Cessione crediti bonus edilizi: novità da Poste Italiane ad ottobre

Autore:
Elisabetta Coni

Nel mondo delle cessioni di crediti bonus edilizi, Poste si prepara a riaprire a ottobre con nuovi limiti e opportunità. In sintesi, illustriamo i dettagli, compresi i massimali, le agevolazioni coinvolte e i requisiti documentali. Come evitare la responsabilità solidale e cosa aspettarsi dalla nuova offerta di Poste.

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Nel mondo delle cessioni di crediti bonus edilizi, sembra esserci una interessante novità in arrivo da Poste. Secondo le indiscrezioni circolate in questi primi giorni di settembre, l’offerta di Poste per l’acquisto di crediti fiscali avrà dei nuovi limiti da considerare attentamente. Saranno previsti due limiti chiave:

  • Il massimo cedibile sarà di 50.000 €.
  • Il totale cedibile, considerando anche le cessioni passate, non potrà superare la somma di 150.000 €.

In poche parole, coloro che hanno già raggiunto il tetto di 150.000 € non potranno beneficiare della riapertura del canale per le cessioni di Poste.

Cessione crediti, quando sarà disponibile il servizio Poste

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Questa notizia arriva dopo un’attesa lunga e paziente, con l’annuncio ufficiale da parte di Poste all’inizio di agosto. In quell’occasione, veniva spiegato che l’acquisizione dei crediti sarà disponibile solo per le persone fisiche, escludendo quindi le imprese, e sarà limitata alle prime cessioni, per un massimo di 50.000 €. Gli sconti in fattura e le cessioni successive alla prima non saranno contemplati.

Il servizio dovrebbe essere operativo a partire dal mese di ottobre e riguarderà il Superbonus e tutte le agevolazioni previste nel decreto Rilancio, tra cui il bonus ristrutturazioni al 50%, l’ecobonus, il sismabonus e il bonus per le barriere architettoniche.

In attesa di ulteriori informazioni ufficiali sul nuovo sistema di cessioni che Poste offrirà a ottobre, è importante ricordare che nel mese di aprile scorso, Poste Italiane ha inviato comunicazioni ai propri clienti che sono titolari di pratiche di cessione crediti bonus edilizi, chiedendo l’integrazione dei documenti a seguito del DL Blocca cessioni.

Sblocco crediti da parte di Poste: modalità e hack

Nel dettaglio, la comunicazione da parte di Poste conteneva l’avviso che, fino a quel momento, i controlli effettuati sulla pratica non avevano rilevato problemi o criticità. Tuttavia, con l’emanazione del Dl n. 11/2023, è diventato necessario acquisire ulteriori documenti in conformità alla normativa vigente.

In sintesi, ciò che veniva richiesto riguardava il contratto di appalto sottoscritto tra il soggetto che ha eseguito i lavori e il committente, al fine di escludere la responsabilità solidale per chi acquista in caso di irregolarità.

È fondamentale sottolineare che, per limitare la responsabilità solidale nelle cessioni, sono stati aggiunti nuovi documenti rispetto al testo originario del decreto. Questi documenti escludono il cessionario dalla responsabilità in caso di violazione e solidarietà con il fornitore che ha applicato lo sconto. Tra questi documenti rientra la documentazione prevista dal decreto MIT n. 392/2020 per gli interventi di riduzione del rischio sismico, oltre al contratto di appalto tra chi ha effettuato i lavori e il committente e altre certificazioni previste. 

Inoltre, quando si acquistano crediti da una banca o da un’altra società appartenente al gruppo, e questa attesta di possedere la documentazione richiesta dalla normativa, l’esenzione dalla responsabilità solidale si estende a tutti i cessionari, inizialmente prevista solo per i correntisti non consumatori o utenti.

Cessione crediti bonus edilizi: foto e immagini