Ristrutturare impianti elettrici: norme, costi, modalità e bonus 2023

Autore:
Davide Bernasconi
  • Laurea in Economia e Commercio

Ristrutturare impianti elettrici è un’attività essenziale per la casa, che ha dei costi, una normativa di riferimento e anche vantaggi, con le detrazioni in vigore nel 2023.

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Hai comprato casa, sei felicissimo per questa nuova avventura ma adesso ti si pone davanti la parte complicata della faccenda: la ristrutturazione. Una delle fasi più delicate e importanti quando si iniziano i lavori in un nuovo appartamento è ristrutturare impianti elettrici ormai vecchi o non a norma.

Se sei alle prese con questo problema, allora è fondamentale armarsi di pazienza e buon senso e di un blocco per gli appunti, in modo da mettere giù suggerimenti, idee e consigli che stiamo per darti. In questo modo eviterai errori, spenderai meno e, alla fine, ristrutturare gli impianti elettrici sarà un gioco da ragazzi.

Ristrutturare impianti elettrici: perché è così importante

Se ti stai domandando se puoi evitare tutta la fatica e dedicarti a lavori più piacevoli, sappi che no, non puoi. Ristrutturare gli impianti elettrici non è un vezzo, ma una necessità per proteggere la tua salute e la casa, dunque è un obbligo di legge.

Se hai appena comprato casa e vuoi sapere se l’impianto elettrico è a norma, dovrai contattare un professionista per appurarlo. Il tecnico in questione dovrà essere registrato e possedere i requisiti richiesti dalla Camera di Commercio, altrimenti la sua dichiarazione sarà nulla. Quindi fai molta attenzione alle aziende e ai tecnici ai quali ti affidi.

Secondo la legge, perché un impianto elettrico per uso civile sia considerato a norma, deve avere alcune caratteristiche. Te ne elenchiamo qualcuna, in modo che tu possa anche fare le giuste domande al professionista che verrà a verificare il tuo impianto.

Quali sono le caratteristiche di un impianto a norma?

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Un impianto a norma dev’essere dotato di interruttori differenziali, i cosiddetti salvavita. È molto importante, perché questi meccanismi in caso di dispersione elettrica interrompono il flusso di energia e dunque ti mettono al riparo dal rischio di folgorazione.

I salvavita fanno parte del cosiddetto impianto di messa a terra, costituito anche dai dispersori, che in caso di guasto indirizzano l’elettricità dispersa verso il terreno in modo da protegge persone, animali e cose.

Nel caso in cui vi sia dispersione elettrica, la corrente sceglierà la via più semplice, cioè quella verso il terreno convogliata dai dispersori, e non attraverserà i corpi umani. Tutte le apparecchiature elettriche, perché non siano pericolose in caso di guasti, devono essere collegate al sistema di messa a terra attraverso dei fili di colore giallo-verde detti conduttori di protezione.

 

I documenti che attestano la conformità

Il tecnico specializzato verificherà che l’impianto sia dotato di tutti gli elementi necessari a considerarlo a norma e sicuro e poi rilascerà una Dichiarazione di Conformità, che dovrai conservare.

Nel caso in cui tale documento sia andato perso o non sia più reperibile, si può ovviare con una Dichiarazione di rispondenza impianto elettrico, rilasciata da un ingegnere iscritto all’albo, ma questo è valido solo per gli impianti realizzati prima del 2008.

Se l’impianto è stato realizzato dopo questa data e non esiste più una Dichiarazione di conformità, allora non ti resta che chiamare un tecnico e far rifare l’analisi del tuo impianto elettrico. Le sanzioni, in caso contrario, sono salatissime, oltre che il pericolo che deriva da un impianto non a norma.

Ultimo motivo per cui è bene avere un impianto elettrico a norma: la dispersione elettrica influenza negativamente le performance del tuo impianto e fa aumentare il costo delle tue bollette. Quindi, avere un impianto a norma ti fa risparmiare, protegge la tua salute e ti mette al riparo da salatissime sanzioni.

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Quanto costa ristrutturare impianti elettrici?

Il costo di un impianto elettrico dipende, naturalmente, dai mq della tua casa. Più grande è lo spazio, più alto sarà il costo, questo perché ogni punto luce, ogni presa e ogni interruttore ha un suo prezzo.

Ha un prezzo anche la decisione di realizzare l’impianto elettrico a vista o sottotraccia, nel secondo caso, infatti, intervenendo sulle parti in muratura della casa, che andranno scavate, e su eventuali altri impianti, ad esempio quello telefonico, i costi saranno più elevati.

Per un impianto elettrico base, i costi stimati al 2023 si aggirano attorno a una media di 30€ a mq. In un appartamento di circa 50 mq, un impianto elettrico dotato di 50 punti luce avrà un costo di circa 1500€.

Impianto elettrico a vista o sottotraccia: quale scegliere

L’impianto elettrico sottotraccia è un impianto non visibile, la cui installazione prevede un intervento abbastanza importante sulla muratura dell’appartamento e dunque costi e risultati diversi, oltre che tempistiche leggermente più lunghe. Sicuramente da adottare se desideri pareti pulite, libere il più possibile da elementi, sgombre, eleganti e moderne.

Se invece ami l’effetto industrial ottenuto mediante canalette a vista, puoi optare per un impianto elettrico di questo tipo, sicuramente più semplice da installare e meno invasivo per la tua casa e per gli altri impianti.

Ristrutturare impianti elettrici: bonus in vigore 2023

La ristrutturazione di un impianto elettrico è considerata manutenzione straordinaria e quindi sottoposta a detrazione IRPEF del 50% per un massimo di 96.000€ dell’importo totale. In questo caso, dunque, il bonus spettante al contribuente in sede di dichiarazione è di €48.000. Tale aliquota è valida per tutto il 2023 ,dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023 compresi.

Ovviamente, per aver diritto alla detrazione dovrai dimostrare tutti i pagamenti relativi alla ristrutturazione del tuo impianto, che dunque dovranno essere tracciabili, effettuati cioè tramite bonifico. I soggetti che possono accedere al bonus sono i proprietari, anche di nude proprietà, i locatari o i comodatari, titolari di diritti di godimento come usufrutto e uso.