Concimi organici

Revisore:
Laura Bennet
  • Docente sc. biologiche
Autore:
Rita Paola Maietta
  • Giornalista Pubblicista

I concimi organici possono permetterti di ottenere un raccolto fruttuoso senza ricorrere a sostanze chimiche. Di seguito analizzeremo le varie tipologie di concimi organici per orientarti nella scelta. 

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Il concime organico è fondamentale per la crescita dei tuoi vegetali, che siano le piantine da fiore che hai in terrazza oppure gli ortaggi del tuo orto per il consumo domestico (e non). Questa tipologia di concime è completamente naturale poiché proviene interamente da organismi viventi, che siano essi animali o vegetali. Si tratta di concimi che, pur essendo distribuiti nella terra, ti consentiranno di coltivare i tuoi ortaggi e le tue piante in modo biologico, rispettando la natura. Il concime organico, infatti, è eco compatibile poiché utilizza, generalmente, i sottoprodotti che provengono, ad esempio, da allevamenti (come il letame) o da trasformazione di vegetali (come i semi oleosi).

Il carbonio contenuto nei concimi organici è, dunque, completamente di origine organica. Ogni sottoprodotto, viene estratto e trattato rispettando, in genere, le normative CEE. I concimi, in generale, vengono adoperati per donare nuova fertilità al terreno. Quest’ultimo, uso dopo uso, si è impoverito delle sostanze nutritive poiché le ha cedute alle piante che in esso sono cresciute.

Impiegare delle sostanze organiche piuttosto che chimiche apporterà al terreno elementi naturali che favoriscono l’attività sia della microflora che della microfauna del terreno. Ne conseguiranno diversi effetti positivi sull’attività delle radici. Un concime organico, come abbiamo visto, potrà restituire le sostanze nutritive ma anche rendere i terreni più malleabili e soffici. Nell’agricoltura biologica, inoltre, stando alle leggi in vigore, si possono utilizzare soltanto concimi organici. Vediamo, dunque, le varie tipologie tra cui scegliere.

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Concimi organici animali

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La prima tipologia di concime che analizzeremo è la pollina che viene ottenuta dal riciclaggio per il trattamento industriale delle deiezioni degli allevamenti avicoli. Questo particolare concime viene adoperato da secco, sotto forma di pellet. La pollina, infatti, viene fatta seccare e maturare gradualmente, al fine di farle conservare la flora batterica. Si può utilizzare con facilità, anche in casa. Per contro, però, potrebbe contenere molta ammoniaca, una sostanza che potrebbe provocare effetti di tipo caustico sulle radici delle piante. Ecco perché la pollina dovrebbe essere adoperata moderatamente e attentamente.

Anche lo stallatico è un ottimo concime organico. Si presenta sotto forma granulare o, come per la pollina, pellet. Se utilizzato nel terreno è in grado di migliorarne le caratteristiche fisiche. Ad esempio, se il terreno è sabbioso, la sua capacità di trattenere l’acqua verrà migliorata; se il terreno è argilloso la coesione del terreno verrà ridotta. Azoto, fosforo, potassio ed altri elementi nutritivi, sono contenuti in questo concime che si può usare con molta facilità. Proprio per merito delle sue caratteristiche, lo stallatico è tra i concimi più apprezzati.

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Il concime organico di farina d’ossa viene ottenuto dalla polverizzazione delle ossa di animali morti, da qui il nome. E’ un concime che presenta notevoli quantità di calcio. Si usa se si vuole che un terreno acido venga neutralizzato. Non ne è consigliato l’uso se ci sono delle piante come azalee, gardenie oppure ortensie che mal tollerano il calcio. Il concime organico farina di sangue, invece, viene realizzato con gli scarti della macellazione. Proprio il sangue viene usato per fare in modo che diventi farinoso. E’ un tipo di concime che può apportare molto ferro al terreno ed è adatto, dunque, per contrastare la clorosi ferrica.

Il concime organico cornunghia viene ottenuto dalla macinazione ed essiccazione degli zoccoli e delle corna degli animali. Si tratta di un concime che presenta ingenti quantità di azoto e fosforo ma che è povero in potassio. Si tratta di un concime perfetto per manti erbosi ed alberi da frutta poiché è a rilascio lento.

Concimi organici vegetali

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La borlanda, invece, è un concime organico ricavato dallo scarto della lavorazione della barbabietola da zucchero. La melassa in essa contenuta è ricca di potassio. La borlanda viene venduta in granuli oppure sotto forma di liquido. Il guano, invece, si ricava dal guano degli uccelli marini. Esso è ricco di azoto e fosforo ma potrebbe essere ricco di nitriti che potrebbero penetrare nelle falde acquifere.

Il concime organico di lupino macinato viene ricavato proprio dalla leguminosa. Si usa soprattutto per quelle piante che hanno bisogno di un terreno a basso pH. Il concime organico litotamnio o polvere d’alga, invece, si ottiene macinando il Lithothamnium calcareum ovvero una particolare alga rossa calcarea. E’ un concime ricco di calcio e magnesio che si vende in polvere. Inoltre, funge da fitostimolante, preservando le piante dai parassiti.

Il concime organico pannello di ricino si estrae proprio dall’olio di ricino che, contenendo ricina, è tossico per i topi ma anche per talpe e nematodi. Se ne consiglia un uso attento.

Concimi organici: foto e immagini

Se l’idea di utilizzare i concimi organici ti piace, non ti resta che scegliere quelli migliori per le tue esigenze. Prima di rimboccarti le maniche, però, se hai trovato utile questo articolo, non esitare a condividerlo con qualche amico a cui potrebbe far piacere.