Scritte sul muro del condominio, chi si occupa di rimuovere i graffiti?
Scritte sul muro del condominio, chi ha il compito di rimuovere i graffiti dalla facciata del palazzo? Molto spesso capita che le pareti esterne di un edificio urbano vengano imbrattate con scritte oscene e disegni realizzati con le bombolette spray. Quando ciò accade, chi si occupa del danno? Scopriamo cosa dice la legge.

I graffiti sono considerati una delle forme d’arte apprezzate in tutto il mondo e si trovano spesso sui lati degli edifici. Tuttavia, non tutti gradiscono questa arte di strada, specialmente quando i muri di un condominio vengono imbrattati con scritte oscene e disegni.
Inoltre, la rimozione dei graffiti dalle pareti di un edificio ha un costo che varia a seconda del tipo e della dimensione della superficie da trattare e non sempre si riesce ad individuare il responsabile. Quando non sono presenti telecamere di sorveglianza e risulta impossibile risalire al colpevole, chi si occupa della rimozione? Come vengono ripartite le spese? Non ci resta che dare un’occhiata al regolamento condominiale per capire come agire correttamente in questi casi.
Rimozione scritte sul muro del condominio: a chi spetta

Prima di scoprire a chi spetterà il compito di rimuovere i graffiti, ricordiamo che scrivere sui muri, oltre ad essere un segno di inciviltà, è un reato poiché si tratta di una violazione di un bene della comunità. A stabilirlo è il Codice Penale e se graffiti vengono fatti su un muro o su un veicolo, si rischia da 1 a 6 mesi di carcere e da 300 a 1.000 euro di multa. La pena aumenta se ad essere imbrattati sono i beni storici. In tal caso la pena è da 3 mesi a 1 anno di reclusione e da 1.000 a 3.000 euro di multa.
Come anticipato, non è facile risalire al responsabile e molto spesso l’autore dei graffiti rimane impunito. Dunque, cosa resta da fare in caso di edificio imbrattato?
La facciata di un edificio condominiale è senza dubbio una delle parti comuni del condominio, così come specificato nell’articolo 1117 del Codice Civile che recita:
Sono oggetto di proprietà comune dei proprietari delle singole unità immobiliari dell’edificio, anche se aventi diritto a godimento periodico e se non risulta il contrario dal titolo:
tutte le parti dell’edificio necessarie all’uso comune, come il suolo su cui sorge l’edificio, le fondazioni, i muri maestri, i pilastri e le travi portanti, i tetti e i lastrici solari, le scale, i portoni di ingresso, i vestiboli, gli anditi, i portici, i cortili e le facciate…
In caso di danneggiamento di un bene comune come nel caso della facciata del palazzo, l’amministratore di condominio provvederà a convocare l’assemblea e successivamente procederà alla riparazione dei danni cagionati alle parti comuni.
Ripartizione delle spese
Le spese per la riparazione di un bene comune (in questo caso della rimozione dei graffiti), in genere vanno ripartite tra tutti i condomini, in proporzione ai millesimi di proprietà.
Le spese necessarie per la conservazione e per il godimento delle parti comuni dell’edificio, per la prestazione dei servizi nell’interesse comune e per le innovazioni deliberate dalla maggioranza sono sostenute dai condomini in misura proporzionale al valore della proprietà di ciascuno, salvo diversa convenzione
si legge nell’articolo 1123 del Codice Civile.