Coltivare il biancospino: ecco come curare al meglio l’albero “delle fate”

Revisore:
Laura Bennet
  • Docente sc. biologiche
Autore:
Ermelinda Gallo
  • Autore - Laurea in Giurisprudenza

Come coltivare il biancospino? Quali sono le informazioni che bisogna conoscere riguardo questo bell’arbusto fiorito? Di quale terreno, esposizione e clima necessita? Ogni quanto annaffiarlo o potarlo? Come si cura un biancospino e da quali parassiti e malattie bisognerà proteggerlo? Rispondiamo a tutte queste domande ma, prima di tutto, godiamoci il breve tutorial realizzato da Casa e Giardino, che vi insegna come sfruttare le bacche di questo arbusto per preparare una meravigliosa marmellata casalinga!

 

Il Biancospino, anche conosciuto col nome scientifico di Crataegus monogyna o Crataegus oxyacantha, è una pianta arbustiva a foglie caduche della famiglia delle Rosaceae. E’ un albero spinoso originario dell’Europa che nel pieno sviluppo vegetativo forma un folto cespuglio, che può raggiungere un’altezza di circa 8 metri e una larghezza compresa fra 1,5 e 5 metri. E’ endemico e molto diffuso nelle aree boschive e nei  terreni prevalentemente calcarei, a quote comprese tra 0 e 1.500 metri.

Volete coltivarlo nel vostro giardino o nel vialetto di casa? Di quale cure necessiterebbe questo bell’arbusto ornamentale per prosperare e incantarci con le sue delicate fioriture? Analizziamo insieme gli aspetti e i fattori più importanti da tenere in considerazione se si decide di coltivare una di queste piante; grazie ai nostri suggerimenti, il vostro biancospino sarà bello, rigoglioso e florido.

Photo by beauty_of_nature – Pixabay

Caratteristiche generali e varietà

Photo by Longree – Pixabay

Il biancospino è dotato di una robusta e profonda radice fittonante -fascicolata. La parte aerea è formata da un intrico di ramificazioni contorte e spinose. Le foglie, dalla forma ovale, sono picciolate con lamina verde brillante a margine profondamente inciso. I biancospini sono arbusti ornamentali che si presentano con fiori semplici e bianchi, ma trovano accoglienza in giardino anche varietà e gli ibridi a fiori doppi e rosa.

I fiori, delicatamente profumati, compaiono sui rami prima della fogliazione. Le foglie ed i fiori essiccati hanno molte proprietà; infatti vengono utilizzati per preparare decotti ad azione antispasmodica, cardioattiva ed ipotensiva.

In autunno sui rami maturano i frutti, ovvero delle piccole bacche rosse ottime per preparare la deliziosa marmellata di biancospino: ecco la nostra ricetta per questa gustosa conserva naturale. Le bacche sode e coriacee racchiudono un seme tondeggiante simile ad un piccolo nocciolo di ciliegia.

Photo by manfredrichter – Pixabay

Le principali varietà di biancospino sono:

  • Crataegus Carrieri: una varietà ornamentale caducifoglia molto apprezzata in giardinaggio per il suo portamento compatto, di ingombro limitato. In primavera, fra maggio e giugno,  produce moltissimi fiori bianchi seguiti in autunno da numerose bacche rosso-arancio che perdurano sui rami spogli tutto l’inverno. Va coltivato in pieno sole; non teme il freddo e resiste bene alle potature. Questa specie di Crataegus presenta grosse spine prominenti sui rami e trova largo impiego come pianta da siepe impenetrabile;
  • Crataegus laevigata Paul’s Scarlet: un piccolo albero ornamentale alto circa 2 metri. Ha  un portamento eretto e globoso e in primavera produce numerosi fiori doppi di colore rosa carico.  Non produce bacche perché i fiori sono sterili. Va coltivato in un luogo soleggiato, nel terreno ricco di sostanza organica e ben drenato.

Come coltivare il biancospino: terreno ideale, frequenza delle innaffiature e concimazione

Photo by Nennieinszweidrei – Pixabay

Come fare per coltivare un bel biancospino, pieno di fiori delicati e, successivamente, di succose bacche? Ecco i fattori principali ai quali prestare attenzione:

  • Esposizione: è un alberello/arbusto che va coltivato nei luoghi soleggiati e ben ventilati; non teme i venti freddi e rigidi ed è resistente alle basse temperature invernali.
  • Terreno: questo arbusto si adatta a tutti i tipi di terreno, anche a quello comune da giardino, purché ricco di sostanza organica e ben drenato.
  • Annaffiature: il biancospino è una pianta che si accontenta delle acque piovane, pertanto le annaffiature vanno fatte saltuariamente e solo in caso di forte siccità, oppure in estate, qualora il terreno fosse troppo arido e secco.
  • Concimazione: gli esemplari giovani, per poter crescere, vanno concimati al momento della messa a dimora con un apporto di stallatico maturo. Successivamente, in primavera, stagione della ripresa vegetativa, si arricchisce il terreno di coltivazione con un concime granulare a lento rilascio, ricco di azoto e potassio, elementi utili per favorire la fioritura.

