Nuove regole Ecobonus e Superbonus, al via l’edilizia sostenibile?
Con le nuove regole Ecobonus e Superbonus in fatto di cessione del credito e sconto in fattura viene da chiedersi se hanno senso che esistano i bonus edilizi visto che si dovrà ristrutturare casa per essere più efficienti dal punto di vista energetico. E se invece si iniziasse una edilizia sostenibile mirata a dire addio agli sprechi su lavoro, materiali e impatto ambientale?

Nonostante non sia un addio, le novità riguardanti Ecobonus, Superbonus e soprattutto gli altri bonus edilizi per mano del Governo Meloni hanno decretato una svolta. E molti pensano non positiva, in quanto con la sola disponibilità di richiesta detrazione fiscale, probabilmente non ci sarà la volontà e neanche le risorse economiche per attuare migliorie importanti in condominio e nella propria abitazione.
Ma siamo sicuri che sia una cosa negativa? Dobbiamo anche pensare a come è nato e quanti benefici ha apportato. Diciamo che i lati negativi battono quelli positivi. Statistiche alla mano, le speculazioni sui prezzi per materie prime e manodopera sono saliti alle stelle, molta gente si è improvvisata venditore di tecnologie mirate a sfruttare le fonti di energia rinnovabile e soprattutto senza avere la più pallida idea di come funzionava la normativa prima delle restrizioni.
Basta pensare che la cessione del credito si poteva effettuare illimitatamente prima del decreto anti frodi.
Materiali eco-friendly, migliorare l’impatto ambientale Ecobonus

Tornando ai materiali, la speculazione si è fatta sentire creando anche imbarazzi quando si utilizzavano al ribasso senza preoccuparsi minimamente della loro qualità e dell’impatto ambientale che ne deriva. Magari, per interventi volti a incentivare le case green e l’efficienza energetica sostenibile. Inoltre, complice la burocrazia italiana, lo Stato non si è mai accorto in tempo dei truffatori, ovvero di chi magari gonfiava gli interventi del Superbonus o Ecobonus ( o magari neanche erano mai stati effettuati) per intascare dei soldi.
Ma per tutelare veramente l’ambiente serve l’Ecobonus?
La risposta è dipende. Tralasciando le modalità di detrazione e recupero di una parte delle spese, certamente per la transazione ecologica incentivare agevolazioni fiscali non è l’unica soluzione possibile. Anche perché l’ambiente in questo caso lo si collega a portafoglio e lavoro, altri due nodi cruciali. Non si può aspettare che lo Stato paghi per agire se si ha un minimo di coscienza ecologica. Tuttavia, togliere cessione del credito e sconto in fattura rischia di mandare molte piccole imprese nel baratro totale.
L’esonero responsabilità solidale del cessionario sono ben accette proprio come ulteriore tutela dalle frodi, ma non aiutano a sprecare meno risorse e ad attuare il cambiamento. Ad esempio, utilizzando materiali derivanti dall’edilizia sostenibile, sempre più validi e sicuramente migliori di quelli a basso costo.
Addio cessione credito, interventi troppo onerosi? Ecco come risparmiare
L’unica maniera per accettare lo stop a cessione del credito e sconto in fattura, ormai già in vigore, è quella di cercare di non vedere il costo effettivo dell’intervento quando si tratta di fotovoltaico, alternative al riscaldamento e come da guida dedicata, la coibentazione. Oltre a interventi mirati a favorire la mobilità elettrica o preservare il patrimonio artistico. O meglio, capire prima di effettuare determinanti interventi, quali servono veramente e sono importanti.
Sicuramente, essere indipendenti dal punto di vista energetico magari con un impianto fotovoltaico con sistema di accumulo può essere la svolta. Per il resto, si può provare a ridurre gli sprechi energetici nel nostro piccolo, cercando di mettere in atto i consigli per risparmiare sul riscaldamento e minimizzare l’uso di apparecchi troppo energivori, con un occhio di riguardo all’acqua e al risparmio idrico.