San Valentino 2023 senza fiori: colpa del caro energia e del gelo
Caro energia e gelo sono le cause principali della probabile mancanza dei fiori per San Valentino 2023. Secondo uno studio della Coldiretti. Il maltempo eccezionale si è abbattuto sul settore agricolo, mettendo di fatto a rischio il regalo per la festa degli innamorati, ovvero i fiori che sono in vendita a prezzi gonfiati. Di chi è la colpa? Forse nostra… Ecco come fare per abbassare il nostro impatto ambientale.

San Valentino 2023 e primavera a rischio per mancanza di fiori. Neve, gelo, bufere di acqua e vento trasformate in veri e propri tornado. Siamo andati oltre le 100 volte dall’inizio dell’anno in cui, da qualche parte, c’è stata o è in corso una vera e propria calamità naturale scatenatasi su campi e strutture agricole.
Uno studio della Coldiretti sui dati Eswd conferma i timori degli agricoltori, fiorai e addetti ai lavori del settore commercio al dettaglio in tutta Italia. Da una rapida stima, dopo neanche 40 giorni dall’inizio del 2023 sono aumentati gli eventi metereologici estremi.
I dati sono stati messi a confronto con quelli del 2022 nello stesso arco temporale, per scoprire che quest’anno è stato ricco di sbalzi termici dovuti all’inquinamento. Inquinamento che provochiamo noi ogni giorno. A preoccupare non è solo il gelo, bensì anche il caro energia.
Caro energia e gelo, perché sono a rischio i fiori di San Valentino

Si può dire che la natura sia andata in tilt a causa degli sbalzi termici e questo provoca una crisi proprio a San Valentino. Il motivo è molto semplice: mancano i fiori per fare il classico mazzo alla propria amata da regalare. Il gelo delle ultime settimane ha provocato sbalzi termici gravi da influenzare raccolto e coltivazione dei fiori nelle serre.
Inoltre, gli agricoltori risentono del caro bollette a causa di gas e luce consumata per riscaldare e illuminare le strutture. Il classico bouquet di fiori recisi con determinati fiori da regalare a San Valentino secondo la nostra guida dedicatasi conferma il regalo più comune.
A rischio sono soprattutto le rose, il fiore tradizionale della festa degli innamorati. Questo perché per sopravvivere e crescere rigogliose hanno tassativamente bisogno di una temperatura fissa al di sopra dei 15° C, come le gerbere. Per le orchidee, altre scelta gettonatissima, ci vogliono tra i 20 e i 22 ° C almeno per la fioritura, oltre a 14 ore di illuminazione.
In assenza di riscaldamento, delicate come sono, muoiono. E i pochi che sono in circolazione, purtroppo, vengono venduti a un prezzo davvero esorbitante.
San Valentino 2023, anche la primavera è a rischio?
Purtroppo è un fatto risaputo che gli eventi estremi danneggino le colture ornamentali ma non solo, anche la cena di San Valentino potrebbe non avere il contorno di verdura di stagione. Infatti, anche le coltivazioni invernali come cavolo, verza, cicoria e broccoli, così come le patate, hanno subito dei danneggiamenti.
Dopo la siccità da agosto a ottobre, gli agricoltori avevano già previsto che in inverno sarebbe sopravvissuto il 50% del seminato. Si prevede che ortaggi e fiori ornamentali avranno dei rincari incredibili sui consumatori finali.
Un campanello d’allarme anche per la primavera e non solo per la festa degli innamorati: infatti, quando le temperature si abbassano, il ghiaccio dalle piante non si scioglie. Quindi, fiori e gemme primaverili rischiano di bruciare.
Il caldo anomalo riscontrato a dicembre ha risvegliato eccezionalmente noccioli, pesche, ciliegie, agrumi, mandorle e albicocche. E si rischia anche una nuova crisi idrica, in quanto anche se ci sono state forti nevicate nell’arco alpino e appenninico, non compensano le scorte d’acqua in fiumi, laghi e mari.
L’unica soluzione per scongiurare il pericolo della primavera senza fiori e una estate senza frutti è cercare di adottare uno stile di vita ecosostenibile seguendo questi semplici consigli:
- Fare la raccolta differenziata;
- preferire prodotti riutilizzabili ai packaging usa e getta in plastica;
- usare detergenti ecologici per pulizia e igiene personale;
- ridurre il consumo di energia;
- fare docce più brevi;
- prediligere prodotti tecnologici ricondizionati;
- comprare abiti di seconda mano o con fibre ecologiche;
- comprare a km 0 e da agricoltori e allevatori locali;
- evitare di sprecare risorse.