Materiali bio-based dagli scarti di sughero: l’innovazione parla sardo
Scopri l’innovazione eco-friendly della startup sarda Lebiu, che trasforma gli scarti di sughero in materiali bio-based che saranno il futuro dell’ecodesign.

La Sardegna, nota per la sua produzione di sughero che costituisce il 70% del totale nazionale, è il luogo in cui una startup ha creato materiali bio-based rivoluzionari adatti all’industria della moda e dell’automotive. Questi innovativi materiali, sviluppati da Lebiu, non solo riducono l’impatto ambientale, ma offrono anche un’alternativa cruelty-free alle pelli animali mantenendo alte prestazioni.
Lebiu, il cui nome significa “leggerezza” in sardo, ha visto la luce nel 2020 a Calangianus, nella regione della Gallura, dove la produzione di sughero è una tradizione radicata. La brillante idea alla base di questa startup è nata da un lungo progetto di ricerca e sviluppo durato dieci anni. Il fondatore, Fabio Molinas, durante i suoi anni universitari, ha iniziato a studiare le proprietà degli scarti di sughero con l’obiettivo di creare un’alternativa sostenibile e priva di crudeltà alle pelli tradizionali.
In linea con la crescente preoccupazione per l’impatto ambientale dell’industria tessile, l’Unione Europea ha introdotto incentivi per sostenere le imprese creative e sostenibili. Lebiu ha colto questa opportunità e ha combinato tradizione, artigianato e innovazione per trasformare gli scarti di sughero in materiali di alta qualità, rispettosi dell’ambiente.
I prodotti di Lebiu derivanti dal sughero sardo

La Sardegna utilizza prevalentemente il sughero a causa della sua abbondante presenza di querce da sughero (Quercus suber) e delle tradizioni secolari legate alla sua lavorazione. Questo albero è una risorsa naturale rinnovabile e la corteccia viene rimossa ogni 9-12 anni senza danneggiare la pianta, consentendo il rinnovamento delle foreste. La scelta del sughero come materia prima è eco-friendly perché contribuisce alla conservazione delle aree boschive e alla biodiversità locale. Inoltre, la produzione di sughero richiede un processo relativamente sostenibile, riducendo l’impatto ambientale e promuovendo pratiche di gestione forestale responsabili.
Lebiu ha sviluppato due prodotti distinti ma altrettanto rivoluzionari. Il primo è Corskin, un materiale tecnico realizzato con una combinazione di sughero e resine plant-based provenienti da coltivazioni non OGM e campi non utilizzati per l’agricoltura destinata all’alimentazione. Corskin è una valida alternativa alla pelle animale e può essere personalizzato secondo le preferenze del cliente. L’altro prodotto, chiamato Nanocork, è un finissaggio naturale applicabile ai capi d’abbigliamento e all’arredo, che riduce notevolmente il consumo di acqua, prodotti chimici ed energia. Questo trattamento dona ai capi un affascinante effetto “naturalmente invecchiato” e migliora le prestazioni in termini di isolamento termico e anti staticità.
Il futuro sostenibile di Lebiu
Un elemento di orgoglio per Lebiu è il mantenimento dell’intero processo produttivo in Italia. La ricerca e lo sviluppo dei materiali avvengono in Sardegna, mentre la produzione è affidata a partner situati nel Nord Italia. Gli ambiziosi piani futuri di Lebiu prevedono di aumentare ulteriormente la percentuale di componenti di origine biologica, puntando a produrre il Corskin 2.0 con una quota di materiale riciclato e rinnovabile pari al 95%. Questa determinazione dimostra l’impegno costante di Lebiu per migliorare l’impatto ambientale dei loro prodotti e contribuire a un futuro più sostenibile nel settore della moda e dell’automotive.
Lebiu rappresenta un esempio ispiratore di innovazione e sostenibilità. Grazie al suo approccio creativo e all’utilizzo degli scarti di sughero, questa startup sarda sta ridefinendo il concetto di materiali bio-based. In futuro, sicuramente oltre all’industria della moda e automobilistica, renderà ulteriormente più eco-friendly altri settori come quello dell’arredo design.
Con una visione globale, Lebiu sta facendo emergere il valore delle radici locali e dimostrando che l’innovazione può parlare sardo ma avere un impatto a livello internazionale. In futuro, si potrà riciclare il sughero per un ulteriore risparmio senza impattare sull’ambiente.