Mercato immobiliare residenziale 2023: giù le compravendite, resistono gli affitti

Autore:
Verdiana Sasso
  • Giornalista

Mercato immobiliare residenziale: si registra un calo delle compravendite nel I quadrimestre del 2023 e il trend proseguirà anche per il resto dell’anno. È la fotografia scattata da Fimaa-Confcommercio, la più grande Associazione del settore dell’intermediazione in Italia.

Mercato immobiliare 2023
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FIMAA e Confcommercio hanno condotto un’indagine sull’andamento del mercato immobiliare residenziale dei primi 4 mesi 2023 ed emerge un calo delle compravendite di immobili residenziali. Tuttavia, è in crescita la domanda di case in affitto.

Dopo due anni di livelli record di scambi abitativi il mercato rifiata: il 46,1% dei nostri operatori, quindi praticamente uno su due, si attende un calo ancora più accentuato nel secondo quadrimestre dell’anno (-4,5%). I prezzi invece continueranno a crescere, nel secondo quadrimestre dovrebbero guadagnare un ulteriore 5,5%

è il commento di Santino Taverna, Presidente di Fimaa.

Nel dettaglio, si è registrato un calo sia della domanda che dell’offerta di immobili per quanto riguarda le compravendite, o quantomeno si sono attestate agli stessi livelli del quadrimestre precedente. Restano stabili i prezzi delle cessioni.

I fattori che spingono il mercato sono la richiesta di immobili in classe energetica elevata, le agevolazioni per i giovani, il mercato della locazione che traina anche l’investimento immobiliare, le abitazioni ristrutturate o recentemente efficientate. A frenare le transazioni, invece, per il 41,8% dei nostri operatori è soprattutto l’adeguamento alla classe energetica nei tempi stabiliti dalla Commissione Europea

ha dichiarato Taverna.

Mercato immobiliare 2023: problema classi energetiche

Mercato immobiliare
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Dall’indagine si evidenzia un altro fattore importante che ha condizionato gli acquirenti di tutta Italia: parliamo delle classi energetiche degli immobili. Mentre al sud e nelle Isole non si tratta ancora di un fattore rilevante, (43,1%, contro il 52,2% che lo valuta importante), al Nord Italia coloro che reputano importante la classe energetica dell’immobile risultano il 19,4%. Diversa è l’opinione di chi vende casa e nella maggior parte dei casi ritiene questo parametro di scarso rilievo.

In generale, nel 75% dei casi dell’indagine non traspare una diminuzione delle compravendite di immobili di classe energetica inferiore.

Il 74,6% dei colleghi non ha percepito per le abitazioni in basse classi energetiche modificazioni nella valutazione immobiliare in fase di conferimento dell’incarico a vendere, ma le aspettative non sono da guardare con tranquillità per il futuro. Ben oltre il 60% di operatori FIMAA Roma si attende una riduzione dei prezzi per immobili in classe E, F o G entro i prossimi 3 anni. E la percentuale sale al 67,2% nel Lazio (figura 5). La realtà urbanistica italiana e in particolare quella di Roma e delle città storiche, rappresenta un unicum per le sue caratteristiche e le sue criticità, rispetto al panorama europeo, e questo dovrà essere rappresentato con forza, e ad ogni livello, a Bruxelles, per modificare le scadenze con tempi più idonei agli Stati Sovrani membri

commenta il Presidente FIMAA Roma Maurizio Pezzetta

Gli affitti

Ora spostiamoci nel mondo degli affitti. Gli operatori Fimaa nel primo quadrimestre dell’anno hanno notato una diminuzione dell’offerta contro un aumento della domanda di immobili in locazione. Per quanto riguarda i canoni, nella maggior parte sono in aumento o stabili, ma non si registra nessuna diminuzione.

Non mancano, poi, le previsioni sull’andamento del prossimo quadrimestre: il 49,4% degli operatori prevede che il numero di contratti resterà inalterato, mentre il 33,6% ipotizza un incremento. Trend simile per quanto riguarda i canoni di locazione con il 60,9% degli operatori che prevede stabilità e un 38,3% che ne ipotizza la crescita.