. Il rinvaso si può effettuare in qualsiasi periodo dell’anno, tuttavia il periodo migliore è quello primaverile, poco prima della ripresa vegetativa.

Alkekengio Physalis-semina

Moltiplicazione Alchechengi

La pianta si riproduce per seme  e per divisione dei cespi o rizomi.

Semina

La semina si effettua in pieno campo in primavera. I semi si interrano a circa 6 mm di profondità e a distanza di circa 30 cm sulle file e 70 cm tra le file. I germogli più fragili vanno eliminati per per favorire la crescita di quelli più vigorosi.

Propagazione per divisione dei cespi

La moltiplicazione dell’alkekengi può essere praticata facilmente anche per divisione dei cespi o rizomi e in questo caso con molta cautela si estraggono dal terreno i cespi più grandi e vigorosi; si dividono in più porzioni ben radicate e si interrano al momento stesso in buche adeguate alle dimensioni.

Impianto o messa a dimora

Le piante ottenute da seme si trapiantano in pieno campo o in vaso di dimensioni maggiori in qualsiasi periodo dell’anno nel terriccio adatto e ben drenato. Dopo l’impianto le piante di Alkekengi vanno irrigate per le prime due settimane facendo attenzione ad evitare i ristagni d’acqua. In seguito gli apporti idrici vanno regolati in base alla stagionalità e alla caduta delle piogge.

Potatura

L’alkekengi va potato solo se ha fusti secchi e va ripulito sistematicamente dalle foglie appassite per evitare che marcendo possano essere veicolo di pericolose infezioni fungine.

Alkekengio Physalis-raccolta

Raccolta Alkekengi

La raccolta dei frutti si effettua nel periodo estate – autunno quando sono ben maturi e dolci.

Conservazione degli Alkekengi

I frutti una volta raccolti si possono utilizzare freschi per decorare dolci oppure conservare sott’aceto e guarnire all’occorrenza antipasti e tartine .

Come conservare gli Alkekengi

Si possono conservare in frigorifero nella parte più fredda oppure nel congelatore dopo averli ripuliti dall’involucro esterno.

Sul sito potete trovare: come fare a conservare gli alkekengi.

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Malattie e parassiti dell’Alchechengi

Si tratta di una pianta che teme il marciume radicale a causa dei ristagni idrici nel terreno di coltivazione se troppo zuppo di acqua. Un’altra malattia fungina nemica dell’Alkekengi è la Peronospora che si manifesta solo se il clima è caldo- umido.

Per quanto riguarda invece i parassiti animali soffre gli attacchi degli afidi, del ragnetto rosso e delle di limacce che mangiano le foglie. La pianta viene attaccata anche dall’altica, una pulce piccolissima o meglio un coleottero che provoca l’erosione delle foglie.

Cure e trattamenti

E’ facile da coltivare e poco esigente di cure.

Va liberata regolarmente dalle erbe infestante che le crescono intorno per impedire che queste ultime crescendo le sottraggano i nutrienti necessari per fruttificare.

Poichè le radici rizomatose dell’alkekengi,  al pari di quelle del Topinambur, hanno un’elevata capacità di propagazione, è consigliabile piantarle nell’orto in una zona in cui è più facile  controllarne la diffusione ed evitare che possano danneggiare le altre piante ortive.

Il marciume si può facilmente contrastare evitando di inzuppare il substrato.

La Peronospora va contrastata spruzzando sul fogliame prodotti a base di rame.

Varietà di Alkekengi o Physalis

Tra circa un centinaio di varietà ricordiamo quelle più diffuse.

Physalis peruvianus

 Physalis peruvianus

E’ una varietà  perenne, vigorosa alta circa 130 cm, originaria del Sudamerica. Ha steli eretti con  foglie triangolari ovate o romboidali, tomentose, lunghe più di 10 cm. Da metà estate tra le ascelle fogliari porta fiori campanulati, di colore giallo crema, seguiti da bacche commestibili di colore giallo ocra, avvolte  in calici cartacei . I frutti di questa varietà sono leggermente più grandi e dolci. E’ noto in Inghilterra come Cape gooseberry. Non ha esigenze particolari di terreno ed è resistente alle temperature rigide dell’inverno, anche inferiori ai -20° C. Lo Physalis peruvianus è noto in Inghilterra come Cape gooseberry.

Physalis ixocarpa- Tomatillo

Physalis ixocarpa

Questa varietà chiamata Tomatillo Mexicali è originaria del  Messico. ha portamento cespuglioso e steli tomentosi alti circa 1 metro, con belle foglie verdi. Produce numerosi frutti verdi brillanti molto simili a pomodori, chiamati Tomatillo. I tomatillo hanno sapore acidulo e, come nelle altre varietà di Alkekengi,  sono racchiusi in un un calice verde o porpora dalla consistenza cartacea. Si coltiva come il pomodoro nelle regioni miti. Teme il gelo ma è molto resistente a fitopatologie e parassiti. Il Mexicali è il più grande e produttivo tra le varietà di tomatillo e i suoi frutti sono utilizzati per la preparazione di salse esotiche .

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Usi e calorie Alchechengi

I frutti sono commestibili soprattutto quelli dell’Alkekengio edulis dal sapore più dolce vengono consumati per la preparazione di insalate, di dolci ricoperti al cioccolato, di deliziosa marmellate e macedonie.

Quelli essiccati vengono utilizzati per confezioni floreali natalizie.

In fitoterapia l’Alchechengi è un frutto esotico che viene usato per la cura di molte malattie e soprattutto come diuretico.

Calorie

100 grammi di Alchechengi apportano 63 Calorie, 14 g di carboidrati, 0,9 g di Grassi, 2,5 g di Proteine.

La pianta è velenosa?

Le foglie e il rizoma sono tossici per la presenza di solanina che provoca mal di testa, vomito, nausea e diarrea.

I frutti invece sono eduli.

Curiosità

In Giappone, i semi dell’Alkekengi vengono utilizzati durante la festa delle lanterne  o Festival Obon come offerte per guidare le anime dei defunti.

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