Vuoto a rendere in Italia: perché è importante adottare un sistema di raccolta e restituzione
Il vuoto a rendere è una pratica che migliora l’ambiente, crea opportunità di lavoro e favorisce il riciclo della plastica. Nonostante i suoi numerosi vantaggi, l’adozione di questo sistema in Italia è ancora incerta. Esso migliora l’ambiente e l’economia, ma nonostante tutto il nostro Paese è indietro rispetto agli altri paesi europei hanno dimostrato i benefici.

In diversi Paesi Europei, come Germania, Svezia, Finlandia e Danimarca, il vuoto a rendere è stato implementato con successo. Questi paesi sono considerati precursori nella gestione dei rifiuti, con tassi di riciclo che superano il 90%. Clarissa Morawski, fondatrice di Reloop, ha sottolineato l’efficacia di questo sistema durante un convegno a Milano. Riducendo la dispersione dei rifiuti, il vuoto a rendere migliora le condizioni stradali, dei campi e delle spiagge, rappresentando un segno di civiltà.
Nei paesi in cui il vuoto a rendere è attivo, i cosiddetti “canner” raccolgono le bottiglie di plastica e vetro abbandonate, ottenendo un guadagno personale. In molti casi, si stima che i canner negli Stati Uniti guadagnino tra i 20.000 e i 40.000 dollari all’anno pro capite. Questa pratica gestita tramite un deposit return system (Drs) non implica il furto di rifiuti dal sistema, ma promuove una gestione controllata e responsabile.
L’Italia e l’adozione del vuoto a rendere

Nonostante l’intenzione di molti paesi europei di introdurre il vuoto a rendere nei prossimi tre anni, l’Italia non sembra essere sulla stessa strada. Questa riluttanza solleva domande sulle motivazioni dietro questa scelta. Tuttavia, i benefici ambientali evidenti e i risultati positivi di altre nazioni dovrebbero spingere l’Italia a considerare seriamente l’adozione di questo sistema.
La lobby italiana dell’industria della plastica e alcuni consorzi del recupero mostrano resistenza all’implementazione del vuoto a rendere. Tuttavia, alcune voci autorevoli, come Alessandro Pasquale, presidente di Mattoni 1873, invitano a valutare i benefici di questa catena del valore. Alberto Bertone, presidente di Acqua Sant’Anna, sottolinea l’importanza di una raccolta dedicata e pulita per il riciclo del PET in un circuito chiuso. È necessaria una chiara decisione politica per adottare un sistema cauzionale come il Drs.
Il futuro del vuoto a rendere e la legislazione europea
L’articolo 44 della proposta di regolamento europeo sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (Ppwr) richiede agli Stati membri di istituire sistemi di deposito cauzionale e restituzione per bottiglie di plastica e contenitori monouso entro il 1º gennaio 2029, a meno che non raggiungano un tasso di raccolta del 90% entro il 2026 e il 2027. È essenziale portare avanti la campagna A buon rendere e considerare altre possibili applicazioni del vuoto a rendere, come i contenitori per il take-away e i recipienti di detersivi e olio.
In conclusione, l’adozione del vuoto a rendere in Italia sarebbe un passo importante per migliorare l’ambiente, creare opportunità di lavoro e raggiungere gli obiettivi di riciclo imposti dalla normativa europea. È fondamentale che la politica e le parti interessate collaborino per prendere decisioni lungimiranti che favoriscano la transizione verso una economia circolare. Il vuoto a rendere è solo uno dei numerosi esempi di pratiche sostenibili che possono essere adottate per proteggere l’ambiente e promuovere il benessere delle generazioni future, come una raccolta differenziata fatta bene.