Indigofera

Revisore:
Laura Bennet
  • Docente sc. biologiche
Autore:
Elisa Cardelli
  • Autore - Laurea in Semiotica

Scopriamo come coltivare in maniera corretta una delle piante più affascinanti in assoluto: l’indigofera.

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Photo by Tatters ✾ – Flickr

L’indigofera, una pianta affascinante che in molti apprezzano e conoscono principalmente per la produzione di coloranti naturali, ma ha anche un valore intrinseco come pianta ornamentale e come parte dell’ecosistema. In questo articolo, andremo a scoprire quali sono le cose da sapere per coltivare l’indigofera in maniera corretta.

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Photo by Louisa Billeter – Flickr

Caratteristiche generali dell’indigofera

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Photo by PINKE – Flickr

Il genere botanico indigofera si inserisce con eleganza nel panorama delle piante arbustive e arboree all’interno della famiglia delle Leguminose o Fabacee.

Queste affascinanti piante presentano un’ampia varietà di caratteristiche: possono vantare foglie persistenti o decidue, vivere il loro ciclo come annuali o svilupparsi in perenni, a seconda della specie. Benché il genere comprenda oltre settecento varianti, solo alcune catturano l’attenzione degli appassionati di giardinaggio.

La loro origine è in territori spontanei, diffusi nelle zone tropicali e subtropicali di diversi continenti.

L’indigofera, oltre ad essere apprezzata come pianta ornamentale, riveste un ruolo chiave nell’industria dei coloranti, soprattutto la specie indigofera tinctoria. Un’interessante sfumatura è che il nome stesso del genere trae origine dalla parola spagnola “indigo” (e dal latino “indicum”), che significa indaco, e “fero,” che significa “portare,” delineando così il suo ruolo di portatore di questo prezioso pigmento.

Fra i nomi alternativi, spicca la denominazione di indigofera heterantha, conosciuta anche come indaco da giardino o indigofera variabile, aggiungendo un tocco di varietà al suo repertorio.

Una curiosità intrigante ruota attorno a una delle specie più celebri, indigofera tinctoria, che da secoli ha affascinato per l’estrazione dell’indaco. Questo pigmento naturale, tanto famoso, è ottenuto tramite la fermentazione delle foglie di questa pianta. Eppure, vale la pena notare che, sebbene questa specie non desti un particolare interesse nel mondo del giardinaggio, altre varietà colpiscono maggiormente l’attenzione. Queste specie, prevalentemente dalla struttura arbustiva, si dimostrano incredibilmente resistenti alle rigide temperature invernali e, pertanto, sono perfettamente adatte per arricchire spazi verdi e giardini.

Coltivazione

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Photo by Nathan Johnson – Flickr

L’Indigofera è un genere di piante che include varie specie, alcune delle quali sono utilizzate per la produzione di indaco, un pigmento naturale utilizzato per tingere tessuti. La coltivazione dell’Indigofera può variare leggermente a seconda della specie e delle condizioni ambientali, ma in generale risulta semplice se si seguono specifiche indicazioni.

Esposizione

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Photo by
naturgucker.de / enjoynature.net – Flickr

La pianta deve essere coltivata in pieno sole per poter crescere al meglio e riuscire a raggiungere nell’arco di circa tre anni la sua dimensione massima.

Per quanto riguarda le temperature, si tratta di una specie che ha ben pochi problemi. L’indigofera cresce infatti a temperature comprese tra -10°C e 40°C.

Terreno

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Photo by PINKE – Flickr

L’indigofera è una pianta che offre una fioritura generosa e prolungata, ma per poterne godere a lungo è di estrema importanza sistemarla nel giusto substrato. Il terreno deve dunque essere particolarmente fertile e sempre umido. Di grande importanza è il ricordare di optare per un terreno drenante che possa evitare il ristagno idrico.

Irrigazione

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Photo by sandilands villa – Flickr

Questa specie vegetale deve essere innaffiata abbastanza spesso durante il suo periodo vegetativo. Risulta comunque essenziale evitare eccessi di irrigazione per non creare dei ristagni idrici che vanno a provocare marciume alle radici.

Potatura

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Photo by naturgucker.de / enjoynature.net – Flickr

La pratica della potatura si configura principalmente come un’opportunità di rinnovare e sistemare la struttura delle piante, attraverso la rimozione mirata di rami che manifestano una disposizione caotica o scomposta. Questo intervento risulta particolarmente efficace quando effettuato al termine della stagione invernale, poiché in questo periodo le piante si trovano in uno stato di riposo vegetativo, facilitando il processo di taglio e consentendo una guarigione più rapida delle ferite.

Tuttavia, nelle regioni caratterizzate da inverni particolarmente rigidi, è possibile adottare una variante temporale per questa pratica, eseguendola all’inizio della primavera. Questo approccio tiene conto delle condizioni climatiche locali e dell’adeguata protezione delle piante durante i periodi più freddi, assicurando che l’azione di potatura sia compiuta in un contesto più favorevole alla crescita rigogliosa e alla guarigione ottimale delle piante coinvolte.

Rinvaso

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Photo by Carl Lewis – Flickr

Il rinvaso non è previsto.

Concimazione

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Photo by Don McClane – Flickr

Ricordiamo che la concimazione non è essenziale e dunque si può evitare senza alcun problema.

Malattie e parassiti

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Photo by Monceau – Flickr

L’indigofera è una specie di pianta che resiste bene a quasi tutte le tipologie di malattie e parassiti. Si comprende quindi che questa specie risulta essere piuttosto sana e dunque non ha grandi necessità di essere trattata con antiparassitari.

Moltiplicazione

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Photo by Leonora (Ellie) Enking – Flickr

La moltiplicazione della pianta in questione può avvenire in diversi modi: vediamo dunque nel dettaglio quali sono quelli maggiormente popolari. La selezione del metodo più idoneo dipenderà da variabili quali il contesto ambientale, le risorse disponibili e l’obiettivo finale della propagazione stessa.

Moltiplicazione tramite seme

Il processo di moltiplicazione trova attuazione attraverso la modalità della semina, la quale è eseguita in ambienti riparati come serre, solitamente all’inizio della stagione autunnale.

Moltiplicazione tramite talea

In alternativa, è possibile promuovere la diffusione della pianta anche mediante l’utilizzo di tecniche di talea sia di tipo erbaceo che semi-legnoso.

Questi metodi di moltiplicazione costituiscono strategie affidabili per garantire la proliferazione della pianta, consentendo così di ottenere nuovi individui che condivideranno le caratteristiche desiderate della specie madre.

Indigofera: foto e immagini

L’indigofera è una pianta molto apprezzata per via del suo aspetto unico e caratteristico. In questo articolo abbiamo svelato quali sono le sue necessità per consigliarvi il comportamento corretto per coltivarla. Vediamo ora alcune foto che la ritraggono: ecco la galleria immagini.