Interventi antisismici a costo zero sfruttando l’Ecobonus

Autore:
Patrizia D'amora
  • Dott. in Giornalismo e Cultura editoriale

Grazie all’Ecobonus è possibile pianificare interventi antisismici e di messa in sicurezza degli immobili a costo zero, o quasi. Ecco una guida pratica con tutte le informazioni necessarie per usufruire del Sisma-bonus: interventi e tetti di spesa, tempistiche e condizioni.

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Il Sisma-bonus è una misura di incentivo fiscale attuata dal governo italiano, per rilanciare l’economia attraverso i lavori di edilizia. In particolare questa misura prevede una serie di interventi antisismici, per mettere in sicurezza edifici abitativi datati, realizzati in assenza di norme antisismiche o in seguito a norme che non sono più in vigore.

Le categorie di rischio sono calcolate e quantificate dalle classi. Si va dalla più sicura classe A+, alla meno antisismica classe G. Le agevolazioni si ottengono attraverso la certificazione dello stato di rischio, elevandolo di 1 o 2 classi, oppure attraverso interventi migliorativi e riparativi.

Siccome si tratta di una tematica piuttosto complessa, in questa guida abbiamo inserito tutte le informazioni necessarie per capire cos’è il sisma-bonus e come usufruire dei suoi vantaggi, per attuare interventi antisismici a costo zero sfruttando l’Ecobonus.

Interventi antisismici a costo zero con Ecobonus

Sisma-bonus: di cosa si tratta

Il Sisma-bonus comprende una serie di interventi di adeguamento antisismico e di messa in sicurezza degli edifici, che si trovano in aree con rischio sismico elevato (zona sismica 1, 2 e 3). Sono escluse le abitazioni di lusso, cioè quelle classificate al catasto nelle categorie A1 – A8 e A9.

Per beneficiare delle detrazioni bisogna essere proprietari o detentori dell’immobile, in base a un titolo idoneo. Le agevolazioni spettano a:

  • proprietari e nudi proprietari
  • titolari di un diritto di reale godimento (usufrutto, uso, abitazione, superficie)
  • locatari e comodatari (con il consenso del possessore legittimo dell’immobile)
  • familiari conviventi del proprietario o del detentore dell’immobile (a patto che sostenga le spese e che i nominativi di bonifici e fatture siano intestati a lui solo)
  • convivente more uxorio del proprietario dell’immobile (anche in assenza di contratto di comodato).

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Quali interventi sono previsti?

Tra i lavori previsti dal Sisma-bonus rientrano:

  • gli interventi di messa in sicurezza statica delle parti strutturali degli edifici
  • gli interventi finalizzati a ridurre la classe di rischio. Fino a due classi di rischio inferiori, l’agevolazione sale del 10% in più per edifici singoli e condomìni
  • tutte le spese per edifici antisismici, realizzati con demolizione e ricostruzione, purché il nuovo edificio abbia lo stesso volume del precedente. Inoltre, nel permesso che autorizza i lavori, deve essere indicato che si tratta di interventi di conservazione del patrimonio edilizio, non di nuova costruzione
  • spese sostenute per il monitoraggio strutturale continuo ai fini antisismici (apparecchi come magnitutor).

Tutti i lavori devono essere certificati da chi si occupa della progettazione strutturale degli edifici, da un direttore dei lavori oppure da chi si occupa del collaudo statico degli edifici.

Terremoti

A quanto ammonta il limite di spesa?

Gli interventi antisismici rientrano nelle misure previste dal Decreto Rilancio emanato dal Governo, e offrono la possibilità di beneficiare di una detrazione fiscale IRPEF o IRES fino al 110% della spesa sostenuta, ripartita in 5 quote annuali di pari importo per tutte le spese sostenute dal 1 luglio 2020 al 30 giugno 2022.

Il limite di spesa agevolato ammonta a 96.000 € per unità immobiliare. La quota si riferisce alle misure antisismiche e alla riduzione di classe di rischio su singole unità immobiliari e su parti comuni di edifici condominiali. In questo caso la quota viene moltiplicata per il numero di unità presenti nell’edificio. La spesa dovrà essere sostenuta da:

  • condomìni
  • persone fisiche al di fuori dell’esercizio di attività d’impresa, arti e professioni (in questo caso solo per gli immobili strumentali all’esercizio dell’attività professionale)
  • istituti autonomi case popolari (IACP)
  • cooperative di abitazioni
  • ONLUS e associazioni di volontariato
  • associazioni di promozione sociale e organizzazioni sportive dilettantistiche (solo la parte di immobile adibita agli spogliatoi).

