Isolamento a cappotto: la tecnica perfetta per lavori a regola d’arte
Realizzare un isolamento a cappotto per il proprio immobile significa riuscire ad isolare correttamente gli interni della casa, potendo contare di un ambiente caldo d’inverno e fresco in estate. Un’opzione dalla quale è possibile pretendere lunga durata e tanti benefici specialmente se viene eseguita nella giusta tecnica e con i materiali più indicati.

Chi si scontra ogni anno con tutte quelle che sono le problematiche legate ai cambi di stagione in una casa non correttamente protetta lo sa bene: isolare correttamente i propri ambienti con una buona coibentazione è indispensabile per aumentare il comfort dell’abitazione. Tra le modalità più apprezzate per raggiungere lo scopo si colloca la realizzazione di un isolamento a cappotto, con cui dire uno stop definitivo a d interni troppo caldi in estate o freddi e umidi (magari con infiltrazioni) in inverno.
Per evitare problemi è indispensabile seguire, passo per passo, tutti i passaggi necessari e rispettare alcune semplici regole tra cui:
- la realizzazione di validi progetti di isolamento o riqualificazione di tipo energetico;
- utilizzo di materiali qualitativamente eccellenti;
- affidarsi a professionisti del settore.
Vediamo insieme, a questo punto, quella che è la tecnica perfetta per la posizionamento di un isolamento a cappotto. Sono varie le fasi da cui passeremo, dalla pulizia del supporto alla zoccolatura, dalla posa dei pannelli alla tassellatura. Pronti per scoprire tutti i segreti di una posa a regola d’arte?

- Isolamento a cappotto fase 1: verificare il supporto e installare i profili di partenza
- Isolamento a cappotto fase 2: zoccolatura e posa dei pannelli sfalsati
- Isolamento a cappotto fase 3: incollaggio e tassellatura
- Isolamento a cappotto fase 4: riempimento, rinforzo e rasatura
- Isolamento a cappotto fase 5: applicazione della rete e intonacodi finitura
- Vantaggi del cappotto termico
- Galleria idee e foto di isolamento a cappotto
Isolamento a cappotto fase 1: verificare il supporto e installare i profili di partenza

Non vi sono particolari limitazioni alle superfici su cui è possibile realizzare un isolamento a cappotto. Calcestruzzi, laterizi, cemento, legno o intonaco. Una cosa, però, è fondamentale: a prescindere dalla tipologia di supporto, è necessario che questo sia adeguato a sostenere il cappotto termico. La superficie andrà, quindi, esaminata sul piano visivo e sarà fatta, successivamente, una cosiddetta prova di spolvero, verifiche di planarità, prove di adesione. Saranno i professionisti del settore a dover effettuare queste verifiche dal momento che, per un giudizio adeguato, è indispensabile avere la corretta esperienza.
Nel momento in cui si sarà certi che tutto è ok, si potrà partire con la realizzazione dei profili di partenza. Questi sono, infatti, elementi indispensabili per realizzare cappotti esterni a regola d’arte per almeno due motivi:
- permettono il sollevamento del cappotto rispetto alla superficie sottostante evitando, così, il rischio di eventuali infiltrazioni o problemi legati all’umidità. Tale spessore dovrà essere di almeno 2 centimetri;
- sono un aspetto in più per garantire linearità dal momento che proprio i profili di partenza vengono utilizzati come riferimenti per l’allineamento di tutto il cappotto.
Isolamento a cappotto fase 2: zoccolatura e posa dei pannelli sfalsati

