Saggina spagnola – Phalaris arundinacea
La Phalaris arundinacea o Saggina spagnola è una graminacea coltivata come ornamentale nei terreni umidi dei giardini rustici, costieri e montani.
- Caratteristiche generali della a Phalaris arundinacea – Saggina spagnola
- Fioritura
- Coltivazione della Phalaris arundinacea
- Esposizione
- Terreno
- Annaffiature
- Concimazione
- Moltiplicazione della Phalaris arundinacea
- Propagazione per divisione dei cespi
- Impianto o messa a dimora
- Abbinamenti
- Potatura
- Parassiti e malattie della Phalaris arundinacea – Scagliola
- Cure e Trattamenti
- Varietà di Phalaris
- Phalaris arundinacea picta Tricolor
- Phalaris canariensis
- Usi
- La Phalaris arundinacea è velenosa?
- Curiosità
- Galleria foto Graminacee
Caratteristiche generali della a Phalaris arundinacea – Saggina spagnola
pianta monocotiledone annuale rizomatosa della famiglia delle Poaceae diffusa allo stato spontaneo in Europa, Nord Africa, Asia e Nord America, nei fossi stradali, nei letti dei fiumi, lungo gli argini, nelle paludi basse e nei prati.
In Italia vegeta ad eccezione delle isole, della Sicilia, Calabria, Basilicata, nei luoghi umidi, temperati e freddi fino a 1.800 metri di altitudine.
Si tratta di una graminacea dalla crescita rapida e in pieno sviluppo vegetativo può raggiungere un’altezza variabile dai 60 ai 150 centimetri.
La radice è rizomatosa-fascicolata e si ancora saldamente al terreno formando un rete fittamente intrecciata.
La parte aerea è composta da culmi eretti cilindrici, cavi internamente, intervallati da nodi a distanza regolare gli uni dagli altri. I culmi sono verdi-rossastri.
Le foglie sono di colore verde chiaro; hanno forma nastriforme con apice leggermente appuntito quelle basali sono a portamento più eretto mentre quelle cauline tendono ad incurvarsi verso il basso. Le pagini fogliari sono larghe poco più di 1 cm e lunghe da 30 a 50 cm. I margini sono lisci e taglienti per il contenuto di silicio.
I fiori poco appariscenti e piccolissimi sono riuniti in pannocchie portate sugli apici di esili steli ed ondeggiano leggiadre al minimo alito di vento. Le infiorescenze ascellari e terminali sono ramificate e sono formate da alcune spighette più o meno aperte oppure sono spiciformi e appuntite.
I frutti sono piccole cariossidi ovoidali di colore marrone chiaro. I peli producono irritazioni per la pelle anche gravi per gli operatori durante la raccolta e il trasporto della semente.
I semi sono piccoli e dotati di ottima fertilità, vengono liberati quando le capsule raggiungono la piena maturazione. La disseminazione è mirmecoria ovvero avviene ad opera delle formiche.
Fioritura
La Phalaris fiorisce in estate, generalmente da luglio ad agosto.
Coltivazione della Phalaris arundinacea
Esposizione
Predilige l’esposizione al sole pieno ma cresce bene anche all’ombra parziale. Sopporta senza problemi il caldo estivo; non teme il gelo e le nevicate abbondanti. Resiste alle temperature invernali molto rigide, anche fino a -35 °C.
Terreno
E’ una pianta che ama i terreni molto umidi; vegeta benissimo in quelli fangosi, salini, torbosi, con pH alto e basso.
Annaffiature
Anche se tollera periodi di siccità necessita di regolari apporti idrici. Va annaffiata regolarmente dalla primavera all’estate soprattutto durante il primo periodo dopo l’impianto in modo che le radici si sviluppino bene ed arrivino in profondità. Poi si interviene solo per mantenere il terreno appena umido ma no fredicio. In autunno e durante i mesi invernali, le annaffiature vanno diradate o sospese del tutto specialmente se il clima è umido o piovoso.
Concimazione
Anche se non è particolarmente esigente di nutrienti va concimata ogni anno prima della ripresa vegetativa. E’ sufficiente somministrare alla base dei cespi una manciata di concime ternario a basso tenore di azoto (N) e più ricco di potassio (K) e fosforo (P).
Moltiplicazione della Phalaris arundinacea
La pianta si riproduce per seme e per via vegetativa viene propagata per divisione dei cespi.
Propagazione per divisione dei cespi
La tecnica di propagazione più utilizzata e consigliata per ottenere nuove piante di Calamagrostis è la divisione dei cespi ogni 3 – 5 anni.
