Gestione dei boschi: situazione preoccupante se non si cambia marcia

Autore:
Elisabetta Coni

L’Appello di Uncem chiede modifiche al Codice del paesaggio per affrontare i vincoli di taglio che danneggiano l’ambiente e le filiere forestali: le autorizzazioni complesse e lunghe rendono difficile la gestione dei boschi, mettendo a rischio le imprese. L’Associazione scrive una lettera aperta ai ministri per intervenire e promuovere una gestione sostenibile delle risorse forestali.

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Uncem, ovvero l’Unione Nazionale Comuni, Comunità, Enti montani, alza la voce. Con una missiva,  sottolinea la necessità di modificare il Codice del Paesaggio che impone vincoli di taglio nei boschi, mettendo a rischio le filiere forestali. L’articolo contestato complica le procedure autorizzative e pone limiti significativi alla selvicoltura. L’Associazione chiede un intervento urgente per salvaguardare l’ambiente e promuovere una gestione sostenibile delle risorse forestali.

L’attuale Codice Forestale Nazionale e la sua strategia sono punti di riferimento per gli operatori delle filiere forestali, ma un articolo specifico sta causando problemi. Questo articolo richiede autorizzazioni complesse e lunghe per attività come il taglio colturale, la forestazione e altre operazioni nei boschi. Questo crea difficoltà per i sindaci e le imprese forestali, che si trovano a dover ottenere “assurde autorizzazioni” da Commissioni del Paesaggio e Soprintendenze, spesso non specializzate nel settore forestale.

Lettera aperta a sostegno della selvicoltura

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L’Associazione Uncem ha deciso di chiedere ai ministri Urso e Lollobrigida di intervenire sul problema. Il presidente nazionale Uncem, Marco Bussone, ha scritto loro una lettera aperta sottolineando l’importanza della selvicoltura per la gestione dei boschi e la bellezza del paesaggio italiano. L’obiettivo è di ottenere una modifica dell’articolo critico e garantire una gestione sostenibile delle risorse forestali.

La selvicoltura svolge un ruolo cruciale nel mantenimento dell’equilibrio ambientale e paesaggistico. Molti boschi in Italia sono vincolati per scopi di tutela ambientale, idrogeologica e paesaggistica. Tuttavia, questi vincoli spesso non tengono conto del fatto che i boschi crescono e cambiano naturalmente nel corso del tempo. Alcune aree protette potrebbero essere ormai abbandonate, mentre altre mantengono specie esotiche tutelate. L’articolo 142 del Codice va rivisto per adattarsi al dinamismo della natura e consentire una gestione responsabile delle foreste.

Uncem: serve modifica urgente del Codice

L’Appello di Uncem chiede un intervento tempestivo durante la conversione del decreto Made in Italy per modificare i vincoli di taglio nei boschi. La persistenza dei doppi vincoli potrebbe portare a un blocco completo della selvicoltura, danneggiando migliaia di imprese forestali che operano nelle aree montane con superfici vincolate. È necessario considerare la sostenibilità ambientale, garantendo al contempo la vitalità delle filiere forestali e la tutela del paesaggio italiano. L’occasione è unica e richiede un’azione rapida per assicurare una gestione equilibrata e responsabile delle risorse boschive.

L’Appello di Uncem evidenzia la necessità di modificare l’articolo 142 del Codice Forestale Nazionale per consentire una gestione più flessibile e sostenibile dei boschi italiani. I vincoli di taglio attuali, che generano complessità e ritardi nelle procedure autorizzative, danneggiano sia l’ambiente che le filiere forestali. Del resto, anche il design cittadino outdoor si sta prodigando per salvaguardare i boschi con veri e propri stili di arredamento specifici. È fondamentale che il Governo intervenga durante la conversione del decreto Made in Italy per promuovere un equilibrio tra tutela ambientale, paesaggistica ed esigenze delle comunità locali, consentendo la salvaguardia delle risorse boschive a lungo termine.

Gestione dei boschi e vincoli di taglio: foto e immagini