Pannelli solari potrebbero alimentare un terzo dell’industria USA
Un recente studio dimostra come, rispetto all’approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili off-site , le installazioni fotovoltaiche in loco (sul tetto delle aziende) potrebbero dare un aiuto energetico maggiore alla produzione manifatturiera in USA.

I pannelli solari, montati sul tetto di edifici industriali, potrebbero dare una generosa mano all’economia e anche ai bilanci, di non poche aziende manifatturiere a stelle e strisce.
Gli Stati Uniti sono tra i paesi più industrializzati, ma sono anche dei grandi inquinatori. Per fortuna si stanno rendendo conto di problemi e limiti di un certo tipo di produzione e di approvvigionamento energetico.
Un nuovo studio realizzato dalla Northeastern University ha di recente voluto indagare il possibile contributo al settore manifatturiero statunitense da parte del fotovoltaico, nel caso in cui venga montato sulle stesse coperture dei capannoni delle aziende.
Il risultato è stato per certi versi sorprendente, i tetti solari potrebbero infatti soddisfare fino al 35% della domanda di energia elettrica dell’industria americana, nei più differenti settori.
Il futuro dell’industria USA passerà dai pannelli solari?

Forse è presto per dire se effettivamente il futuro dell’industria USA passerà dai pannelli solari, ma fa riflettere il fatto che al momento meno dello 0,1% del fabbisogno elettrico del settore produttivo, in America è generato da fonti rinnovabili in loco.
I ricercatori della Northeastern University che hanno firmato lo studio per conto del Dipartimento governativo dell’Energia, hanno messo in relazione e confronto la domanda elettrica (per unità di superficie, in edifici di produzione di dimensione media) con il potenziale dei pannelli solari di ultima generazione montabili sul loro tetto.
Gli scienziati così hanno evidenziato come i tetti fotovoltaici potrebbero soddisfare la domanda elettrica dell’industria manifatturiera statunitense con percentuali variabili tra il 5 e il 35% in base alla stagione e altre variabili ambientali. Si parla ad esempio di imprese, medie e grandi, che producono mobili, tessuti e abbigliamento.
L’utilizzo di pannelli fotovoltaici monocristallini con un’efficienza nominale del 22% e una potenza massima di 476 Wp potrebbero garantire i benefici maggiori, che potrebbero ulteriormente aumentare se si considerasse anche l’impiego di sistemi d’accumulo e misure di risparmio energetico mirate.
Una maggiore attenzione (anche da parte della politica) sul tema e una relativa indagine sulla fattibilità e sui potenziali benefici dei pannelli solari sui tetti, aiuterà non poco le industrie a raggiungere gli obiettivi di energia rinnovabile e di riduzione delle emissioni di gas serra, per andare con decisione verso non solo un risparmio economico, ma una maggiore sostenibilità.
I moduli fotovoltaici sul tetto degli edifici dei siti di produzione potrebbero aiutare in modo davvero molto significativo le aziende a raggiungere obiettivi di efficienza e riduzione dell’impatto, sempre più ambiziosi.
Purtroppo va detto che anche se gli USA sono tra i paesi tecnologicamente ed economicamente più sviluppati, non sempre sono i più virtuosi quando si parla di energia e di impatto ambientale.
Cambiare le proprie abitudini, stili di vita, consumo e anche produzione non è affatto facile. Le tecnologie ci sono, ma quello che serve e non è sempre facile ottenere è un profondo cambio di mentalità o quantomeno la giusta apertura che consenta di valutare nuove possibili strade da percorrere.