- In primavera, quando le piante si risvegliano dal lungo inverno e iniziano a produrre nuova vegetazione, si estirpa il cespo dal terreno.
- Poi con un attrezzo ben affilato lo si taglia in più parti non troppo piccole, facendo attenzione che ogni porzione di pianta ottenuta abbia qualche radice ben sviluppata.
- Si provvede a ridurre la lunghezza della chioma di due terzi.
- Si ripianta ogni porzione, la si copre di terreno e si irriga abbondantemente e con regolarità, almeno per la prima stagione.
Impianto o messa a dimora
Le piante si mettono a dimora in piena terra in buche ben lavorate a distanza di almeno 50 centimetri le une dalle altre. Il terreno va compattato leggermente e poi si procede bagnandolo abbondantemente per favorire l’attecchimento delle radici nella nuova dimora.
Abbinamenti
La Phalaris arundinacea conosciuta anche come Saggina spagnola, può essere abbinata con Aster, Boltonia, Eupatorium, Monarda, Heliopsis, Rudbeckia, Sedum, Veronica o altre specie di graminacee. E’ perfetta in accostamento a Phragmites australis negli impianti di fitodepurazione.
Potatura
Se il fogliame della Saggina spagnola conserva il suo valore ornamentale anche durante l’autunno come la maggior parte delle graminacee è bene non toccarlo in caso contrario se perde la sua bellezza ed è danneggiato dal freddo precoce lo si recide alla base utilizzando un attrezzo specifico ben affilato. In generale la potatura della vegetazione secca si esegue alla fine dell’inverno prima della comparsa di nuove foglie verdeggianti. Nell’effettuare tale pratica, per difendere le mani da possibili tagli si consiglia di indossare guanti da giardinaggio.
Parassiti e malattie della Phalaris arundinacea – Scagliola
E’ una pianta rustica e resistente agli attacchi dei comuni parassiti animali come afidi e cocciniglia e tra le malattie fungine o crittogame talvolta soffre la Ruggine.
Cure e Trattamenti
La Saggina spagnola è una pianta a bassa manutenzione e, non teme neanche la concorrenza delle erbe infestanti. Non necessita di trattamenti fitosanitari.
Varietà di Phalaris
Phalaris arundinacea picta Tricolor
Graminacea ornamentale dai colori vivaci e insoliti. Adatta per bordure di laghetti e stagni in pieno sole o mezz’ombra.
E’ una varietà di graminacea ornamentale originaria dell’Europa e del Nord America, adatta ad essere coltivata al pieno sole o in luoghi parzialmente ombreggiati. Ha foglie di colore verde chiaro con striature color crema e rosa. E’ una pianta resistente al gelo e abbellisce il giardino o i bordi di piccoli specchi d’acqua praticamente tutto l’arco dell’anno. In pieno sviluppo vegetativo può superare anche il metro di altezza.
Phalaris canariensis
Conosciuta come Scagliola o Canaria perchè i suoi semi vengono utilizzati come mangime per canarini e altri uccelli in gabbia, è una pianta coltivata come annuale e a seconda del clima locale raggiunge una altezza che varia da 1,5 m a 3 metri. In estate, da Luglio e Settembre, produce fiori ermafroditi a cui fanno seguito spighe ovali con ariste lunghe fino a 5 cm. I piccoli peli silicei presenti sulle sulle carene provocano irritazioni cutanee.
Usi
Le Phalaris sono piante erbacee cespitose coltivate a scopo ornamentale sullo sfondo delle bordure nei giardini naturali.
Per la loro resistenza all’inquinamento vengono utilizzate anche per abbellire le aiuole stradali o le rotonde cittadine a traffico intenso.
Le piante di Saggina spagnola, grazie alle loro radici molto fitte e reticolate, sono utili per contrastare l’erosione del suolo, il recupero di aree industriali dismesse, dei terreni e dei fanghi fognari contaminati da nichelio, cadmio, zinco e altri metalli pesanti.
Anche se considerata un’erba infestante può essere coltivata a scopo foraggero per gli animali da pascolo.
La Phalaris arundinacea è velenosa?
La pianta come, la Mimosa, l’Acacia, contiene dimetiltriptamina, una molecola psichedelica che provoca effetti allucinogeni.
Come le altre graminacee ornamentali o rustiche il polline e la pula ( involucro esterno dei chicchi dei creali) della Saggina spagnola possono essere causa di allergia o aggravare i sintomi del raffreddore da fieno.
Curiosità
Il genere Phalaris il cui nome deriva dal greco phalos (splendente, luminoso, bianco), fu definito da Carlo Linneo il padre della classificazione moderna degli esseri viventi.
La pianta viene chiamata comunemente anche Scagliola rupestre.