Per garantire che l’isolamento a cappotto sia davvero efficace e che duri nel tempo sarà, a questo punto, indispensabile procedere con la zoccolatura, ovvero la posa di pannelli antiumidità. Si tratta si una struttura realizzata con pannelli isolanti in polistirene ad alta densità che sono in grado di assorbire gli urti e preservano le pareti da eventuali infiltrazioni dal momento che non si fanno “attraversare” dall’acqua o dall’umidità.
Giunti a questo punto, sarà il momento di posare i pannelli sfalsati. La posa deve essere effettuata sempre partendo dal basso e proseguendo, man mano, verso l’alto. Si parla di pannelli sfalsati perché il posizionamento di ogni lastra deve avvenire “a mattone”, per l’appunto sfalsati di almeno una ventina di centimetri. In questo modo si eviterà che si formino dei giunti tra l’uno e l’altro pannello che potrebbero far perdere loro efficacia.
Isolamento a cappotto fase 3: incollaggio e tassellatura

A questo punto si sarà ad oltre metà del lavoro. La superficie andrà cosparsa di collante per favorire, quindi, l’incollaggio delle lastre del cappotto. La disposizione del collante potrà essere perimetrale o per punti: saranno i tecnici a stabilirlo in base ad ogni singola esigenza ed in base al tipo di supporto murario. Una fase a cui bisogna prestare sempre attenzione dal momento che, se fatta male, si richierà di andare incontro ad uno spiacevolissimo “effetto camino”.
Dopo un paio di giorni dall’applicazione dei pannelli in polistirene si potrà passare all’applicazione dei tasselli per cappotto. I tasselli andranno adeguati in base al tipo di muro su cui è effettuato il lavoro e andranno posizionati a T o, preferibilmente, a W.
Isolamento a cappotto fase 4: riempimento, rinforzo e rasatura

Nel caso in cui si creino delle fessure tra i vari pannelli, si dovrà passare, a questo punto, al loro riempimento. Le fughe dovranno essere riempiti utilizzando appositi materiali isolanti. Per le fessure spesse meno di 5 millimetri è possibile utilizzare le schiume isolanti a bassa densità. In questo modo si eviterà che si creino, in futuro, dei ponti termici. In corrispondenza degli angoli del cappotto, poi, andranno inseriti dei rinforzi o, in alternativa, una rete per cappotto con disposizione a 45 gradi.
Dopo 3-5 giorni dall’inizio dei lavori, si passerà alla rasatura e si applicherà l’intonaco di fondo contenente le reti in fibre di vetro. La rete dovrà risultare coperta per intero e, proprio per questo motivo, i maggiori esperti del settore preferiscono utilizzare il cosiddetto metodo “fresco su fresco”.
Isolamento a cappotto fase 5: applicazione della rete e intonacodi finitura

Qualunque sbalzo termico cui sarà soggetta la superficie trattata tenderà a generare tensione alla rasatura ed è proprio per questo che, a questo punto, per un cappotto termico a regola d’arte, andrà applicata la rete di armatura. Si tratta di rete da applicare, in questo caso, partendo dall’alto e procedendo verso il basso. Nelle giunzioni sarà il caso di sovrapporre lembi di 10 centimetri da applicare in maniera sfalsata (a mò di mattone).
Una volta che l’intonaco di fondo risulterà asciutto si potrà passare all’applicazione di un primer e, quindi, a quella di un intonaco di finitura. Questo tipo di lavoro dovrà essere effettuato quando le condizioni meteo lo consentono dal momento che eventuale nebbia o pioggia potrebbero incidere sul risultato finale in maniera molto negativa. Importante tenere in considerazione lo spessore ideale degli intonaci di finitura, comprei tra 1,2 e 1.5 millimetri.
Vantaggi del cappotto termico
- Risparmio energetico.
- Traspirabilità ed eliminazione di condensazione e muffe.
- Temperature interne gradevoli in tutti i periodi dell’anno.
- La tecnica a cappotto può essere realizzata su qualsiasi tipo di muratura.
- Possibilità di usufruire di una delle agevolazioni fiscali, come l’Ecobonus, previste per lavori di questo tipo.
Galleria idee e foto di isolamento a cappotto
Conosciuta quella che è la tecnica, con le relative fasi, per un isolamento a cappotto a regola d’arte, potrai rinfrescarti la memoria grazie alla nostra fotogallery.