Orobanche – lotta
Le Orobanche sono piante erbacee prive di clorofilla incapaci di sintetizzare gli elementi nutritivi indispensabili per la loro crescita e pertanto vivono come parassite a spese degli apparati radicali delle piante ospiti.
Le piante, soprattutto le leguminose, affette da questa forma di parassitismo sono deboli e scarsamente produttive.
Non a caso le orobanche sono chiamate volgarmente sporchie, succiamele o lupo di fave in quanto infestano tra i tanti legumi, le piante di fave e ne inibiscono la crescita.
Varietà e tipi di orobanche
Al genere Orobanche appartengono circa un centinaio di specie erbacee e tra le più diffuse sul territorio italiano ricordiamo:
Orobanche ramosa che predilige le solanacee;
Orobanche crenata, Orobanche cernua, Orobanche. minor e O. rubens che parassitizzano le leguminose.
Moltiplicazione delle orobanche
Le Orobanche si riproducono per seme.
I semi molto leggeri, trasportati dal vento, vengono disseminati nell’ambiente ovunque anche a notevoli distanze.
La disseminazione viene favorita anche dalle acque di scorrimento, dagli animali e dall’uomo stesso.
Rimedi e lotta alle orobanche
La lotta per l’eliminazione di queste piante parassite consistono in:
- arature profonde del terreno;
- estirpazione manuale delle infiorescenze;
- avvicendamento di colture piante trappola che limitano la diffusione dell’Orobanche come ad esempio aglio, girasole, trifoglio e soia.
Lotta chimica contro le Orobanche o Succiamele
L’impiego di prodotti fumiganti, in pre-trapianto, come il bromuro di metile sembra controllare con una discreta efficacia i semi delle Orobanche dispersi nel terreno.
Una certa efficacia si ottiene con l’impiego di alcuni erbicidi come fluorodifen, metolaclor da applicare prima o dopo il trapianto, lungo le file o sui turioni dell’Orobanche.
Lotta biologica
Prevede l’impiego di nemici diretti del parassita, come gli afidi Aphis maydis, le larve di Phytomyza orobanchiae e alcuni funghi come l’Urocystis orobanchiae, il Colletotricum lagenarium e il Fusarium solani.
Commestibilità, usi in cucina e proprietà delle Sporchie o Succiamele
Nel corso degli anni la sporchia è passata dall’essere considerata un elemento negativo dei campi in quanto erba infestante ad un elemento prelibato in tavola, grazie al suo ottimo sapore dolce con retrogusto amaro.
Infatti i turioni, la parte edule della pianta, trova impiego in diverse ricette, previa bollitura, necessaria per eliminare delle tossine termolabili presenti nella pianta.
Appare nei mercati ortofrutticoli tra aprile e maggio.
Ha notevoli proprietà anti-infiammatorie, astringenti, diuretiche e calmanti ed un alto valore nutrizionale con un basso potere calorico.