L’Italia è ancora lontano dal raggiungimento degli obiettivi energetici fissati per il 2030
L’ultimo Rapporto sulle energie rinnovabili 2023 (Rer) realizzato dall’Energy & Strategy della School of Management del Politecnico di Milano ha mostrato quanto la situazione dell’Italia sia tutt’altro che rosea per quanto riguarda il raggiungimento degli obiettivi energetici fissati per il 2030.

L’energia è diventata una delle questioni più cruciali e complesse del nostro tempo. Con l’aumento della popolazione mondiale e lo sviluppo economico accelerato, la domanda di energia è in costante crescita. Allo stesso tempo, le preoccupazioni per il cambiamento climatico e la sostenibilità hanno spinto i governi di tutto il mondo a fissare obiettivi ambiziosi per la transizione verso fonti di energia pulita.
Per l’Italia, il raggiungimento degli obiettivi energetici fissati per il 2030 appare molto complesso. L’ultimo Rapporto sulle energie rinnovabili 2023 (Rer) realizzato dall’Energy & Strategy della School of Management del Politecnico di Milano ha infatti mostrato un quadro tutt’altro che positivo per quanto riguarda le energie rinnovabili della nostra nazione.
Rinnovabili in Italia: ecco come sta andando

Il Rapporto sulle energie rinnovabili 2023 (Rer) evidenzia come in Italia si stia procedendo troppo lentamente. Gli obiettivi fissati per il 2030 parlano di 125-150 GW, ma appare molto complesso per il Paese raggiungere tali cifre a causa di un impegno troppo scarso per quanto concerne gli impianti di energia rinnovabili che sono troppo bassi.
I progressi di certo ci sono anche in Italia, ma questi appaiono comunque troppo pochi per riuscire ad arrivare agli obiettivi desiderati. Nel 2023 c’è stata una crescita pari al 125% rispetto al 2021, ma nonostante questo il ritmo con cui la nostra nazione sta procedendo a livello di investimenti delle rinnovabili non è comunque abbastanza.
Nel 2022 sono stati aggiunti solamente 3 GW e questo significa che si è solamente a un terzo rispetto quanto si dovrebbe aggiungere per restare di pari passo rispetto alle altre nazioni europee.
Gli investimenti sono ancora troppo pochi nel nostro Paese
Obiettivo chiave è la produzione di energia da fonti rinnovabili, che dovrebbe raggiungere il 30% del mix energetico nazionale entro il 2030. Nonostante l’Italia abbia fatto progressi nella promozione delle energie rinnovabili, la quota di queste fonti nel mix energetico è ancora inferiore all’obiettivo. Sono necessari investimenti più consistenti e politiche più incentivate per accelerare la transizione verso fonti energetiche sostenibili.
Inoltre, l’Italia deve affrontare sfide significative nell’adattamento delle infrastrutture energetiche alle nuove esigenze. L’aggiornamento e la modernizzazione della rete elettrica sono fondamentali per garantire una distribuzione efficiente e stabile dell’energia prodotta da fonti rinnovabili. Tuttavia, questo processo richiede tempo, risorse e una pianificazione accurata.
Non a caso, nel rapporto si legge
Le ragioni economiche, sociali e ambientali per puntare sulle rinnovabili ci sono: il raggiungimento dei target 2030 comporterebbe investimenti per le nuove installazioni tra i 43 e i 68 miliardi di euro suddivisi tra 34-42 miliardi per il fotovoltaico e 14-21 per l’eolico, e genererebbe tra i 310.000 e i 410.000 nuovi posti di lavoro.
Davide Chiaroni, vicedirettore di Energy&Strategy, ha sottolineato anche che
Il tempo che rimane da qui al 2030 è poco e senza un’accelerazione ci troveremo con una copertura del fabbisogno elettrico da rinnovabili di solo il 34%, contro il 65% richiesto dal Fit-for-55 i target ancora più alti di RepowerEu, che arrivano all’84% sulla generazione elettrica nazionale. Quello che manca sono soprattutto i grandi impianti, con un coefficiente di saturazione per le aste che negli ultimi 4 bandi non ha mai superato il 30%.