Perché in Italia la transizione energetica avanza lentamente?
Quali sono le motivazioni che frenano la transizione energetica in Italia? Questa domanda è molto interessante perché la risposta consente di comprendere meglio la situazione del nostro Paese.

In Italia ci sono molte possibili risorse per sfruttare l’energia solare, eolica e marina, ma purtroppo la situazione in merito all’avanzamento della transizione energetica continua ad essere grave. Il cammino italiano verso un futuro energetico più sostenibile è ancora in fase embrionale nel nostro Paese e questo porta a farsi tante domande in merito ad un avanzamento così lento.
L’IPCC ha stabilito come obiettivo imprescindibile nel contesto del riscaldamento globale il limite di aumento delle temperature di 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali. Dal momento che per riuscire a rispettare questo sarà necessario dire addio ai combustibili di origine fossile, è chiaro che le cose in Italia non stiano procedendo come dovrebbero.
Transizione energetica in Itala: perché procede lentamente

Esistono diverse barriere che rallentano il passaggio dell’Italia dai combustibili fossili alle fonti di energia pulita. In primo luogo, si riscontrano numerosi pregiudizi culturali. Come noto, una parte della popolazione, seppur sempre più ridotta, nega ancora l’esistenza del cambiamento climatico o, almeno, la sua correlazione con le attività umane. Tali soggetti quindi non riconoscono l’urgenza di ridurre l’inquinamento. Inoltre, ci sono individui che mettono in discussione se puntare sulle energie rinnovabili sia la risposta adeguata alla crisi energetica emersa a partire dal 2022.
Spesso, sono questi pregiudizi che ostacolano la transizione energetica in Italia e derivano da comprensione superficiale o limitata delle questioni ambientali. Tanto è vero che organizzazioni come “Italy For Climate” hanno lanciato la campagna “Falsi miti sulle energie rinnovabili” per contrastare tali convinzioni così sbagliate.
Inoltre, non possiamo ignorare l’appello di 100 scienziati e studiosi italiani, tra cui il premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi, Antonello Pasini, Enrico Giovannini, Luca Mercalli, Telmo Pievan, Nicola Armaroli, Stefano Caserini e molti altri, che hanno invitato i mezzi d’informazione a dedicare maggiore attenzione alle cause e alle soluzioni del cambiamento climatico.
Occupazione del suolo e cambiamenti nel paesaggio
Indubbiamente, le preoccupazioni relative alla modifica del paesaggio e all’uso del suolo rappresentano un ostacolo per la transizione energetica in Italia. Questo è un fatto incontestabile: l’installazione di pannelli fotovoltaici e turbine eoliche richiede spazio e può alterare l’aspetto del territorio, soprattutto nel caso delle grandi pale eoliche.
Nonostante questo, è importante considerare un bilancio tra i vantaggi e gli svantaggi di tali interventi, tenendo conto che le comunità locali possono trarre numerosi benefici. Oltre alla produzione di energia rinnovabile, è possibile stipulare accordi con i gestori dei parchi energetici rinnovabili per ottenere ulteriori investimenti, ad esempio nel settore della mobilità sostenibile.
Troppa burocrazia
Un altro ostacolo di considerevole gravità che rallenta il progresso dell’Italia verso l’adozione delle energie rinnovabili è senza dubbio rappresentato dalla notevole burocrazia nell’approvazione delle autorizzazioni per la costruzione di impianti solari ed eolici. Sebbene la legge stabilisca un limite massimo di 2 anni per questo processo, che già di per sé risulta essere piuttosto lungo, talvolta si arriva ad attendere persino 8 anni.
Perché in Italia la transizione energetica avanza lentamente: foto e immagini
La transizione energetica in Italia sta avanzando ancora lentamente e di certo questa non è una buona notizia. Vediamo tutti i dettagli attraverso la galleria immagini che abbiamo realizzato qui di seguito.