Moltiplicazione e impianto del biancospino

Photo by pasja1000 – Pixabay

Il biancospino si riproduce naturalmente per seme ma, per ottenere più velocemente nuove piante, si preferisce ricorrere alla moltiplicazione per talea.

In primavera, utilizzando un attrezzo ben affilato e disinfettato si prelevano talee apicali lunghe 15-18 cm e si mettono subito a radicare in un substrato di torba e sabbia in parti uguali. Il substrato così formato andrà mantenuto costantemente umido fino alla comparsa dei nuovi germogli. Le talee che hanno radicato vanno fatte irrobustire prima di spostarle a dimora definitiva.

Il Biancospino va piantato in un angolo del giardino ben soleggiato. La buca destinata ad accogliere la pianta deve essere profonda almeno il doppio dell’altezza del pane di terra che avvolge le radici. Per favorire il drenaggio dell’acqua, sul fondo della buca va messo uno strato di ghiaia o altro materiale drenante, coperto da terriccio mescolato con un poco di stallatico maturo. Una volta posizionata la pianta, si dovranno colmare gli spazi vuoti con l’aggiunta di altro terreno, che andrà poi compattato delicatamente. Infine si dovrà annaffiare abbondantemente.

Nel caso in cui intendeste realizzare una siepe di recinzione, la distanza tra una pianta e l’altra dovrà essere di almeno 40 cm.

Quando potare il biancospino?

Photo by VIVIANE6276 – Pixabay

La potatura va fatta per contenere le dimensioni dell’arbusto, per dare armonia e una bella forma ordinata, sia nel caso in cui venga il biancospino si sviluppi come cespuglio, sia che lo si coltivi come alberello. Per il cespuglio, si accorciano i rami che crescono disordinati; per regolarizzare il portamento del biancospino albero, si dovranno tagliare tutti i rami bassi, in modo da favorire l’ingrossamento dell’asse principale.

La potatura va fatta a fine estate o a fine inverno; ovviamente vanno eliminati anche tutti i rami secchi.

Parassiti e malattie a cui fare attenzione

Photo by pasja1000 – Pixabay

Come per tutte le piante, gli arbusti e i fiori, in natura ci saranno sempre potenziali pericoli e minacce che rischiano di comprometterne la bellezza, anche nel caso del biancospino. Questo arbusto, pur essendo rustico e molto vigoroso, soffre gli attacchi di vari organismi parassiti ed è soggetto ad alcune malattie. Fra i principali pericoli per il biancospino citiamo:

  • la ruggine, causata da un fungo che attacca ed uccide soprattutto le foglie, ma anche altre parti vitali dell’arbusto;
  • l’oidio o mal bianco, malattia trofica di origine fungina che si manifesta con la comparsa di macchie e chiazze bianche e “polverose” sulle foglie;
  • le cocciniglie, piccoli insetti che, nutrendosi della linfa vitale della pianta, portano alla sua crescita irregolare, ad anomalie nello sviluppo dell’esemplare e a deformazioni varie.

Per scongiurare il pericolo rappresentato da queste e altre infestazioni, in primavera bisognerà trattare l’arbusto con prodotto a largo spettro e in inverno, invece, procedere con aficidi specifici.

Possibili usi del biancospino

Biancospino coltivazione
Photo by Madeleine Steinbach- Shutterstock

Il biancospino, specialmente il Crataegus Monogyna, viene utilizzato in giardinaggio come ornamentale isolato, coltivato come arbusto o ad alberello. Per la sua resistenza alle avversità e allo smog, viene utilizzato per realizzare aiuole e siepi di recinzione, tanto in città quanto in aperta campagna. Il legno, lucente e molto pregiato, viene utilizzato per lavori di artigianato.

Per le sue numerose proprietà benefiche, il biancospino viene utilizzato fin dall’antichità per preparare infusi e sciroppi per tenere sotto controllo la tachicardia e l’ipereccitabilità.

Curiosità sul biancospino

Photo by _Alicja_ – Pixabay

Il biancospino è simbolo di protezione ed è un fiore che viene regalato in occasione di matrimoni e celebrazioni solenni. Anticamente si pensava potesse allontanare gli spiriti del male. Il nome generico Crateagus deriva dal greco kratos (forza) ed è riferito alla tenacia della pianta e alla numerose spine presenti sui rami del biancospino. Veniva anche chiamato “albero delle fate” perché gli venivano attribuiti speciali virtù e poteri magici.

Il fiore della pianta è tossico e se ingerito può provocare disfunzioni cardiache.

Coltivare il biancospino: foto e immagini