Buco dell’ozono sempre più grande? La causa è il vulcano Hunga Tonga

Autore:
Elisa Cardelli
  • Autore - Laurea in Semiotica

La considerevole emissione di vapore acqueo nella stratosfera causata dall’eruzione vulcanica avvenuta nel gennaio 2022 potrebbe aver contribuito all’insolita apertura anticipata del buco nell’ozono osservata quest’anno, insieme alla sua dimensione più ampia rispetto alla norma.

Vulcano, Erutta
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Potrebbe essere stata l’eruzione del vulcano Hunga Tonga a provocare l’apertura del buco dell’ozono sopra l’Antartide con una dimensione superiore alla media. Il deterioramento del nostro strato di ozono, che circonda il pianeta, ha iniziato il suo processo nel 2023 con alcune settimane di anticipo rispetto alla consueta tempistica, sebbene ci siano precedenti analoghi nella serie storica iniziata 43 anni fa.

In breve tempo, questo squarcio nell’ozono ha raggiunto una dimensione di 16 milioni di chilometri quadrati, superando persino l’estensione del continente ghiacciato stesso.

L’eruzione del vulcano Hunga Tonga potrebbe aver aumentato il buco dell’ozono

Buco, Ozono
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L’eruzione avvenuta il 14 gennaio ha avuto un impatto sul clima globale i cui effetti non sono ancora stati completamente compresi. Una ricerca pubblicata su Nature Climate Change un anno dopo ha calcolato che la considerevole quantità di vapore acqueo rilasciata nell’atmosfera dall’eruzione vulcanica, pari a 146 milioni di tonnellate (equivalenti a 58.000 piscine olimpioniche), ha aumentato del 7% la probabilità di superare il limite di riscaldamento globale di 1,5°C entro i prossimi 5 anni.

È importante sottolineare che il vapore acqueo rappresenta un gas serra, il quale ha il potere di contribuire all’effetto serra e, di conseguenza, all’innalzamento delle temperature globali. Questo fenomeno implica che il vapore acqueo, quando presente in quantità significative nell’atmosfera, può intensificare il processo di cattura del calore e quindi contribuire al riscaldamento del nostro pianeta.

Il vapore acqueo: ecco la causa del buco dell’ozono attuale

Anche nel 2023, è il vapore acqueo il maggior indiziato per l’aumento del buco dell’ozono. Il servizio europeo Copernicus che si occupa del monitoraggio via satellite ha spiegato che

Si ritiene che l’eruzione del vulcano Hunga-Tonga nel gennaio 2022, che ha iniettato nella stratosfera quantità senza precedenti di vapore acqueo sia un fattore che ha contribuito a questo rapido sviluppo. Questa teoria è coerente con la fisica della stratosfera e la chimica del buco dell’ozono.

L’aumento del vapore acqueo nell’atmosfera può attivare un processo favorente la generazione di nubi stratosferiche polari, come ci spiegano gli esperti del team di Copernicus. Queste particolari nubi stratosferiche polari potrebbero quindi interagire con i clorofluorocarburi (CFC), sostanze chimiche riconosciute come tra le principali artefici della riduzione dello strato di ozono e già vietate dal Protocollo di Montréal.

Inoltre, secondo le congetture degli scienziati di Copernicus, il vapore acqueo potrebbe avere l’effetto benefico di raffreddare la stratosfera antartica, facilitando così la formazione di tali nubi stratosferiche polari e contribuendo all’accentuazione del fenomeno del vortice polare.

Buco dell’ozono sempre più grande a causa del vulcano Hunga Tonga: foto e immagini

L’estensione del buco nell’ozono sta attualmente registrando una crescita continua, e uno dei fattori che contribuisce a questo aumento è l’eruzione del vulcano Hunga Tonga. Per visualizzare e approfondire questa situazione, ti invitiamo a esplorare una selezione di immagini nella galleria fotografica qui di seguito.