Olmo – Ulmus

Autore:
Laura Bennet
  • Docente sc. biologiche

Olmo-coltivazione

L’olmo è un albero rustico molto longevo coltivato anche a scopo ornamentale nei parchi pubblici, nei giardini privati molto spaziosi e, per la sua resistenza all’inquinamento, è ideale per realizzare aree verdi nelle città industriali.

Caratteristiche generali dell’Olmo – Ulmus

L’olmo appartiene un vasto genere di piante della famiglia delle Ulmaceae, diffuse in molti Paesi del nostro Pianeta. Diverse specie vegetano infatti allo stato spontaneo in Europa, in Asia e in Nordamerica, altre vengono largamente utilizzate come piante ornamentali, nella silvicoltura e nell’arboricoltura per la produzione del legno.

In Italia, due specie, la campestre e la montana,  vegetano prevalentemente ai margini delle strade, nei terreni incolti e nei piccoli boschi.

L’olmo è un albero deciduo dalle grandi dimensioni, infatti nel pieno sviluppo vegetativo può raggiungere i 25-30 m di altezza.

Ha un apparato radicale robusto di tipo fittonante -fascicolato e un tronco che tende a ramificare a pochi metri dalla base generando una chioma ovale-conica non molto fitta che in condizioni pedoclimatiche adeguate (esposizione, luminosità e temperatura) può superare i 10 metri di ampiezza.

La corteccia che riveste il tronco e i rami degli esemplari giovani è grigia e lievemente fessurata mentre quella delle piante più avanti con l’età è profondamente scanalata e di un bel colore marrone caldo.

La pianta si presenta dunque con una struttura imponente e una certa eleganza, ed è utilizzato a livello ornamentale sia come esemplare isolato sia accompagnato da altri alberi con la finalità di alberare viali in giardini di grandi dimensioni, ma anche in parchi o in spaziose tenute. La sua chioma, larga ed elegante, è uno dei segni distintivi della sua bellezza. Per il fatto che essa si presenta non troppo fitta, la pianta cresce assai meglio in quei luoghi in cui è presente una buona luminosità ma anche un opportuno riparo dal sole.

Olmo-foglia

Le foglie sono decidue, semplici, ovali con la lamina fortemente asimmetrica superficie molto ruvida, margine dentellato. Le foglie giovani sono di colore verde chiaro quelle già sviluppate invece  hanno una tonalità verde prato.

I fiori sono ermafroditi, piccoli, e riuniti in infiorescenze lunghe circa 1 cm, poco appariscenti.

Olmo-frutti-samare

I frutti sono vistose samare di colore verde riunite in densi grappoli. Ciascuna samara ha la forma  cuoriforme con due ali sottili, quasi trasparenti, disposte simmetricamente al seme.

I semi, piccoli, oblunghi e leggerissimi, vengono dispersi ad opera del vento anche a notevole distanza dal luogo di produzione. I semi maturano in primavera.

Olmo-gemme

Coltivazione dell’Olmo

Esposizione

E’ un albero che pur crescendo bene a mezz’ombra, predilige i luoghi pienamente soleggiati almeno per metà del giorno. E’ resistente al caldo e tollera bene anche il freddo e pertanto può essere coltivato senza problemi anche nelle regioni in cui le temperature invernali sono molto rigide.

Terreno

E’ un albero che pur non avendo esigenze particolari in fatto di terreno cresce in maniera armoniosa in quello profondo, fertile, ricco di sostanze organiche e soprattutto ben drenato. Se coltivato in un terreno troppo compatto in cui ristagna l’acqua l’olmo si ammala facilmente di marciume radicale ed è maggiormente predisposto all’insorgenza di altre malattie fungine molto pericolose che ne ostacolano lo sviluppo e la sopravvivenza stessa.

Annaffiature

L’olmo va irrigato regolarmente nel primo anno di impianto,  almeno ogni 15-20 giorni poi una volta che si è ambientato in estate e quando il terreno diventa troppo arido. L’esemplare adulto generalmente si accontenta delle acque piovane.

Concimazione

Per una corretta crescita della pianta, nei mesi i mesi primaverili ed autunnali, somministrare ai suoi piedi un fertilizzanti a lenta cessione o letame ben maturo.

Moltiplicazione dell’Olmo

L’olmo si riproduce per seme ma viene propagato facilmente per via vegetativa mediante il distacco dei polloni basali, per propaggine, in primavera o in autunno.

Moltiplicazione per seme

Per maggiori probabilità di successo si seminano i semi freschi appena raccolti dall’albero poichè essiccando perdono gran parte della capacità di germinazione.

La semina va fatta in a primavera utilizzando un vaso contenete come substrato un miscuglio formato da terra da giardino, terriccio, sabbia e ghiaia fine, mantenuto sempre umido fino alla comparsa delle piantine, circa una settimana se i semi sono freschi, 15 giorni se secchi.

Quando le piantine avranno emesso almeno 4-5 foglie, si possono trapiantare in vasi singoli più grandi ed allevate in essi per almeno 2 anni, non facendo mai seccare il terreno.

Propagazione per polloni

Si scava ai piedi dell’albero e si asportano i polloni basali portanti radici sviluppate e si coltivano  in vaso almeno per un paio di anni prima di metterli a dimora, in autunno.

