Sconti TARI 2023: quali sono le agevolazioni e come pagare meno
Sconti TARI 2023, quali sono le agevolazioni previste sulla tassa sui rifiuti? Scopri come ottenere delle riduzioni sul tributo destinato a finanziare i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. A chi spetta la detrazione e come si paga la TARI.

Come risaputo, la TARI è una tassa dovuta da chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte suscettibili di produrre i rifiuti medesimi. Inizialmente, la tassa sui rifiuti faceva parte dell’imposta unica comunale (IUC). La legge 27 dicembre 2019, ha successivamente abolito la IUC e ad oggi sono rimasti in vigore gli altri due tributi che componevano la IUC, vale a dire l’IMU e la TARI.
Le scadenze di pagamento della tassa sui rifiuti dipendono dal comune di pertinenza prevedendo di norma almeno due rate a scadenza semestrale. In ogni caso, almeno una rata deve essere fissata in data successiva al 30 novembre di ciascun anno, ed eventualmente anche nell’anno successivo.
Fortunatamente, sono previsti dei particolari sconti che permettono al contribuente di risparmiare sulla tassa sui rifiuti. Diamo un’occhiata a quali agevolazioni sono previste per legge, a chi spettano e come ottenerle.
TARI 2023, gli sconti che non conosci

Le riduzioni obbligatorie sulla TARI sono le seguenti:
- riduzioni della quota variabile proporzionali alle quantità di rifiuti speciali assimilati agli urbani che il produttore dimostra di aver avviato al riciclo, disciplinate dal comune con proprio regolamento
- riduzione nella misura massima del 20% per mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti/effettuazione del servizio in grave violazione della disciplina di riferimento/interruzione del servizio per motivi sindacali o per imprevedibili impedimenti organizzativi
- riduzione per le zone in cui non è effettuata la raccolta: la TARI è dovuta nella misura massima del 40%, secondo quanto stabilito dal comune che può anche graduare la tariffa in relazione alla distanza dal più vicino punto di raccolta rientrante nella zona perimetrata o di fatto servita
Inoltre, il comune ha la facoltà di introdurre con proprio regolamento esenzioni e riduzioni per quelle abitazioni che hanno una minore attitudine a produrre rifiuti danno luogo ad un minor gettito da inserire tra i costi del piano finanziario. Nel dettaglio, parliamo di:
- abitazioni con unico occupante;
- abitazioni e locali per uso stagionale;
- abitazioni occupate da soggetti che risiedano o abbiano la dimora, per più di sei mesi all’anno, all’estero;
- fabbricati rurali ad uso abitativo;
- attività di prevenzione nella produzione di rifiuti (in particolare: utenze domestiche che abbiano avviato il compostaggio domestico), commisurando le riduzioni tariffarie alla quantità di rifiuti non prodotti.
Come pagare la TARI
Per pagare la tassa sui rifiuti, è possibile procedere scegliendo tra due modalità: bollettino postale precompilato (recapitato con l’importo dovuto) o tramite modello F24. Quest’ultimo dovrà essere compilato nel seguente modo:
- codice tributo, nella sezione “Imu e altri tributi locali”,
- codice ente/codice comune: codice catastale del Comune dove è situato l’immobile
- “Ravv.”: solo in caso di ravvedimento;
- “numero immobili”, (massimo 3 cifre);
- “rateazione/mese rif”: numero rata nel formato “NNRR”
- “anno di riferimento”, anno d’imposta del pagamento.