Risparmio energia e riscaldamento, come e quanto tenere acceso per risparmiare

Autore:
Elisabetta Coni

Per risparmiare energia e riscaldamento meglio i termosifoni sempre accesi in casa o tenere acceso solo quando fa freddo? Di seguito ecco come risparmiare in bolletta usando i caloriferi correttamente ed evitare gli sprechi derivati dal cattivo uso dei radiatori per riscaldare casa in inverno.

Gatto che dorme sul termosifone acceso
Eugen Visan / Pixabay

Purtroppo o per fortuna è arrivato il tanto temuto freddo. Le famiglie italiane pertanto si ritrovano ad accendere il riscaldamento domestico per potersi riscaldare e tenere calda la casa in inverno.

Ma considerato il caro energia e i rincari del gas, anche se la situazione sembra stabile, tutti sono alla ricerca di metodi e trucchi per risparmiare energia e abbassare le bollette. Ma sorge un dubbio: meglio tenere i termosifoni sempre accesi o solo quando fa freddo?

La risposta sembra scontata in quanto la maggioranza degli italiani ha installato dispositivi e termostato che permettono di monitorare la temperatura e programmare l’orario di accensione e spegnimento dei caloriferi. Ma per i pochi che hanno ancora dispositivi manuali, è comune spegnere i termosifoni quando non è necessario tenerli accesi.

Ad esempio, quando non c’è nessuno a casa o nelle ore più calde. Ebbene, potrebbe essere l’abitudine sbagliata che fa lievitare la bolletta.

Risparmiare sul riscaldamento: sempre acceso ma al minimo

Regolazione valvole termostatiche radiatori
Alexandra_Koch / Pixabay

Come risparmiare energia e riscaldamento senza avere freddo? Limitare l’utilizzo dei radiatori è l’ideale, ma in altro modo. Ovvero, cercando di considerare tre fattori fondamentali:

  • quante ore si utilizza il riscaldamento domestico;
  • a quanti gradi è regolato il termostato o le valvole termostatiche;
  • tempo di riscaldamento effettivo di una stanza o dell’intero ambiente.

Vale anche la tipologia di riscaldamento: nella nostra guida potrete informarvi su differenze e vantaggi tra il riscaldamento tradizionale e quello a pavimento.

Il motivo è semplice: una volta che l’impianto resta spento per molto tempo, ci vorrà molto tempo per farlo ripartire. Pertanto, mobili, pavimenti e pareti rimarranno freddi e per raggiungere la temperatura desiderata ci vorranno delle ore. Molte persone cercando di aggirare l’ostacolo con l’aumentare la potenza al massimo per riscaldare bene la casa, per poco tempo.

Non è affatto una scelta logica, in quanto lo spreco di energia sarà notevole. L’utilizzo al massimo più l’energia usata dall’impianto per l’accensione implica una dispersione non indifferente, che si troverà nella bolletta. E la beffa è che non è servita a scaldare casa. Pertanto, meglio tenere costantemente acceso il riscaldamento, mettendo al minimo o programmando le temperature a seconda delle proprie esigenze.

Termosifoni sempre accesi a temperatura minima, conviene davvero?

Via libera quindi ai caloriferi sempre accesi al minimo quando non è affatto necessario riscaldare l’ambiente. Ci sarà un risparmio notevole e, soprattutto, avere una casa calda senza dover attendere le ore.

Una convenienza che si vedrà in bolletta, oltre al fatto che questo metodo per risparmiare sul riscaldamento si può applicare anche secondo la destinazione d’uso della stanza. Ad esempio, in cucina con fornelli accesi sarà inutile alzare la temperatura, mentre nel bagno ci sarebbe bisogno se si vogliono evitare sbalzi.

L’utilizzo intermittente dei termosifoni offre la possibilità di evitare spese ingenti a lungo termine. La caldaia così avrà lunga vita, visto che non sarà sollecitata e non avrà bisogno di riparazioni frequenti. A seconda degli ambienti, la temperatura al minimo sarebbe dai 15 fino ai 18° C per mantenere il calore costante e per permettere di arrivare fino ai gradi consentiti dalle norme vigenti per ciascuna zona climatica.