Giardinaggio: moltiplicazione delle piante

Revisore:
Laura Bennet
  • Docente sc. biologiche
Autore:
Tiziana Morganti
  • Dott. Storia Moderna

Per talea, propaggine, margotta, innesto e divisione dei cespi. Queste sono le cinque tecniche solitamente utilizzate per moltiplicare e riprodurre delle piante anche da chi non è particolarmente esperto. Vediamo più nel dettaglio come agire.

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Per chi è dotato del famoso e spesso invidiato pollice verde, la cura delle piante del proprio giardino o dell’orto rappresenta un momento importante della giornata. Solitamente, infatti, si tratta di un’attività che ha il potere di allontanare lo stress e ritornare a contatto con la natura. Per svolgere al meglio il ruolo di giardiniere amatoriale, però, sarebbe opportuno essere a conoscenza di alcune tecniche basilari che, nonostante quanto si possa credere, non sono poi così difficili da comprendere e padroneggiare.

Una di queste, ad esempio, riguarda la moltiplicazione delle piante, grazie al quale riprodurre diverse elementi di una stessa specie e mantenere lo spazio esterno sempre lussureggiante e ricco di profumi. Ma come ottenere questo risultato? Iniziamo con il dire che non si tratta assolutamente di un’impresa troppo tecnica e che, a seconda della specie con cui ci si confronta, è possibile scegliere un modus operandi preferito.

Prima di andare a vedere più nel dettaglio di cosa stiamo parlando, però, è bene rispolverare delle nozioni piuttosto elementari di botanica, apprese fin dai primi anni scolastici e poi dimenticate. Basta sfogliare alcune pagine di un manuale di scienze naturali per scoprire nuovamente che la riproduzione e, quindi, la moltiplicazione delle piante avviene in due modi diversi: gamica e agamica.

Nel primo caso il pistillo, ossia la parte femminile di una pianta, deve essere fecondato dal polline. In questo modo si ottengono dei semi che, una volta piantati nel terreno, daranno vita a degli altri esemplari. La moltiplicazione agamica, invece, ha bisogno di una pianta madre sulla quale applicare una divisione cellulare.

Ed è proprio questo tipo di moltiplicazione che da vita a tutte le tecniche che prenderemo in considerazione. In sostanza chiunque intenda riprodurre una delle sue piante preferite ha a disposizione cinque tecniche, tutte piuttosto semplici ed intuitive: per talea, propaggine, margotta, innesto e divisione dei cespi. A questo punto non rimane che andare a vedere più nel dettaglio di cosa si tratta.

1. Moltiplicazione per talea

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Che cosa s’intende quando si parla di talea in relazione alla moltiplicazione di una pianta? Mai risposta è stata più semplice. In sostanza si deve tagliare una parte della pianta e metterla a radicare, ossia a fare radici nuove, all’interno dell’acqua o in un terriccio specifico. Ovviamente, per portare a termine questa operazione veramente elementare è necessario tener conto di alcuni piccoli ma fondamentali suggerimenti.

Il primo, ad esempio, prevede la scelta del giusto ramo su cui andare a “lavorare”. Per essere sicuri del risultato, infatti, bisogna sceglierne uno molto nodoso. Questo aspetto,  che sembra puramente estetico, in realtà racconta molto sulla possibilità di questo piccolo elemento di produrre nuove foglie e svilupparsi nel migliore dei modi.

Oltre a questo si consiglia di tagliare a circa dieci centimetri dalla base e di alleggerire il ramo da tutti i fuori e le foglie presenti, tranne quelle che si trovano in apice. Una volta conclusa questa operazione veramente elementare, è la volta di trasferire il ramo all’interno di un terriccio universale leggero e molto idratato. Considerate che dovrà essere visibile solamente 1/3 del ramo. Grazie al terreno sempre inumidito, poi, i primi germogli non tarderanno a farsi vedere.

