Stop cessione del credito e sconto in fattura, perchè succede questo?
Il Governo dopo varie polemiche e soprattutto dopo le pressioni di opposizione, sindacati e associazioni di consumatori ha rivelato che cosa c’è dietro alla decisione dello stop alla cessione del credito e dello sconto in fattura per Ecobonus 110 e altre agevolazioni fiscali.
Ormai è caos totale dopo il decreto che ha decretato la fine della cessione del credito e dello sconto in fattura per quanto riguarda i bonus edilizi, Superbonus ed Ecobonus 110 compresi. Anche se era nell’aria è stato un fulmine a ciel sereno anche per il fatto che molte imprese hanno già dei lavori in corso e si temeva che dovessero rinunciarvi. Probabilmente, saranno previste proroghe e altre eccezioni oltre a quelle per i lavori già avviati con determinati requisiti normativi.
Ma che cosa significa, che non esiste più una agevolazione fiscale? Niente paura, perché i bonus edilizi vengono mantenuti, solo che dal 17 febbraio 2023 si potrà solamente chiedere la detrazione fiscale relativa, spesso erogata in una percentuale specifica in 10 rate di pari importo annuali. Ci si chiede come mai a questo punto il Governo Meloni abbia bloccato le due modalità più immediate e convenienti a chi non conviene detrarre l’importo.

Il motivo dello stop è riconducibile agli illeciti scoperti nel corso dei mesi e che già all’inizio dell’Ecobonus e Superbonus erano nell’aria. Infatti, si calcola che da novembre 2021 ad oggi, la Guardia di Finanzia ha sequestrato crediti di imposta inesistenti fino a 3,7 miliardi di Euro. Insomma, se non si fosse intervenuto, questi crediti fiscali falsi avrebbero ridotto i debiti fiscali veri, visto che chi non aveva diritto li avrebbe riscossi. Pertanto, togliendoli a chi invece ha fatto tutto in regola. La diminuzione delle entrare dell’Erario poi è stata la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso e costretto il Governo Meloni a fare una scelta: più risorse per la legge di Bilancio o continuare con l’erogazione dei crediti?
L’epilogo lo sappiamo tutti, ovvero non è più possibile procedere alla cessione del credito né sconto in fattura per i seguenti interventi edilizi:
- recupero patrimonio artistico;
- efficienza energetica;
- misure antisismiche;
- recupero e/o restauro facciata (ne abbiamo parlato nella nostra guida dedicata)
- installazione di impianti fotovoltaici;
- installazione colonnine di ricarica auto elettrica.
Cessione del credito, perchè si è costretti allo stop
Ma che cosa significa cessione del credito e perché è diventato problematico più per lo sconto in fattura? Si tratta di una detrazione fiscale a cedere il credito maturato dietro un corrispettivo. In questo caso, la cessione si matura per i lavori edilizi agevolati. Il contribuente fa una determinata spesa e matura un credito IRPEF o IRES se impresa. La misura è decisa rispetto alla spesa sostenuta in percentuale. Si utilizza il credito in modo diretto e compensando le proprie imposte col Fisco, oppure cedere il credito a una terza persona. Quindi, il contribuente è il cedente e il soggetto che riceve il credito è il cessionario.
Di solito, banche e istituti di credito sono i cessionari più gettonati e inizialmente si poteva cedere a un numero illimitato di cessionari. Ma purtroppo dopo le frodi importanti e gli scandali finanziari, il decreto antifrodi ha regolarizzato la situazione. Evidentemente non è bastato visto che, dalle ultime analisi, anche con il benestare di certi rappresentanti di banche e istituti di credito si aiutava chi voleva commettere degli illeciti.