Oleandro giallo del Perù: moltiplicazione

Revisore:
Laura Bennet
  • Docente sc. biologiche
Autore:
Tiziana Morganti
  • Dott. Storia Moderna

Proveniente dalle zone più calde dell’America latina e delle Indie Occidentali, questo arbusto può rappresentare una soluzione ideale per ornare gli angoli più spogli di un giardino senza essere troppo invadente. Proviamo a scoprire tutti i segreti della sua moltiplicazione.

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Il giallo non è un colore facile da utilizzare per quanto riguarda l’abbigliamento e non solo. Lo stesso discorso, infatti, vale anche per la botanica e il giardinaggio a causa delle diverse tonalità presenti in natura. Ad esempio l’oleandro giallo del Perù è caratterizzato da una nuance più acida. Al di la di questo, però, quale tipo di pianta abbiamo di fronte? E, soprattutto, di quali tipi di cure ha bisogno, in modo particolare per la moltiplicazione? Prima di considerare ogni passaggio nel dettaglio, proviamo a conoscere più da vicino questa pianta adatta ad abbellire e caratterizzare un angolo spoglio del vostro giardino.

Iniziamo con il dire che ci troviamo di fronte ad una specie che ama i climi caldi e l’esposizione al sole. Per questo motivo, dunque, è bene piantarla lontano dalle zone d’ombra. Questo particolare amore per il calore dipende dalle sue origini. Infatti si tratta di una pianta proveniente dall’America Latina, dalle Indie Occidentali e dal Messico.

Anche conosciuto come oleandro messicano e noce della fortuna, si tratta di una pianta in grado di dare grandi soddisfazioni anche a chi non è propriamente dotato del famoso pollice verde. Questo dipende dal fatto che non necessita di troppe cure, tanto è vero che nelle zone autoctone può capitare di vederlo crescere spontaneamente senza nessun problema.

Unico elemento cui è fondamentale prestare attenzione è la tossicità della pianta. Sia i fiori che il fogliame, infatti, sono velenosi. Per questo motivo, dunque, in caso di casuale contaminazione attraverso una delle sue parti, è necessario ricorrere subito all’intervento medico.

Per finire, poi, ricordiamo che questo tipo di pianta non affronta nel migliore dei modi le temperature più fredde. D’inverno, infatti, si consiglia di trasferire i vasi all’interno e di coprirli per salvaguardarli da eventuali gelate. A questo punto, andiamo a vedere più da vicino come curare questa pianta e, in modo particolare quali tecniche usare per portare a buon fine la sua moltiplicazione.

1. Caratteristiche

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Come riconoscere un oleandro giallo del Perù a prima vista? Per riuscirci non serve certo essere un botanico ma basta conoscere alcune sue caratteristiche estetiche ben precise. La prima e, oltretutto, quella che salta agli occhi prima, è proprio la tinta accesa che caratterizza i suoi fiori e che rimanda immediatamente ad ambientazioni assolate e dalle temperature certo non temperate.

Oltre a questo, però, ci sono altri aspetti che possono aiutare nell’identificazione. Una di questi, ad esempio, è l’altezza. Un esemplare di oleandro giallo, infatti, non raggiunge mai delle misure imponenti e, anzi, può essere annoverato tra i piccoli arbusti.

Altro aspetto identificativo importante, come abbiamo già accennato, sono le zone in cui cresce rigoglioso. Si tratta di posti dove il clima tende ad essere mite e la temperatura non scende mai al di sotto degli 8 gradi durante i mesi invernali. Nel caso in cui ci si trovasse di fronte ad un calo improvviso, è bene coprire la base con dei teli per poi toglierli quando l’emergenza freddo sarà passata. Per questo motivo, pur non richiedendo un terriccio particolare, è bene posizionare la pianta alla luce e protetta da eventuali venti freddi.

