Per produrre ossigeno in maniera green si può copiare i fichi d’India
La struttura delle foglie del fico d’india è una grande fonte di ispirazione per produrre ossigeno in maniera green. Scopriamo quindi come questa pianta può diventare un’ottima fonte da copiare per la realizzazione di un nuovo catalizzatore per l’elettrolisi non a base di platino, ma di nichel.

Riuscire a realizzare elettrocatalizzatori che siano sostenibili ed economici oltre che efficienti è di grande importanza. Per il momento questo pare essere molto complicato dal momento che i dispositivi migliori utilizzano come catalizzatore il platino che è di certo un materiale costoso e anche raro. In realtà però le cose potrebbero cambiare in quanto alcuni studiosi dell’Università del Texas a El Paso hanno scoperto che si può produrre idrogeno anche senza platino traendo ispirazione dai fichi d’india.
Il segreto per produrre idrogeno senza platino

Un gruppo di ingeneri dell’Università del Texas a El Paso ha scoperto che esiste la possibilità di utilizzare nichel come catalizzatore per la produzione di idrogeno. Questo prodotto è ben più economico del platino che viene usato in genere e dunque rappresenta una soluzione ideale.
Bisogna comunque dire che, da solo, il nichel non vanta di certo le stesse capacità per la reazione di evoluzione dell’idrogeno in quanto è molto più lento del platino. Si comprende quindi che, necessariamente, gli studiosi si sono trova davanti al bisogno di trovare una soluzione.
Gli scienziati hanno però scoperto che esiste la possibilità di migliorare le prestazioni del nichel aumentando la superficie catalitica attiva. Per arrivare a questa soluzione si è preso spunto dalle piante di fico d’india. Il ricercatore Navid Attarzadeh ha spiegato che ogni giorno passa davanti alla stessa pianta e per questo ha iniziato a collegarla al problema del catalizzatore
Ciò che ha attirato la mia attenzione è stata la grandezza delle foglie e dei frutti rispetto ad altre piante del deserto: il fico d’india ha una superficie straordinaria
ha affermato il ricercatore.
Imitare il fico d’india per risparmiare
Per avere un’elettrolisi ottimale ed economica, allora, si è preso spunto proprio dal fico d’india. Queste piante possiedono sia grandi spine come tutti gli altri cactus, sia un grappolo di spine sottili e appuntite che si chiamano glochidi. La struttura particolare consente dunque di raccogliere con grande facilità l’umidità dell’aria.
Proprio prendendo ispirazione dell’aspetto dei fichi d’india, gli scienziati sono riusciti a progettare un catalizzatore 3D a base di nichel “a forma di fico d’india”. Nello specifico, gli esperti sono stati in grado di strutturare la superficie del catalizzatore su scala nanometrica in modo tale da renderla più ampia e dunque capace di contenere più reazioni elettrochimiche. Questo significa quini che tale oggetto risulta ben più capace di produrre idrogeno senza platino.
Il professor Ramana Chintalapalle ha guidato questo rivoluzionario studio che di certo porterà grandi vantaggi nel futuro sia dal punto di vista economico che dal punto di vista ambientale.
Abbiamo testato ripetutamente la capacità del catalizzatore di dividere l’acqua e abbiamo ottenuto buoni risultati
ha affermato il professore a capo dell’importante studio.