Inquinamento da plastica: ora la situazione è nota

Autore:
Elisa Cardelli
  • Autore - Laurea in Semiotica

Un’analisi delle sfide nel settore del riciclo, degli accordi internazionali in atto e delle richieste avanzate dal movimento ambientalista rivelano quali sono le misure adottate su scala globale per affrontare il problema dell’inquinamento plastico.

Inquinamento, Plastica
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La maggior parte degli oggetti che fanno parte della nostra quotidianità e che usiamo contribuiscono all’emissione di inquinanti derivati dalla plastica. Il riciclaggio è considerato il principale rimedio a ciò che possiamo definire un’autentica crisi ecologica che sta avvolgendo l’intera umanità. Nonostante gli sforzi per aumentare l’utilizzo di materiali riciclati, ci troviamo ancora molto distanti dalle soluzioni desiderate.

Appena il 9% della plastica prodotta viene difatti effettivamente inserito nel processo di riciclo.

Riciclare la plastica non è semplice

Plastica
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La pratica del riciclaggio della plastica è un processo complesso. Molte delle strutture polimeriche non possono essere agevolmente scomposte nei loro componenti primari per favorire un ciclo di riuso. Di conseguenza, spesso i manufatti plastici finiscono inceneriti, depositati in discarica o addirittura dispersi nell’ambiente in modo dannoso.

Nel frattempo, la produzione di plastica è cresciuta in maniera esponenziale durante gli ultimi decenni, raggiungendo ora una quantità di circa 400 milioni di tonnellate all’anno, una cifra destinata a raddoppiare entro il 2040. Contro questa pratica insostenibile, si sono schierate forze politiche, imprese, attivisti e individui comuni, tutti impegnati in una mobilitazione contro questa sfida.

Inquinamento da plastica: gli intenti della politica

Uno dei processi politici di maggiore rilevanza per affrontare l’inquinamento provocato dalla plastica è l’ambizioso negoziato avviato sotto l’egida delle Nazioni Unite, finalizzato all’elaborazione di un Trattato globale sulla plastica. Nel mese di giugno, i rappresentanti di ben 175 nazioni si sono riuniti a Parigi per dibattere le strategie vincolanti volte a affrontare questa problematica.

Le trattative hanno affrontato una vasta gamma di soluzioni, che spaziano dalla riduzione della produzione all’implementazione di sistemi più efficaci per la gestione dei rifiuti derivanti dalla plastica. Si prevede che entro novembre 2023 verrà presentata una bozza preliminare del trattato, la quale dovrà dimostrare di possedere un grado di ambizione adeguato alla portata della sfida.

Le associazioni ambientaliste vogliono una svolta radicale

Le organizzazioni impegnate nella lotta contro l’inquinamento derivante dalla plastica presentano diverse proposte, tutte tese a un approccio radicalmente nuovo alla questione.

Il WWF, ad esempio, promuove l’adozione di un divieto globale sulle plastiche monouso. D’altro canto, Greenpeace suggerisce una drastica riduzione nella produzione di plastica e l’individuazione di alternative che permettano di diminuire la dipendenza da questo materiale, considerato dalla stessa organizzazione come incompatibile con i principi dell’economia circolare.

Secondo uno studio condotto da Greenpeace, la plastica riciclata spesso contiene elevate quantità di sostanze chimiche, tra cui ritardanti di fiamma, benzene e altri agenti cancerogeni, in concentrazioni superiori rispetto alla plastica vergine. Questo ha spinto all’idea di superare progressivamente l’uso di tale materiale, cercando di interromperne la produzione nel minor tempo possibile.

Inquinamento da plastica, ecco a che punto siamo attualmente: foto e immagini

L’inquinamento da plastica è continua a destare grande attenzione in quanto la situazione risulta ancora oggi essere tutt’altro che rosea. Un ulteriore approfondimento è presente nella galleria immagini che abbiamo realizzato qui di seguito.