Segnalazione certificata di agibilità (SCAGI): guida completa

Autore:
Alessandro Mancuso
  • Autore - Ragioniere

Cos’è la segnalazione certificata di agibilità, a cosa serve, come fare per richiederla, i costi. Ecco una guida completa per rispondere alle domande più comuni su un documento indispensabile nel settore immobiliare.

Segnalazione certificata di agibilità (SCAGI): guida completa

La Segnalazione Certificata di Agibilità (SCAGI) è un attestato molto importante per garantire la conformità di un fabbricato in materia di igiene, sicurezza ed efficienza energetica. A seguito dell’entrata in vigore del D.Lgs. 222/2016, ha preso il posto del Certificato di Agibilità, introducendo alcune interessanti novità.

Un permesso di costruire o l’acquisto di un appartamento sono soltanto due semplici esempi in cui è necessario depositare questa certificazione per accertare la conformità urbanistica dell’edificio.

Ma cos’è nel dettaglio? Quando deve essere presentata? Quali sono i costi? A queste e molte altre domande rispondiamo in questo nostro approfondimento.

Certificato di agibilità e SCAGI: quali differenze?

La SCAGI ha introdotto diverse novità rispetto al precedente certificato di agibilità dell’immobile. Non è infatti più necessario rivolgersi al proprio Comune per presentare la documentazione ma bisogna commissionare un tecnico abilitato (architetto, geometra).

Il professionista o colui che ha diretto i lavori dell’immobile, provvederà alla consegna della documentazione, entro 15 giorni dalla data di fine lavori, presso lo Sportello Unico. Una semplificazione delle procedure che ha permesso di ridurre i tempi rispetto al passato.

Grazie alla Segnalazione Certificata di Agibilità si asserisce che l’immobile rispetta i requisiti igienici, di sicurezza e risparmio energetico stabiliti dalla legge.

SCAGI: a chi serve e quando?

Come anticipato l’agibilità di un immobile è estremamente importante in quanto viene attestata l’abitabilità e il rispetto delle norme vigenti in materie di igiene, sicurezza e risparmio energetico. Ecco perché è necessario richiederla in ogni compravendita immobiliare: il venditore ha l’obbligo di consegnarla al notaio prima del rogito.

La segnalazione certificata agibilità serve a tutti i soggetti che hanno intenzione di acquistare, affittare o abitare un appartamento, un negozio, un capannone e via dicendo. Un documento obbligatorio per chiunque intende svolgere attività economiche, commerciali o produttive in un fabbricato.

Viene richiesta sia per nuove opere sia per compiere interventi su immobili già esistenti, come riportiamo nel dettaglio:

  • nuove costruzioni
  • ristrutturazioni o sopraelevazioni di edifici, sia totali che parziali
  • lavori su fabbricati già esistenti relativamente a interventi diretti in materia impiantistica, di sicurezza, igiene e risparmio energetico.

Chi può presentare la domanda

Segnalazione certificata di agibilità (SCAGI): guida completa

Possono presentare la segnalazione certificata di agibilità presso lo Sportello Unico del Comune, entro 15 giorni dall’ultimazione dei lavori, i seguenti soggetti:

  • i titolari del Permesso di Costruire
  • chi ha presentato la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA)
  • tutti i successori e gli aventi causa.

In pratica chiunque dispone di un interesse giuridicamente valido per usare l’immobile a cui fa riferimento.

Documentazione

La documentazione da allegare per la presentazione della domanda comprende:

  • attestazione di un professionista abilitato che asseveri la presenza delle condizioni di sicurezza, igiene e risparmio energetico.
  • certificato di collaudo statico delle opere strutturali (certificato di idoneità statica, relazione tecnica strutturale dell’immobile, etc).
  • dichiarazione di conformità delle opere con riguardo ai criteri di accessibilità e superamento delle barriere architettoniche.
  • aggiornamento catastale delle opere realizzate.
  • dichiarazione dell’impresa d’installazione degli impianti e documentazione corredata (certificazione APE, prevenzione incendi, allacciamenti, inquinamento acustico etc).
  • Copia di un documento d’identità valido da parte del firmatario.
  • Fotocopia della ricevuta di pagamento dei diritti di segreteria.

La SCAGI va presentata dal tecnico abilitato effettuando l’accesso nel sito del Comune nella sezione Sportello Unico Attività Produttive (SUAP). Come anticipato, i tempi previsti si sono notevolmente ridotti rispetto al passato. Entro 30 giorni dall’invio della richiesta per via telematica, il Comune può richiedere integrazioni. In mancanza di una risposta ufficiale, vige il principio del silenzio-assenso: l’edificio è considerato agibile a tutti gli effetti.

È necessario conservare la copia della Segnalazione Certificata per l’Agibilità, presentata dal Tecnico Abilitato, in cui viene riportato il numero di protocollo degli Uffici Comunali preposti.

Costi, sanzioni e scadenza

Segnalazione certificata di agibilità (SCAGI): guida completa

I costi della SCAGI includono i diritti di segreteria del Comune, la parcella del professionista e altre spese variabili che rendono complicato quantificarne l’esatto importo. Giusto per dare un’idea, l’esborso solitamente si aggira dai 600 ai 1000 euro.

Da segnalare che in mancanza della documentazione richiesta dalla normativa vigente entro 15 giorni dal termine dei lavori, sono previste le sanzioni pecuniarie di seguito indicate:

  • 77,00 euro dal 16esimo al 30esimo giorno dal termine dei lavori
  • 232,00 euro dal 31esimo al 60esimo giorno dalla fine dei lavori
  • 464,00 euro dopo il 61esimo giorno dalla conclusione dei lavori

La SCAGI non prevede una scadenza temporale ma è necessario presentare una nuova domanda nei casi in cui l’immobile è sottoposto a ristrutturazioni, abbia registrato danni strutturali (terremoto, alluvione, etc) o soggetto a interventi di edilizia abusiva.

Immobili costruiti ante 1967

Prima del 1967 non esisteva il certificato di agibilità. Per tale motivo se vi apprestate a comprare un appartamento costruito anteriormente a questa data, è opportuno sapere che non è possibile reclamarlo. Naturalmente se negli anni successivi il proprietario ha eseguito interventi diretti a modificare la struttura dell’immobile, la predetta documentazione sarà disponibile anche se in principio costruito anteriormente il 1967.

Che differenza c’è tra agibilità e abitabilità?

In passato il termine abitabilità veniva usato in relazione a edifici destinati a uso abitativo mentre con agibilità si faceva riferimento a immobili non residenziali. Dal 2016, con l’introduzione della Segnalazione Certificata di Agibilità, le procedure attive per le case sono state equiparate a qualsiasi altra tipologia di locali (garage, negozi, etc).