Sprekelia formosissima – Giglio di San Giacomo
La Sprekelia formosissima, comunemente chiamata Giglio di San Giacomo o Giglio degli Aztechi, è una bulbosa primaverile apprezzata in giardinaggio per l’eleganza del suo unico fiore dal colore rosso rubino.
- Caratteristiche generali della Sprekelia formosissima – Giglio di San Giacomo
- Fioritura
- Coltivazione in piena terra del giglio di San Giacomo – Sprekelia formosissima
- Esposizione
- Terreno
- Annaffiature
- Concimazione
- Sprekelia: coltivazione in vaso
- Rinvaso
- Moltiplicazione della Sprekelia – Giglio di San Giacomo
- Semina
- Propagazione per divisione dei bulbi
- Impianto dei bulbi di Sprekelia
- Potatura
- Parassiti, malattie della Sprekelia – Giglio di San Giacomo
- Cure e trattamenti
- Conservazione dei bulbi
- Varietà di Sprekelia
- Sprekelia glauca
- Sprekelia howardii
- Sprekelia kawinskii
- Usi
- La Sprekelia è velenosa?
- Linguaggio dei fiori
- Curiosità
- Galleria foto piante esotiche
Caratteristiche generali della Sprekelia formosissima – Giglio di San Giacomo
La Sprekelia è una bulbosa perenne della famiglia delle Amaryllidaceae, originaria del Messico e del Guatemala.
La Sprekelia, conosciuta anche come Giglio degli Aztechi o Giglio di San Giacomo, in piena vegetazione raggiunge un’altezza di circa 30-35 centimetri.
Il bulbo, simile a quello dello Hippeastrum o Amaryllis, è abbastanza grande, è sferico, tunicato e di colore rossastro.
Le foglie sono coriacee nastriformi, appuntite; le lamine fogliari sono glabre, hanno consistenza carnosa, margini lisci e di colore verde chiaro o scuro. Le foglie compaiono subito dopo la fioritura.
Il fiore, unico, bellissimo ed elegante, è imbutiforme e grande 8-10 centimetri. Compare sull’estremità apicale di uno stelo cilindrico ed zigomorfo ovvero è formato da sei tepali (petali) di colore rosso brillante, allungati e ricurvi disposti a stella secondo una simmetria assiale. I tre tepali superiori sono separati e allargati mentre i tre inferiori sono più piccoli, ravvicinati e stretti alla base a formare una specie di tubulo dal cui centro sporgono sei lunghi stami rossi con vistose antere gialle, invisibile l’ovario. Il fiore della Sprekelia dura pochi giorni,
Il frutto è una capsula contenente numerosi semi.
I semi sono piccoli, appiattiti e circondati da un’ala stretta.
Fioritura
La Sprekelia fiorisce in primavera, dalla fine del mese di marzo. Se il bulbo è grande la pianta può fiorire più volte.
Coltivazione in piena terra del giglio di San Giacomo – Sprekelia formosissima
Le piante di Sprekelia nelle regioni con clima invernale mite possono essere coltivate direttamente in piena terra nelle aiuole dei giardini.
Esposizione
E’ una bulbosa che ama i luoghi luminosi e soleggiati pur crescendo bene alla mezz’ombra. Teme il freddo, le temperature invernali basse e il gelo.
Terreno
Predilige i terreni soffici, umidi, ricchi di sostanza organica e ben drenati. Il substrato di coltivazione ottimale è un miscuglio di terriccio universale, pomice un po’ di sabbia e del concime organico ben maturo.
Annaffiature
La Sprekelia come le altre varietà di bulbose necessita di moderate ma regolari innaffiature durante la ripresa vegetativa e il periodo della fioritura in modo tale da garantire l’umidità richiesta per poter fiorire e ricacciare nuove foglie. In seguito il terreno di coltivazione va mantenuto appena umido con apporti sporadici di acqua per evitare che i bulbi possano essere attaccati da malattie fungine. Le annaffiature vanno sospese del tutto quando la pianta perde le foglie.
Concimazione
La Sprekelia va concimata durante la fase vegetativa, cioè nel periodo primaverile e poi una volta dopo la fioritura. Si somministra del concime liquido per piante fiorite ricco in azoto (N) e potassio (K) diluito nell’acqua delle annaffiature secondo le dosi consigliate sulla confezione del produttore.
Sprekelia: coltivazione in vaso
Questa splendida pianta di alto pregio ornamentale nelle zone con inverni rigidi viene coltivata in un vaso anche come pianta d’appartamento.
Il vaso adatto deve avere un diametro di circa 20 cm e va riempito con un composto formato da parti uguali di terra da giardino, terriccio, sabbia. Sul fondo del vaso si mette del materiale drenante (ghiaia o argilla) per evitare che le radici emesse dal bulbo possano marcire al contatto con l’acqua di scolo.
Il terreno va concimato in primavera prima della ripresa vegetativa e, per quanto riguarda le annaffiature si interviene quando lo strato superficiale del terreno è asciutto. La pianta può essere tenuta all’aperto su balconi e terrazze e riparata durante l’inverno in un luogo riparato.
Rinvaso
Si effettua generalmente una volta l’anno alla fine dell’estate o quando i bulbi hanno non hanno più spazio a disposizione. Si utilizza un vaso o fioriera più grande, nuovo terriccio fresco e fertile misto sempre a materiale drenante. Le dimensioni del vaso ovviamente variano in base al numero di bulbi di Sprekelia che si intende impiantare.
Moltiplicazione della Sprekelia – Giglio di San Giacomo
La riproduzione avviene per seme ma molto più facilmente per propagazione agamica mediante la divisione dei bulbi.