Propagazione per talea

L’albero di Olmo può essere moltiplicato facilmente per talea, in primavera. Si prelevano talee lunghe 20 cm e si mettono a radicare in un miscuglio di torba e sabbia in parti uguali mantenuto umido fino alla comparsa di nuove foglie che segnalano l’avvenuta radicazione. Le talee radicate vanno trasferite in vasi singoli e solo dopo due anni potranno essere impiantate a dimora definitiva.

Propagazione per propaggine

In settembre-ottobre, è possibile anche moltiplicare l’albero di Olmo per propaggine, tecnica che viene utilizzata solo per le specie con lunghi rami penduli che toccano il terreno come nel caso dell’Olmo Olmo caprinifolia. I rami penduli della pianta madre vengono infossati nel terreno e solo dopo l’avvenuta radicazione, al massimo due anni, vengono separati dalla pianta e impiantati a dimora definitiva.

Impianto o messa a dimora

L’Olmo è una pianta molto resistente e facile alla crescita, e si impianta in pieno campo all’inizio dell’autunno o a fine inverno, prediligendo una zona in cui possa ricevere alcune ore di irraggiamento solare diretto.

Potatura

L’olmo non necessita di potature regolari in quanto si tende a farlo crescere nel modo più naturale possibile. Si recidono solo i rami secchi o quelli danneggiati dai parassiti o dal freddo e si accorciano eventualmente quelli troppo invasivi. Si asportano i polloni basali che come detto precedentemente possono essere utilizzati per ottenere nuove piante di olmo.

Olmo-malattie

Parassiti e malattie dell’Olmo

L’olmo è soggetto agli attacchi degli afidi, alle larve di alcuni coleotteri che divorano le foglie. Il nemico numero uno dell’olmo è la grafiosi, una patologia fungina causata da un terribile fungo Ophiostoma ulmi che ne causa la perdita delle foglie e quindi la morte dei rami e delle branche di tutta la pianta in quanto blocca nelle parti interne della nella pianta il trasporto dell’acqua e dei nutrienti. I danni sono rilevanti e i mezzi per contrastare questa malattia sono ancora oggetto di studio. In Italia a causa della Grafiosi sono morti praticamente tutti gli alberi adulti.

Cure e trattamenti

Le parti della pianta di Olmo affetta da grafiosi vanno asportate e bruciate per evitare che la malattia si diffonda. Il materiale infetto va reciso utilizzando un attrezzo ben affilato che va disinfettato di volta in volta con la candeggina o alla fiamma.

La grafiosi può essere contrastata dunque solo con metodi di lotta preventivi: limitare la diffusione dell’infezione, eliminazione del materiale infetto; scelta di piante ibride che sono meno sensibili all’attacco del fungo.

Olmo – Ulmus

Varietà o specie di Olmo

Esistono diverse importanti specie di olmo. Le più comuni sono: l’ulmus americana, originario del Nord America, di grandi dimensioni, arrivando a 35 metri di altezza e più di dieci metri di diametro di chioma. Ha foglie che arrivano a 15 centimetri, ruvide e con margini a doppia seghettatura. E’ uno degli esemplari più esteticamente apprezzati in America, non cresce tuttavia così bene anche in Europa.

Ulmus minor

L’Olmo campestre, è la specie più diffusa in Europa e in Asia mediterranea. E’ un albero deciduo  alto circa 30 metri. I rami sono ricoperti da foglie lisce di colore verde chiaro.

L’epiteto specifico minor di questa specie allude alle dimensioni ridotte delle foglie molto più piccole (lunghe 2-9 cm), della specie Ulmus glabra.

Ulmus glabra

Conosciuto come Olmo montano, è un albero che può raggiungere i 40 metri di altezza. Ha il tronco eretto e la chioma ovoidale. Le foglie sono ellittiche, brevemente picciolate e di colore verde chiaro. Si coltiva nel terreno siliceo o calcareo anche nei giardini. E’ una specie molto sensibile alla  grafiosi.

Ulmus procera

E’ l’olmo inglese, una specie decidua meno invasiva diffusa in Europa settentrionale e meridionale. Raggiunge un’altezza compresa tra i 15-25 metri. Ha foglie ruvide di colore verde scuro, gialle in autunno. Viene coltivato come pianta singola o in gruppo nei parchi, nei giardini, nelle aiuole delle piazze e in filari per le alberatura stradali.

Ulmus x hollandica

Conosciuto come olmo olandese, è una specie diffusa in Europa occidentale. Ha una chioma  espansa con rami terminali penduli. Le foglie giovani sono gialle mentre quelle vecchie di colore verde scuro. E’ una specie adatta a prati e giardini.

Olmo-usi

Usi dell’olmo

L’olmo viene largamente impiegato come pianta ornamentale nei parchi pubblici, nei giardini spaziosi.  Per la sua  capacità di sopportare l’inquinamento atmosferico, è adatto a realizzare alberature stradali nei centri abitati.

Anticamente, le piante dell’olmo grazie anche alla loro straordinaria resistenza all’acqua, venivano utilizzate come supporto per  le viti durante la crescita.

Curiosità

L’olmo è il simbolo dei castelli medievali, soprattutto quelli francesi, infatti veniva piantato fuori le mura e sotto di esso veniva amministrata la giustizia. Ancora oggi, in Francia si possono ammirare alcuni esemplari vetusti sopravvissuti.

Nell’antichità  le giovani coppie sceglievano come luogo di celebrazione del loro matrimonio la pianta dell’olmo come segno di buon augurio.

I semi dell’olmo sono comunemente chiamati pane del maggiolino perché maturano quando compaiono questi insetti.

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