Ecobonus 110% cessione credito banche: come ristrutturare casa gratis

Autore:
Davide Bernasconi
  • Laurea in Economia e Commercio

Ecobonus 110% e cessione credito alle banche: uno dei modi per potere utilizzare il superbonus è cedere il credito agli istituti di credito finanziario, che lo riscattano cedendo liquidità. Se stai pensando di usufruire di questa possibilità, ti spieghiamo come e cosa fare.

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Ristrutturare gratis la casa? Alcune persone fanno spallucce e sono cauti nel ritenere vera questa possibilità. In realtà, con l’ecobonus 110% è davvero possibile ristrutturare la propria casa (quasi) non pagando. Naturalmente, per ristrutturazione della casa non si intende rifare completamente la nostra abitazione, ma la possibilità di riqualificarla gratis.

In che senso, direte. Ciò che il superbonus 110% (ecobonus + sismabonus) finanzia è l’ottimizzazione energetica dell’immobile che, a dovuti presupposti, può davvero essere gratis. Ma cosa ci guadagna lo Stato? Niente? Non è cosi: infatti, l’ecobonus 110% è un incentivo pensato per rilanciare il settore edilizio, per eliminare il più possibile il lavoro non contrattualizzato e quindi portare alle casse statali più tasse.

In sostanza, chi decide (azienda o privato che sia) di effettuare lavori di riqualificazione sul proprio immobile otterrà un credito fiscale pare al 110% della cifra pagata. Ma ricapitoliamo velocemente i tratti distintivi del bonus.

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Ecobonus 110%: cos’è?

ecobonus-110-cessione-banche-8Ricordiamo che per poter usufruire del bonus 110% è necessario che venga realizzato almeno uno degli interventi definiti “trainanti” e cioè:

  • isolamento termico dell’immobile
  • coibentazione del tetto
  • sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con quelli a pompa di calore o con caldaie a condensazione

Realizzando uno di questi tre interventi, tutte le opere realizzate congiuntamente potranno beneficiare della detrazione del 110%.

 

Ecobonus 100%: cedere alle banche

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Rispolverati velocemente i termini per usufruire del bonus, passiamo adesso all’argomento clou: le modalità di utilizzo. Infatti, ci sono tre diversi modi per utilizzare il credito derivante dall’ecobonus. Il primo è l’uso diretto del credito da parte del contribuente stesso; il secondo metodo prevede la cessione del bonus all’impresa edile che effettua i lavori (sconto in fattura) che può essere utilizzato a sua volta per compensazione o per essere ceduto ai fornitori dei materiali.

La terza e ultima modalità, probabilmente la meno conosciuta, prevede la cessione dell’econobonus 110% alla banca o ad altri intermediari finanziari. Cosa vuol dire?

Il decreto sancisce la possibilità da parte dei contribuenti di riqualificare la propria abitazione “gratisanche nel caso in cui l’impresa a cui ci si è rivolti per i lavori non accetti lo sconto in fattura, cedendo, appunto, il credito a una banca.

Attenzione però. Per fermare le truffe che stavano minando il sistema, con la nascita di crediti fittizi, il che va a danno delle casse dello Stato, a partire da febbraio 2022 è stato introdotto un limite nel numero delle cessioni.

Il credito può essere ceduto fino ad un massimo di 3 volte, sempre e solo nei confronti di istituzioni finanziarie.

 

Cedere alle banche: cosa significa

ecobonus-110-cessione-banche-3Quali sono le offerte delle banche per la cessione del credito? Con questa possibilità, gli istituti di credito finanziario, dopo le linee guida emanate dall’Agenzia delle Entrate, hanno iniziato a presentare delle proposte scendendo in campo per accaparrarsi i benefici del superbonus al 110%.

Ma spieghiamo bene. Nel caso in cui una persona scegliesse di cedere il credito ad una banca, quest’ultima pagherà il 100% dei lavori. Tuttavia, l’intermediario – cioè la banca – recupererà in 5 anni l’intera cifra, guadagnando il 10%.

Alcune banche, strategicamente, hanno addirittura proposto di più: versano il 102% guadagnando l’’8%; viceversa altre banche hanno ragionato diversamente chiedendo un anticipo dell’8% sulla spesa totale così da guadagnarci il 18%.

 

Ad ogni modo, secondo il decreto, divenuto legge, le banche possono erogare liquidità solo quando l’impresa avrà realizzato il 30% dei lavori: questo vuol dire che due sono le strade percorribili e cioè trovare un’impresa edile che anticipi i materiali oppure anticipare di tasca propria la somma.

ecobonus-110-cessione-banche-4Quindi, cosa comporta cedere il credito alle banche? Vuol dire che non si tratta proprio di un “costo zero” ma che le banche, come detto, trattengono una parte che serve principalmente a coprire le spese burocratiche.

Per essere ulteriormente chiari, lasciamo un esempio: se una persona effettua i lavori di ristrutturazione e riqualificazione dell’immobile maturando, per dire, un credito d’imposta pari a 55 mila euro che cede alla banca, quest’ultima restituisce non tutta la somma ma ne trattiene, anche se piccola, una parte restituendo al contribuente un importo che va dai 50.550 euro ai 51.500 euro che comunque costituisce un valore superiore a quelli che concretamente sono stati spesi.

 

Cosa presentare in banca per cedere il credito?

a01838488Niente di complicato, infatti le banche non chiedono nient’altro che la stessa documentazione per il riconoscimento dell’agevolazione fiscale a chi è beneficiario dell’ecobonus 110% e intende appunto cedere il credito d’imposta.

Successivamente, dopo aver stipulato un contratto con la banca, il completamento per la cessione si effettua all’interno della piattaforma web dell’Agenzia delle Entrate che permette così alla banca di accettare il credito.

 

Quali servizi complementari offrono le banche?

Inoltre, le banche potranno offrire una serie di servizi aggiuntivi come soluzioni di finanziamento o assistenza. In questo modo, il cliente beneficiario può avvalersi si servizi di consulenza tecnica e procedurale in tutte le fasi del “processo”.