El Niño aumenterà la fame nel mondo: per la Fao é il momento di agire
El Niño sta continuando a destare preoccupazione per via delle tante conseguenze che può avere sul nostro Pianeta. In particolare, la Fao ha ammesso la necessità di agire prontamente per evitare che il suo impatto sulla sussistenza alimentare delle popolazioni mondiali più a rischio diventi troppo grande.
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Di recente la Fao ha reso noto l’Anticipatory Action and Response Plan con lo scopo di evidenziare quanto sia ormai essenziale agire rapidamente per aiutare le popolazioni vulnerabili ad affrontare il problema della fame. La minaccia de El Niño infatti porta a riflettere su come i cambiamenti climatici abbiano enormi conseguenze sull’aspetto alimentare.
Il piano Fao

Attualmente sono 258 milioni le persone che soffrono la fame in tutto il mondo e gli aiuti economici raccolti sono pochi per migliorare le cose. Gli effetti de El Niño sul clima e sull’ambiente provocano dei danni enormi rendendo ancora più complesso l’approvvigionamento alimentare in tante zone del Pianeta.
Proprio alla luce di questo, la Fao ha deciso di svelare un piano secondo cui risulta necessario trovare 160 milioni di dollari allo scopo di aiutare coloro che soffriranno di fame nei prossimi mesi proprio a causa dell’azione de El Niño. In particolare, questo piano ha lo scopo di migliorare le cose in 34 nazioni che sono:
- Afghanistan
- Angola
- Bolivia
- Cambogia
- Colombia
- Ecuador
- El Salvador
- Eswatini
- Etiopia
- Fiji
- Filippine
- Guatemala
- Honduras
- Indonesia
- Kenya
- Laos
- Lesotho
- Madagascar
- Malawi
- Mozambico
- Myanmar
- Namibia
- Nicaragua
- Pakistan
- Papua Nuova Guinea
- Perù
- Rwanda
- Somalia
- Timor Lest
- Uganda
- Venezuela
- Vietnam
- Zambia
- Zimbabwe
Gli effetti de El Niño preoccupano
La situazione legata a quelli che saranno gli affetti attesi del cambiamento climatico (siccità estrema e alluvioni) è davvero preoccupante. In particolare, la Fao ha voluto spiegare che
Nell’Africa orientale, El Niño è associato a piogge superiori alla media durante la stagione delle piogge di ottobre-dicembre che possono provocare episodi di forti piogge, inondazioni e smottamenti soprattutto nell’Etiopia orientale, in Kenya, Somalia e Uganda meridionale. Nell’Africa meridionale e in alcune parti dell’America meridionale e centrale, El Niño solitamente porta deficit di precipitazioni che possono causare effetti negativi significativi sulla produzione agricola e sulla sicurezza alimentare. Mentre in Asia e nel Pacifico, El Niño ha effetti contrastanti: può portare troppa o troppo poca pioggia a seconda del luogo.
Necessario agire entro poco tempo
Secondo la Fao è necessario agire in maniera particolarmente urgente soprattutto per quanto concerne la fornitura dei sementi agli agricoltori delle aree più a rischio del mondo. Solo in questo modo infatti si permetterà di avere un raccolto abbastanza abbondante per provvedere al fabbisogno alimentare nonostante le possibili (e attese) siccità e alluvioni.
Il direttore dell’ufficio per le emergenze e per la resilienza della Fao, Rein Paulsen, ha spiegato che
I fondi sono necessari nell’immediato per attuare azioni preventive su vasta scala e in tempo. Con le ultime previsioni che indicano una probabilità superiore all’80% che El Niño continui nel periodo marzo-maggio 2024, è fondamentale rafforzare i sistemi agroalimentari affinché siano più resilienti ai prossimi shock climatici per prevenire la perdita di vite umane e di mezzi di sussistenza.
Alla luce di quanto detto, la Fao sta ancora cercando di fornire il giusto aiuto economico a tante zone del mondo. Nonostante gli sforzi fatti, mancano ancora 125 milioni di dollari e dunque la situazione appare parecchio critica.
El Niño aumenterà la fame nel mondo, per la Fao é il momento di agire: foto e immagini
In questo articolo abbiamo voluto porre l’attenzione su quanto El Niño sia in grado di causare preoccupazioni anche per quanto concerne la sicurezza alimentare delle popolazioni mondiali a rischio. Per concludere, suggeriamo di dare un’occhiata alla galleria immagini realizzata qui di seguito.