Semina
Questa tecnica viene poco praticata perchè perché il processo di germinazione è molto lento e per ottenere i primi fiori bisogna attendere circa 7 anni, tempo necessario alla crescita e allo sviluppo dei piccoli bulbi.
Se si intende procedere con questa tecnica, i semi vanno messi a germinare in un substrato ricco di nutrienti mantenuto appena umido fino a quando i bulbilli non saranno abbastanza sviluppati.
Propagazione per divisione dei bulbi
E’ una tecnica di riproduzione vegetativa molto semplice che assicura piante identiche a quella originale.
La divisione dei bulbi si effettua alla fine dell’estate, nel mese di agosto.
Si dissotterrano i bulbi dal terreno; con delicatezza si staccano i bulbilli che si sono formati alla base del bulbo principale e si interrano in un substrato molto fertile e leggero arricchito con un concime a base di fosforo. La produzione dei fiori richiede tempi abbastanza lunghi e generalmente non prima del terzo anno.
Impianto dei bulbi di Sprekelia
I bulbi e i bulbilli si mettono a dimora in primavera. Si impiantano nel terreno ben lavorato ad una profondità poco superiore alla metà della loro altezza, lasciando liberi i colletti o gli apici.
Le buche vanno distanziate le une dalle altre di almeno 15 cm.
Nelle regioni più fredde i bulbi vanno impiantati più in profondità in modo da proteggerli da eventuali gelate tardive.
Dopo la messa a dimora si annaffia moderatamente per far assestare il terreno e dopo qualche giorno si apporta del concime a lenta rilascio specifico per bulbose, ricco di azoto e potassio.
I bulbi maturi produrranno i fiori fin da subito mentre per la fioritura dei bulbilli bisogna attendere almeno 2 – 3 anni.
Potatura
La Sprekelia non necessita di potatura, ma va solo ripulita delle parti danneggiate.
Parassiti, malattie della Sprekelia – Giglio di San Giacomo
Questa splendida pianta ornamentale raramente viene attaccata dagli afidi ma è sensibile alle malattie fungine che si manifestano a carico dei bulbi quando il terreno di coltivazione è poco permeabile all’acqua. Le foglie, specialmente quelle giovani, vengono rovinate dalle lumache e dalle limacce.
Cure e trattamenti
La Sprekelia non necessita di particolari cure di manutenzione. Bisogna solo fare attenzione allo stato di salute dei bulbi: nelle zone in cui il clima invernale è mite i bulbi possono essere lasciati a dimora e protetti con materiale pacciamante semipermeabile all’acqua; se il clima invernale è invece molto rigido i bulbi vanno estratti dal terreno quando sono in fase di dormienza. Per la Sprekelia coltivata in vaso è sufficiente un ricovero in un luogo protetto, anche poco luminoso, fino all’inizio della primavera successiva, stagione in cui il bulbo riprende a vegetare.
Conservazione dei bulbi
Nelle zone caratterizzate da inverni rigidi, i bulbi di Sprekelia vanno quindi dissotterrati, ripuliti dal terreno e conservati in un materiale inerte come ad esempio la vermiculite leggermente inumidita e posti in un luogo con temperatura costante tra 5 e 8°C.
Varietà di Sprekelia
Sprekelia glauca
E’ una bulbosa alta circa 60 cm, diffusa allo stato spontaneo nel sudovest del Messico. Ha un bulbo carnoso, foglie glauche di colore verde brillante. Fiorisce tardivamente rispetto alla Sprekelia formosissima e i suoi fiori sono di colore rosato o rosso mattone.
Sprekelia howardii
E’ una specie di dimensioni più piccole diffusa negli Stati del Messico occidentale. Ha un bulbo piccolo, simile a quello dei Zephyranthes, foglie lineari di colore verde argenteo. I fiori hanno esterni stretti e più corti di quelli interni. Rispetto alle altre specie di Sprekelia è una pianta difficile da coltivare in vaso e anche in piena terra.
Sprekelia kawinskii
E’ la specie meno conosciuta e meno diffusa in natura. Produce fiori cremisi con un contorno bianco.
Inoltre tra le Sprekelia selezionate per la coltivazione indoor in vaso ricordiamo:
la Sprekelia Orient Red, una specie con fiori rossi con strisce bianche e la Sprekelia Perù, con fiori rosso scuro.
Usi
Le piante di Sprekelia a seconda delle temperature ambientali, vengono coltivate come piante d’appartamento nei Paesi più freddi e all’aperto per realizzare bordure o aiuole fiorite nei giardini, nelle regioni con clima mite.
La Sprekelia è velenosa?
La Sprekelia non è tossica per l’uomo ma i bulbi i bulbi poichè contengono alcaloidi che fanno insorgere vomito, nausee, diarrea e convulsioni sono considerati tossici e rientrano nella lista delle piante pericolose per cani e gatti.
Linguaggio dei fiori
Nel linguaggio dei fiori e delle piante la Sprekelia è simbolo di seduzione, eleganza e raffinatezza.
Curiosità
I bulbi del Giglio degli Aztechi, sono stati introdotti in Europa alla fine del ‘500, grazie ai dei coloni spagnoli durante un loro viaggio.
La pianta viene chiamata anche Giglio di Santiago in riferimento alla somiglianza dei fiori con a Croce dei Cavalieri dell’Ordine di Santiago ed è conosciuta anche come Giglio degli Atzechi.
Il nome scientifico Sprekelia fu dato alla pianta da Linneo in onore del senatore Sprekelen che gli fece conoscere questa bulbosa quando gli mostrò alcuni esemplari.