Lo Smart Building italiano vale 130 miliardi di euro: un settore in continua crescita
Il mercato dello Smart Building in Italia vale qualcosa come 130 miliardi di euro, il dato emerge da uno studio della European House Ambrosetti, il primo Think Tank Privato italiano e quarto a livello europeo. Gli edifici smart sono più green e ovviamente assicurano comfort, salubrità, risparmio e anche sicurezza.

Il valore complessivo del settore è in forte crescita e un approccio più smart e più green all’edilizia, residenziale e non solo, ha un importante effetto moltiplicatore sull’economia. La citata indagine evidenzia come per ogni 100 euro investiti nel comparto, si attivino, sostanzialmente a cascata altri 187 euro di indotto, con un beneficio significativo per tutto il sistema, con un incremento anche di posti di lavoro.
Lo studio ha effettuato quella che si configura, a pieno titolo, come la prima mappatura dell’Edilizia Intelligente in Italia che è stata recentemente presentata a Roma, nel contesto del Forum Finale della Community Smart Building.
Cosa si intende in breve per Smart Building

Un edificio che desideri dirsi smart deve risponde ad alcuni precisi principi. Può essere ad uso abitativo, commerciale o aziendale, ma dovrà sempre soddisfare un requisito fondamentale, ovvero quello di essere gestito in modo intelligente e automatizzato, così da minimizzare il consumo energetico.
Lo Smart Building consente di ridurre il fabbisogno energetico, grazie alla scelta dei migliori materiali e delle più efficaci tecnologie attualmente disponibili. Non solo gli edifici intelligenti fanno spendere meno, ma cosa se possibile ancor più importante, impattano molto meno sull’ambiente, sono a pieno titolo più green.
Tematiche, tutte di spicco, come comfort, salubrità, risparmio e sicurezza, spesso oggi sono considerate sostanzialmente sullo stesso livello. Nessuno vuole ricercare maggiore confort se questo significa impattare troppo sull’ambiente e magari anche far lievitare le bollette.
Smart Building: la situazione in Italia
Delle soluzioni smart devono tenere conto di molteplici aspetti e ricercare l’ideale equilibrio tra gli stessi. Attualmente, stando all’indagine di Ambrosetti, in Italia la filiera dello Smart Building coinvolge 25 differenti settori, con oltre 350 mila differenti aziende.
La crescita del comparto è notevole e assicura benefici concreti dal punto di vista economico, ma anche sociale e certo non ultimo sul fronte ambientale. La sensibilità per il tema green è in crescita e questo influenza le scelte dei consumatori.
Nel nostro Paese l’edilizia residenziale rappresenta il 45% dei consumi energetici, nonché il 18% delle emissioni inquinanti. In particolare, i problemi maggiori sono causati da immobili con un’età media avanzata, basti pensare che il 72% degli edifici ha più di 40 anni di età. La strada da percorrere è quella delle riqualificazioni, che puntano ad una significativa de carbonizzazione del patrimonio edilizio italiano, mediante l’utilizzo di componenti smart, con tecnologie e soluzioni di ultima generazione.
C’è però da dire che ci sono non poche difficoltà, attualmente, nel reperire manodopera qualificata, se si parla di edilizia smart, la domanda delle aziende supera di gran lunga l’offerta e questo frena lo sviluppo di un settore che potrebbe fare e dare ancora di più.
Per centrare gli obiettivi definiti per il 2030 e per il 2050 bisognerà accelerare ulteriormente, investendo ad esempio in formazione, una sfida che non sarà facile vincere, ma che è assolutamente strategica per l’Italia.