Impianti rinnovabili più efficienti senza i metalli per essere più green
Addio ai metalli per impianti a energia solare, turbine eoliche e soprattutto batterie al litio. Ecco come stanno diventando più efficienti senza alluminio, rame, acciaio, silicio, nichel e cobalto difficili da riciclare.

La transazione energetica è associata maggiormente al fatto di avere energia a basso costo se non addirittura a zero. Ma se per ora gli impianti a energia solare ed eolica sono relativamente pochi, si prevede un incremento madornale delle tecnologie verdi e rinnovabili per la naturale transizione ecologica del 2030. Per questo è molto importante sapere che con la crescita esponenziale della domanda di impianti funzionanti con fonti di energia rinnovabile, aumenterebbero anche l’uso di metalli in essi.
Eppure, grazie alle nuove tecnologie alluminio, rame, acciaio, silicio, nichel e cobalto possono essere usati in modo efficiente e risparmiando su di essi. BloombergNEF ha riferito che si è registrata una tendenza proprio a risparmiare su questi metalli negli impianti che sono diventati i tre pilastri della transazione ecologica verso le rinnovabili ovvero eolico, solare e accumulo a batteria. E risparmiare in due modi: riciclarli per riutilizzarli e diminuire la loro presenza negli impianti allo sviluppo di nuove tecnologie che li sostituiranno.
Efficienza energetica green, il ruolo dei metalli

Si stima che la quantità di rame che si avrà bisogno per la costruzione di un parco eolico calerà del 10% entro 10 anni. Al contempo, il consumo di acciaio potrebbe scendere del 3%, mentre il silicio usato per l’energia solare e quindi per i pannelli solari passerebbe dalle 3 alle 2 tonnellate per MW. L’alluminio invece da 15 tonnellate a MW a 13 tonnellate a MW. Il nodo delle batterie ricaricabili a ioni di litio saranno leggere anche di questo materiale, diminuendo in modo significativo. Il cobalto e il nichel idem. Si spera di trovare anche altre soluzioni alternative ai metalli prima del 2050, in modo da non avere problemi con il fine vita e il riciclo di questi elementi.
I metalli, sebbene siano materie prime, sono in realtà dei prodotti che subiscono migliorie in concomitanza con le nuove tecnologie. Fino ad ora solamente il settore dell’eolico offshore registra un incremento di rame per megawatt. Non sembra preoccupante in quanto la capacità di generare energia per ciascuna turbina è in aumento, tanto da arrivare anche sopra i 15 MW.
Metalli come materie prime, raccolta differenziata o riutilizzo
Ma non si deve abbassare la guardia e pensare a lungo termine soprattutto nell’ottica di un basso impatto ambientale e zero emissioni. Riciclare i metalli proprio per utilizzarli nella costruzione di altre linee energetiche, o per altri usi, permetterebbe all’industria mineraria e dei metalli di avere una raccolta differenziata precisa e soprattutto facile, proprio come quella che dovremmo fare tutti in casa grazie anche alla nostra guida dedicata allaraccolta differenziata e su come dividere i rifiuti più comuni.
Insomma, una vera e propria innovazione e un sospiro di sollievo, visto che una delle preoccupazioni maggiori era quella dello smaltimento dei rifiuti derivati dagli impianti energetici dedicati alle fonti di energia rinnovabili. Creando un ciclo continuo, i metalli verrebbero utilizzati poco ma riciclati per diventare una fonte inesauribile e non ci sarebbero problemi di inquinamento né interferenze per quanto riguarda la transizione ecologica. Si arriverà all’obiettivo primario, ovvero nuove tecnologie che potranno rispettare l’ambiente ed avere una efficienza energetica eccellente senza l’aiuto dei metalli.