Ecobonus e Bonus ristrutturazioni: posticipo blocco crediti al 31 dicembre?

Autore:
Elisabetta Coni

Dopo il caos generato dal decreto che intima lo stop alla cessione dei crediti e allo sconto in fattura per Ecobonus e bonus edilizi vari, FederlegnoArredo appoggia la proposta di posticipare il blocco crediti al 31 dicembre 2023 e si rende disponibile per trovare una soluzione insieme al governo: l’obiettivo è garantire la sostenibilità e l’efficienza energetica del comparto immobiliare. 

casa in costruzione
Autore: paulbr75 / Pixabay

FederlegnoArredo, nella persona del presidente Claudio Feltrin, non perde tempo dopo il blocco della cessione dei crediti per i bonus edilizi a partire dal 16 febbraio 2023. Infatti ha sottoscritto una nota, già inviata al Governo Italiano, allo scopo di evitare che le imprese della filiera del legno e arredo subiscano un impatto pesante a causa della misura drastica adottata. Ricordiamo che, oltre al Superbonus, il provvedimento coinvolge anche altri bonus edilizi collegati all’Ecobonus come ad esempio il Bonus Ristrutturazioni.

Infatti, nella nota si fa riferimento nello specifico al Bonus Ristrutturazioni ed Ecobonus, richiedendo al Governo Meloni uno slittamento al 31 dicembre 2023 dell’entrata in vigore del provvedimento redatto con decreto d’urgenza. Il motivo è che si tratta di incentivi per cui dovrebbe essere garantito una sorta di contraddittorio virtuoso tra cliente e fornitore. Pertanto, darebbe minor impatto sul volume dei crediti nel complesso.

Perciò, sarebbe utile consentire l’evasione degli ordini, almeno di quelli già in produzione. Si teme che, impedendo le operazioni qualora i lavori non siano iniziati, significherebbe vanificare tutto, con enormi danni per la filiera del legno e arredo.

Posticipo blocco crediti al 31 dicembre, la proposta

eficienza energetica edifici
Yip / Pixabay

La questione posta da FederlegnoArredo è semplice in quanto si è convinti che il Governo debba mettere in atto una sorta di strategia a lungo termine insieme agli imprenditori. Infatti, i professionisti del settore dovranno strutturarsi e programmarsi la propria attività prevedendo anche adeguati strumenti finanziari e fiscali. Una rete di sicurezza ulteriore per raggiungere gli obiettivi di efficientamento energetico degli edifici e delle singole abitazioni. Inoltre, non bisogna dimenticare l’importanza dell’adeguare il patrimonio immobiliare al rischio sismico. Soprattutto per le imprese che si occupano di case prefabbricate in legno, di cui ne abbiamo parlato nella nostra guida.

Ovviamente, il presidente condivide in pieno l’obiettivo dell’Esecutivo di salvaguardare i conti pubblici, ma se la misura rimane invariata si rischia comunque che le casse dello Stato ne soffrano, in quanto dovrà pagare la cassa integrazione ai lavoratori che sono o saranno stati lasciati a casa. Infatti, tante aziende hanno assunto personale proprio in vista dei lavori futuri. Per questo motivo si richiede la proroga della scadenza della misura al 31 dicembre 2023 al fine di poter pianificare il futuro e soprattutto finire i lavori in sospeso e non ancora iniziati.

Efficientamento energetico e filiera del legno, settore in crisi

FederlegnoArredo fa sapere che anche Assolegno, Assotende ed Edilegnoarredo sarebbero d’accordo al posticipo ma tutti sono aperti al dialogo e a trovare delle soluzioni adeguate che possano accontentare tutte le parti, anche parzialmente. La filiera del legno ha già subito importanti perdite e stop a causa della crisi tra Russia e Ucraina. Ma i professionisti coinvolti sono disposti a salvaguardare gli obiettivi di sostenibilità ed efficientamento energetico, come del resto anche l’Europa chiede. Tuttavia, anche le imprese del comparto devono essere tutelate in qualche modo. Il Governo Meloni ci penserà? Difficile dirlo con certezza, visto che la misura è stata attivata tempestivamente onde evitare ulteriori perdite di liquidità.