2. Coltivzione

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Prima di soffermarci sulle tecniche di moltiplicazione, è bene capire come riuscire a curare e coltivare nel migliore dei modi una pianta madre sana e rigogliosa. Il primo elemento che prendiamo in considerazione è il terreno. Come abbiamo preannunciato ci troviamo a confrontarci con una pianta dalle evidenti capacità di adattamento. Nonostante questo, però, per ottenere il miglior risultato, è consigliato usare dei terreni sciolti, molto ricchi di sostanze organiche e, soprattutto ben drenati.

L’altro aspetto fondamentale per la sua crescita, poi, è anche l’acqua e la giusta somministrazione. Provenendo da zone molto calde l’oleandro giallo non ha bisogno di particolari attenzioni in questo senso. Ciò vuol dire, sostanzialmente, che la pianta va bagnata solo in caso di siccità se si trova in giardino. Per quanto riguarda gli esemplari in vaso, invece, l’annaffiatura deve avvenire ogni due giorni nei mesi estivi.

Mentre in inverno è sufficiente provvedere con una cadenza settimanale. Discorso particolare, invece, deve essere fatto per il concime. Si consiglia di provvedere ogni due o tre anni con un insieme granulare a rilascio lento pensato proprio per le piante da fiore. Oltre a questo, poi, sarebbe opportuno aggiungere anche un concime maturo nei primi settimane di primavera o in autunno. Terminiamo con la potatura, una tecnica che non richiede particolari conoscenze visto che serve essenzialmente per mantenere in ordine la chioma.

3. Moltiplicazione

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A questo punto siamo arrivati alla fase cruciale della moltiplicazione. Anche in questo caso, però, non ci troviamo di fronte ad una tecnica difficile da realizzare o che richiede delle particolari conoscenze botaniche. L’oleandro giallo, infatti, continua ad identificarsi come una pianta facile da gestire anche nella sua fase “riproduttiva”.

Iniziamo con il dire che questa può avvenire in due modi: talea semilegnosa o semi. Per ottenere dei risultati con la seconda opzione si ha bisogno di aspettare dei tempi mediamente larghi. Per questo motivo, avendo a disposizione una pianta madre, si procede sempre per talea.

Ma in cosa consiste nella pratica? È sufficiente utilizzare delle cesoie ben affilate e lavate per prelevare dall’oleandro delle talee della lunghezza di circa 10-15 cm. Unica attenzione particolare deve essere prestata all’esecuzione del taglio che deve essere effettuato per obliquo. Una volta portata a termine questa fase, le parti ottenute devono essere messe in un bicchiere con dell’acqua. In questo modo, infatti, si da alle piante il tempo e le condizioni necessarie per produrre una nuova radicazione. Una volta ottenute le radici si invaserà la nuova pianta.

Gli step da seguire, dunque, sono pochi e veramente molto semplici. Prima di agire, però, è opportuno tenere a mente dei particolari. Il primo riguarda la stagione migliore per agire. Il consiglio, infatti, è di procedere alla moltiplicazione sempre durante i mesi più caldi. Non dimentichiamo, infatti, che l’oleandro giallo ama particolarmente temperature alte o temperate.

Il secondo, invece, chiarisce quali rami devono essere presi in considerazione per ottenere la miglior talea. La regola, infatti, è di procedere sempre sugli elementi apicali della pianta, ossia quelli più in alto e non verso il basso.

Chiudiamo con un consiglio che, più che altro, è un avvertimento da ricordare sempre per la propria salute. Quando si lavora su di un oleandro è bene utilizzare sempre dei guanti. Non dimenticate, infatti, che si tratta di una pianta velenosa in ogni sua parte. A questo punto non rimane che godere della bellezza dei vostri oleandri gialli.

Moltiplicazione dell’oleandro giallo: foto e immagini

I fiori giallo acceso e le sue dimensioni ridotte caratterizzano questo arbusto molto facile da coltivare. Per capire se questa pianta può ornare nel migliore dei modi il vostro giardino, guardate le immagini in galleria.