Riciclo e risparmio, nasce la Biopiattaforma green per una rivoluzione sostenibile

Autore:
Elisabetta Coni

Il concetto di rifiuto come energia è alla base di questo straordinario progetto che coinvolge gli scarti intesi come fonte di energia: ecco il progetto della BioPiattaforma green di Sesto San Giovanni che dal 2023 dovrebbe iniziare una sorta di rivoluzione sostenibile sfruttando l’economia circolare e facendo diventare l’umido biometano e teleriscaldamento. Ecco come.

foglie secche con sacchetto riciclo
Shirley Hirst / Pixabay

Da rifiuti a risorsa primaria per ambiente e sviluppo economico sostenibile. Nuova vita agli scarti, precisamente ai rifiuti umidi, con la Biopiattaforma green collocata a Sesto San Giovanni. Questo sarà il primo biotermovalorizzatore in Italia candidato per diventare un modello di economia circolare nel Belpaese e soprattutto per il trattamento dei rifiuti umidi che non sono più visti come tali, bensì come materia energetica.

Entrato in funzione dal 1 febbraio 2023, l’impianto è totalmente innovativo e sorge dove un tempo c’era il vecchio inceneritore. Tutto rimodernato e pensato per uno smaltimento dei rifiuti eco-friendly e volto alla produzione di energia.

Per farlo, si sono attivate due linee produttive: in una, gli scarti dell’umido saranno trasformati in biometano, un combustibile green. Mentre la seconda sarà dedicata ai fanghi rimasti dopo aver depurato le acque per la produzione di energia termica.

Del resto, non è una novità che dai rifiuti si possano creare oggetti: già nella nostra guida su come costruire una sedia con dei materiali di riciclo ve l’avevamo accennato, ma addirittura che gli scarti prodotti da noi fossero fonte di energia diventa una bella novità.

Come funziona il primo termovalorizzatore green italiano

rifiuti umidi per compost
Ben Kerckx / Pixabay

Ma quali sono i vantaggi che potrà apportare la BioPiattaforma ecologica di Sesto San Giovanni? Intanto, il polo è totalmente high-tech e a zero emissioni. Significa che tutto si incentrerà sull’ecologia.

Il progetto vale 50 milioni e il primo termovalorizzatore green d’Italia opererà su due linee produttive diverse. Si arriverà a gestire 30mila tonnellate all’anno di rifiuti umidi provenienti da vari Comuni, precisamente Cinisello Balsamo, Cologno Monzese, Cormano, Pioltello, Segrate e lo stesso Sesto San Giovanni.

I materiali di scarto saranno riconvertiti in combustibili ecologici come biometano e biogas. L’abbattimento stimato dell’anidride carbonica sarà del 97%.

Il primo termovalorizzatore green della penisola italica opererà su due linee produttive per essere efficiente:

1. linea FORSU-frazione organica dei rifiuti solidi urbani, dove si trasformeranno 30mila tonnellate di rifiuti umidi annuali in biometano;

2. linea fanghi, la quale impiegherà 65mila scarti di melma derivata dalla depurazione dell’acqua per produzione energia termica e con una stima di 19500 MWh/annui destinati a teleriscaldamento.

La linea fanghi sarà dotata di 40 depuratori distribuiti sul territorio e oltre a produrre calore, potrà recuperare fosforo da usare come fertilizzante. Insomma, non si butta via nulla, capito perché è un impianto a zero emissioni?

Risparmio sulle spese ed energia con la Biopiattaforma

Non solo impatto ambientale ridotto e addirittura zero immissioni: i consumatori potranno vedere i vantaggi economici. Si avrà un gran risparmio perché si stima che le tariffe per lo smaltimento saranno in forte calo.

Inoltre, convertire gli scarti in energia e biofertilizzanti darà vita a un modello di economia circolare che si spera venga replicato anche in altri impianti non solo in Italia, bensì anche in Europa e oltre.