A quel punto è arrivato il momento di controllare lo stato delle nuove radici estraendo con grande delicatezza la nuova pianta dal terriccio. Il fine, infatti, è trasferire il tutto in un contenitore più grande per permettere alla pianta di svilupparsi. Una tecnica, dunque, veramente molto semplice che, però, si consiglia di svolgere in agosto, novembre o maggio.

2. La tecnica della propaggine

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In questo caso ci troviamo di fronte ad una variazione sul tema della tecnica di moltiplicazione per talea. Non è un caso, infatti, che sia conosciuta anche come moltiplicazione per talea assistita. Ma come e quando si applica? Chiariamo subito che si tratta di un’opzione particolarmente adatta alla riproduzione di piante dai rami alti come, ad esempio, ortensie e rose. Rispetto alla tecnica che abbiamo già considerato, però, non prevede il taglio e la separazione di un ramo. Questo, infatti, deve rimanere attaccato alla pianta madre fino a quando non abbia sviluppato delle radici proprie. Ma come ottenere questo risultato? Andiamo a vedere nello specifico.

In realtà si tratta di una tecnica molto semplice che prevede di flettere un ramo verso il basso ed interrarne una parte. In questo modo verranno prodotte delle radici proprie e solo in quel momento si dovrà provvedere al taglio. Ovviamente la nuova pianta dovrà essere messa a dimora in un recipiente nuovo atto a farla sviluppare nel pieno delle sue possibilità. Anche in questo caso, per essere sicuri di non fallire, si consiglia d’intervenire in un periodo specifico che va dalla primavera fino all’inizio dell’autunno.

3. La margotta per piante legnose

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Cosa fare, però, nel caso in cui si abbia a che fare con dei rami legnosi e, quindi, non flessibili? La risposta giusta è ricorrere alla tecnica della margotta. Anche in questo caso la moltiplicazione avviene utilizzando un ramo ancora attaccato alla pinta madre. Ma come procedere, visto che non può essere interrato? In questo caso entra in scena una tela contenente della terra da legare ad una estremità del ramo. Quella, ovviamente, dove verranno prodotte delle nuove radici.

A quel punto la parte interessata potrà essere tagliata ed inserita in un vaso nuovo. Per ottenere il massimo risultato, però, si consiglia di utilizzare questa tecnica sempre nei mesi più caldi, quindi dalla tarda primavera fino alla fine dell’estate.

4. I segreti dell’innesto

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E’ bene chiarire immediatamente che quando si parla d’innesto ci si addentra in una tecnica che potrebbe essere più difficile da portare a termine per i meno esperti. Essenzialmente ci troviamo di fronte al tentativo di unire due piante diverse per crearne una del tutto nuova, con gli elementi dominanti delle due “madri”. Tralasciando particolari strettamente botanici, andiamo a vedere nella pratica in cosa consiste l’innesto.

Come abbiamo preannunciato si tratta dell’unione di due piante che avviene attraverso un taglio grazie al quale, poi, unire le parti con un mastice specifico. C’è da precisare, però, che è necessario fare delle ulteriori ricerche a seconda delle piante che si  vuole innestare. Il taglio e il collante da utilizzare varia a seconda delle specie su cui si agisce.

5. La divisione dei cespi

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Chiudiamo questo viaggio nelle tecniche per la moltiplicazione delle piante con la divisione in cespi. Questo intervento prevede di dividere la pinta in due o più parti uguali partendo dalla radice fino ad arrivare alla parte aerea. Ogni elemento, poi, dovrà essere subito invasato. Si tratta di un’operazione particolarmente adatta alle piante grasse e alle tuberose. Mentre il periodo adatto per agire un questo modo copre praticamente tutto l’anno, anche se i mesi primaverili sono sempre preferiti.

La moltiplicazione delle piante: foto e immagini

Nonostante quello che si possa credere, riprodurre una pianta non è un’impresa difficile. Lasciamoci ispirare dalla immagini in galleria per capire come e su quale specie intervenire.