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Percentuali di detrazione

Gli interventi antisismici hanno lo scopo di innalzare il livello di sicurezza degli immobili e sono classificati in lavori di adeguamento, di miglioramento o di riparazione. La percentuale di detrazione cambia in base alla categoria dei lavori ed è pari a:

  • 50% della spesa sostenuta, per tutti gli interventi di natura strutturale che non sono finalizzati a un miglioramento della classe di rischio sismico
  • 70% delle spese, per tutti gli interventi che riducono di almeno 1 classe il rischio sismico
  • 80% delle spese, per la riduzione fino a 2 classi di rischio.

Per quanto riguarda i lavori eseguiti su parti comuni di edifici condominiali, spetta una detrazione del:

  • 75% delle spese effettuate fino a massimo di 96.000 € per unità immobiliare, da moltiplicare per ogni unità abitativa presente nell’edificio. La percentuale è da riferire a tutti i lavori che abbassano il rischio sismico di una classe
  • 85 % delle spese sostenute, fino a un massimo di 96.000€ per unità immobiliare, sempre moltiplicata per il numero di unità presenti nell’edificio. In questo caso i lavori dovranno essere finalizzati alla riduzione di 2 classi del rischio sismico.

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Come ottenere il sisma-bonus?

Per ottenere il sisma-bonus bisogna ottenere l’asseverazione da parte di un tecnico specializzato e regolarmente iscritto agli Ordini o ai Collegi professionali di appartenenza. Inoltre è necessario:

  • pagare tramite bonifico bancario o postale, nel quale sono indicati la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario e la partita Iva del destinatario del bonifico
  • depositare in Comune l’asseverazione del tecnico preposto alla finalizzazione dell’intervento
  • acquisire l’attestato di prestazione energetica (prima e dopo l’intervento)
  • entro 90 giorni dalla fine dei lavori trasmettere ad Enea – sul sito dedicato- la compilazione della scheda descrittiva con i dati ricavati dall’APE , insieme ai dati per la compilazione della scheda informativa dell’intervento (anagrafica dei beneficiari e dell’immobile con la spesa sostenuta).

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Condizioni per usufruire del sisma-bonus

La detrazione che riguarda un intervento non è cumulabile con altre agevolazioni fiscali previste per gli stessi interventi da altre disposizioni nazionali. Si possono cumulare solo i massimali di spesa, a patto che si tratti di lavori diversi.

Un’altra condizione imprescindibile per beneficiare del sisma-bonus riguarda la tipologia di immobili coinvolti. Tutti i lavori hanno lo scopo di migliorare la classe di rischio degli edifici preesistenti, situati in zona sismica 1, 2 e 3. Per poter usufruire del bonus hai 3 possibilità:

  1. attraverso la dichiarazione dei redditi, con una detrazione fino al 110% ripartita in 5 quote annuali dello stesso importo;
  2. scegliendo di ottenere uno sconto in fattura da parte dell’impresa che esegue i lavori antisismici;
  3. cessione del credito di imposta a istituti terzi, come banche o istituti finanziari.

Il contribuente può scegliere autonomamente una delle tre opzioni disponibili. Usufruire del bonus attraverso la dichiarazione dei redditi è di certo l’opzione più conveniente, in quanto la detrazione copre il 100% delle spese sostenute, più il 10%.

Ma per poter beneficiare della detrazione massima bisognerà trovarsi in una situazione di “capienza”. Ciò significa che le tasse versate dal contribuente all’Irpef dovranno avere un’importo pari o superiore alla rata annuale, per non trovarsi in uno stato di “incapienza”. In questo caso al contribuente conviene scegliere una delle altre due soluzioni previste.

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Tempistiche degli interventi

Per usufruire dei vantaggi del Superbonus 110% (nel quale rientrano sia i lavori di miglioramento del rendimento energetico, sia gli interventi antisismici) si ha tempo fino al 31 dicembre 2022. La proroga è stata estesa per consentire di spalmare gli interventi in un più ampio arco temporale.

In particolare, per i lavori svolti dal 1 luglio 2020 al 30 giugno 2022, la detrazione è ripartita in 5 rate annuali di pari importo. Per i lavori restanti, da completare entro il 31 dicembre 2022, il bonus è ripartito in 4 rate annuali di pari importo.

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Interventi antisismici a costo zero: immagini e foto

Quali sono gli interventi antisismici che rientrano nell’Ecobonus 2021? Ecco una galleria di foto dedicata a tutti i lavori di adeguamento e messa in sicurezza degli edifici, a costo zero (o quasi).